LA NOTTE AL LAGO DI PILATO - "...La Grotta e il Lupo..."
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Bellissimo racconto, da leggere e condividere.
"Per gentile concessione di Maurizio Pignotti, riportiamo qui il suo racconto di una notte passata al Lago di Pilato anche in compagnia di Lupo"
Chi è Maurizio Pignotti?
Star trail sul lago di pilato |
A notro avviso uno dei più Grandi Artisti Marchigiani.
Informazioni del luogo
Il Lago di Pilato è uno specchio d’acqua montano
situato nel massiccio del Monte Vettore e nel Parco Nazionale dei Monti
Sibillini ad una quota di 1.941 m s.l.m.,
È conosciuto e spesso definito “il lago con gli
occhiali” per la forma dei suoi invasi complementari e comunicanti nei
periodi di maggiore presenza di acqua.Il lago si trova nelle Marche,
racchiuso in una stretta valle glaciale a nord della cima principale del
massiccio. È l’unico lago naturale delle Marche e uno dei pochi laghi
glaciali di tipo alpino presenti sull’Appennino. Si è formato a causa
dello sbarramento creato dai resti di una morena creatasi in epoca
glaciale. L’ultimo modellamento della valle glaciale è del Pleistocene
superiore (da 125.000 a 10.000 anni fa). Particolare e suggestiva la sua
ubicazione tra pareti impervie e verticali immediatamente sotto la cima
del Monte Vettore.
Il lago ospita un particolare endemismo: il
Chirocefalo del Marchesoni, è un piccolo crostaceo di colore rosso che
misura 9-12 millimetri e nuota col ventre rivolto verso l’alto. La zona
presenta anche un piccolo insetto definito Ditiscide, Coleottero
acquatico nero di origine boreo-alpina.
È severamente vietato bagnarsi nelle acque del lago.
Bisogna mantenere una distanza di almeno 5 metri dal bordo per evitare
di calpestare le uova del chirocefalo deposte a riva, tra le rocce in
secca. E’ vietato inoltre piantare tende.
Per arrivare al Lago di Pilato si può partire da
Foce, una piccola frazione di Montemonaco. Da qui occorre camminare per
oltre due ore su una strada sterrata in direzione sud, traversando il
Piano della Gardosa, fino al suo termine. Al termine della stradina si
prosegue lungo un ripido sentiero sulla sinistra, all’interno di un
fitto boschetto, che con ripidi tornanti (le cosiddette “Svolte”) supera
un canalone, fino a raggiungere i dolci pendii della Valle del Lago di
Pilato, a circa 1.500 metri di quota.
A questo punto procedendo in direzione sud, sempre in
prossimità del fondo della valle, si apre un ambiente via via più
grandioso, fino a raggiungere la conca del Lago di Pilato, a 1.940 metri
di quota (circa 3 ore di cammino da Foce, 2,30 partendo dal termine
della strada sterrata). Il ritorno si svolge lungo il medesimo percorso
della salita.
In alternativa si può partire sia dal versante
Marchigiano, e precisamente da Forca di Presta da cui si segue il
percorso per arrivare alla cima del monte Vettore, arrivati al rifugio
Tito Zilioli si inizia a scendere a sinistra verso la valle del lago,
sia dal versante Umbro, e precisamente dalla Capanna Ghezzi, passando
per Forca Viola (dei tre è il sentiero più agevole).
Il Racconto di Maurizio Pignotti
Ho aspettato circa sei mesi prima di scrivere questo
articolo,ho voluto verificare in ogni modo se quello che pensavo era nei
fatti vero.Posso affermare al momento che scrivo ,senza alcuna smentita
di sorta, di essere stato il primo in assoluto a fare una sessione
fotografica per un’intera notte “pernottando sul luogo ed in solitaria”
nella valle del Lago di Pilato.Se oggi ci fosse qualcuno che può
affermare il contrario con delle prove tangibili saro’ il primo a
rettificare.Da parte mia ad avvalorare tutto ciò c’è tutto il materiale
fotografico in raw e tutte le comunicazioni svolte con Michele Sensini
guida ufficiale del parco nazionale dei monti sibillini e con molti
amici nei vari social network prontamente informati sia prima che dopo
l’escursione.
