Frontino ( PU ) perla del Montefeltro ed il suo straordinario territorio
Il paese di Frontino appartiene alla Comunità Montana del Montefeltro ed all' area del Parco Sasso Simone e Simoncello e lo si raggiunge seguendo la SP 18 che da Lunano sale verso Carpegna, risalendo la Valle del Mutino, affluente del Fiume Foglia. Frontino sorge su un piccolo rilievo sopra un' aspra conca del Mutino, antico castello e sentinella fedele nella storia ai Duchi di Montefeltro. Al bivio, prima di salire con ripidi tornanti, verso lo splendido borgo-castello, s' incontra il Mulino di Ponte Vecchio, restaurato di recente. Nella fotografia il bottaccio, laghetto artificiale, ad uso del mulino per la forza motrice dell' acqua nella macina di cereali e biade, con l' alta torre di guardia.
Il Mulino di Ponte Vecchio è documentato dal 1658, quando il Cardinale Omodei ne ordinò la ricostruzione o restauro, ma sicuramente questo doveva essere più antico e legato alla costruzione del vicino Castello ( 1200 ), che da qui veniva rifornito di farina e pane. Un altro antico documento ricorda che un camminamento sotterraneo collegava il Castello allo stesso Mulino. Questi è stato restaurato di recente ed è alimentato dalle acque del Torrente del Mutino, che scende vorticosamente dal Sasso Simone. Una briglia di massi, costruita 100 metri più a monte, favorisce la