A causa del divieto di piantare tende,ho dovuto
trovare un luogo adatto per dormire,in questo caso Michele Sensini è
stato un buon consigliere,indicandomi la grotta sotto il pilastro
granitico del Gran Gendarme un po’ più in alto rispetto alle pendici del
lago,ed anche il percorso più adatto tra i tre disponibili per arrivare
al lago.Vi posso dire che in quella zona anche nei periodi estivi piu’
afosi la temperatura non supera mai o di rado i 18 gradi diurni e di
notte può fare anche molto freddo.Ho scelto il mese d’agosto,sicuramente
il piu’ adatto per fare un’escursione del genere,ma attenzione al
meteo!bisogna accertarsi con la massima precisione che sia ottimo
altrimenti stare lassù da soli con un temporale o magari neve è
veramente pericoloso, in quei luoghi il tempo può cambiare con una
rapidità impressionante;sconsiglio a chiunque di imitarmi,se non si ha
una profonda conoscenza del luogo (sono molte volte che vado al lago, la
seconda in solitaria,la prima con ancora la neve) ed una buona
preparazione fisica e psicologica alle spalle ,quando si è da soli tutto è amplificato al massimo sia in positivo che in negativo.Importante
è anche l’abbigliamento e le scarpe da usare,io ho usato
un’abbigliamento tecnico adatto alla traspirazione ed al mantenimento
della temperatura corporea,le scarpe in particolare adatte a questo tipo
di trekking diciamo impegnativo.Dato la presenza di molte rocce
friabili bisogna fare molta attenzione a non prendersi una distorsione
alle caviglie,sarebbe un dramma rimanere da soli senza riuscire
camminare.
Ho scelto il percorso da Foce,forse un po’ duro nella
fase delle svolte,tenete conto che con me ho portato uno zaino ferrino
con 25kg di carico.Per motivi personali sono dovuto partire nel primo
pomeriggio,a valle la temperatura era di circa 35 gradi si soffriva
molto con quel carico sulle spalle. Ho impiegato più di 6 ore per
arrivare in cima,ma dovete capire che le condizioni climatiche a valle
ed il carico mi costringevano a frequenti pause per
idratarmi.L’entusiasmo e la passione di poter vedere quel meraviglioso
luogo tutto e solo per me in notturna,mi davano la carica e la spinta
psicologica per andare avanti.Quando facevo delle piccole pause nella
zona delle svolte, con tutto quel carico sulle spalle e con quelle
pendenze,dovevo fare attenzione, rischiavo di sbilanciarmi e cadere
rovinosamente di schiena .
Il carico ho cercato di renderlo più leggero
possibile,ma alla fine è pesato circa 25 kg,ho portato con me solo un
corpo macchina:canon5d solo un’ottica sigma 12/24 ,lo star tracker
autocostruito , il treppiede , il telecomando,una torcia frontale e una a
lungo raggio manuale,infine,una batteria carica di riserva;tutto il
resto erano viveri:acqua e sacco a pelo .Molto importante la scorta
d’aqcua,con quelle temperature,carico e sotto sforzo,bisogna idratarsi
spesso altrimenti si rischia di disidratarsi.Salendo di quota ho
incontrato molti escursionisti che scendevano a valle, a quell’ora ero
il solo a salire.Gli altri escursionisti,mi domandavano se stavo salendo
di quota,la mia risposta era un si e ho aggiunto anche l’informazione
del mio pernottamento.Ai miei occhi quegli escursionisti mi stavano
invidiando,ma non posso affermarlo con certezza.Ho anche donato una
parte della mia acqua ad una ragazza, che aveva subito un colpo di
calore e si era disidratata,lei e il suo compagno avevano finito l’acqua
e questo e’ un grande errore in questi luoghi.
Arrivo al lago verso le 18.30, era già deserto tutti
erano scesi,perfetto!Quello che cercavo, wildernes al massimo
livello.Tirava una leggera brezza ,la temperatura era fresca e
gradovole,stanco morto mi butto a terra su una piccola zona pianeggiante
nei pressi del lago e mi ristoro un po’.Un silenzio irreale,si sentiva
solo il fruscio del vento e qualche rumoreggiare di uccello davvero
magnifico,sapevo che dovevo organizzarmi bene per la notturna e la cosa
mi entusiasmava parecchio,immaginare quel posto di notte,che meraviglia
della natura!E tutto ciò ti circonda in compagnia di te stesso e del tuo
io che rimpicciolisce di fronte a tale immensità.La prima cosa che
faccio dopo essermi ripreso un po’ è cercare di trovare ed inquadrare la
grotta dove dovro’ passare la notte.Dal lago c’è da camminare in salita
per circa 10/15 minuti per poi arrivare alla grotta,il riferimento è lo
spuntone del gran Gendarme,faccio un piccolo sopraluogo di sicurezza
finchè cè luce per verificare che sia tutto OK.
Via lattea dalla valle del lago sotto il pizzo del diavolo |
La seconda cosa è trovare la postazione migliore per
fare buone inquadrature notturne della Via Lattea,comincio con
l’individuare bene la sua posizione,per questo uso un software che mi
permette di saperla prima,tutto questo aiuta a comporre meglio la
foto.Al calar del sole i colori cambiano e le sensazioni diventano
fortissime,difficile spiegare con le parole quello che si prova in
questi luoghi isolati al sorgere delle stelle in un buio assoluto.La
luce diminuisce sempre di più, riesco ancora a vedere qualcosa perchè le
pupille si aprono completamente e si adattano alla scarsità di luce,ma
poi devo accendere le torce,nel frattempo devo fare attenzione a dove
mettere i piedi,perchè intorno al lago è pieno di ciottoli e i piedi
scivolano facilmente.
Breve star trail dalla conca del lago verso nord |
La notte è arrivata con tutto il suo fragore
silenzioso,rimango stupito come un bambino nel vedere un cielo cosi
stellato e scuro, inquinamento luminoso zero,mai visto così in vita
mia.Sono emozionato, a volte prima di scattare mi fermo con lo sguardo
,di fronte a me si presenta uno scenario mirabile, veramente
grandioso,quasi mi commuovo da tanta bellezza,sono solo sono io e
l’immensita’ della natura, sono io,immerso nell’universo,mi sento
totalmente appagato dallo sforzo appena effettuato,non potrò mai
dimenticare questa avventura al di sopra di tutte le altre mai fatte .
Inizio a scattare:punto lo star tracker autocostruito
verso la polare”declinazione” inizio a fare pose di 400/600/700
secondi,uso valori iso tra gli 800 e i 1600,l’angolo di campo è il più
amplio che si possa ottenere con un grandangolo rettilineare,122°
perfetto per inquadrare l’immensità dell’anfiteatro naturale del
lago.Scatto fino alle 2,30 di notte,poi la stanchezza si fa sentire
,raccolgo l’attrezzatura,imbrago lo zaino e con due torce mi avvio verso
la mia dimora notturna “la grotta”, pian piano ci arrivo e controllo se
c’è qualche animale.Inizia a fare freddo e la stanchezza e’
tanta,decido di accendermi un fuoco nella grotta per scaldarmi e
proteggermi da visite inaspettate (lupi-cinghiali) mentre dormo.Il fuoco
mi trasmette sicurezza e serenità,posiziono bene il mio sacco a pelo mi
ci infilo dentro e inizio a provare a dormire,all’inizio non riesco
subito, sono diffidente sento rumori strani fuori dalla grotta e vedo
che il fuoco acceso sta facendo scappare una miriade di insetti dalla
grotta anche di dimensioni ragguardevoli,in un momento sento un rumore
fortissimo e dal fondo della grotta esce velocemente un volatile di
grosse dimensioni gracchiando, non so dire cosa fosse,sicuramente il
fuoco acceso a svuotato la grotta di tutti i suoi abitanti.
Star trail sul lago di pilato |
Inizia il crepuscolo |
La grotta è finalmente vuota ci sono solo io
dentro,inizio a prendere sonno,riesco a dormire veramente per circa 1,5
ore poi il rumore di un respiro canino fuori dalla grotta mi sveglia di
soprassalto,guarda caso il fuoco si era appena spento,accendo tutte le
torce e mi affaccio dalla grotta vedo la sagoma di un lupo che era nei
pressi,gli punto la luce contro e faccio un rumore forte,lui se ne va,ma
il sonno oramai è andato a farsi benedire.
La luce aumenta la sua forza |
Nel
frattempo dal crinale dinnanzi a me sorge uno spicchio di luna che va
ad illuminare la “mia” grotta ,momento stupendo
mi fermo ad osservare un attimo poi mi preparo per fare le foto
all’alba.Esco dalla grotta e torno in postazione, la fioca luce lunare
mi permette di fotografare sia le stelle che l’ambiente circostante
con uniche esposizioni e buon dettaglio.
Alle sei del mattino oramai la luce inizia ad essere
dominante,ed io mi ritrovo con un bottino ragguardevole sia nello
spirito che nella memoria della fotocamera.Mi ristoro un pochino ed
inizio la discesa verso le 06.30 fino a che il sole è basso e la
temperatura fresca.
Arrivo a valle stanco con poche ore di sonno alle
spalle e tanta fatica, ma tanta tanta soddisfazione, spero che queste foto
vi facciano almeno avvicinare a quello che ho provato io.
Un saluto
Un saluto
Autore : Pignotti Maurizio
www.mauriziopignotti.it
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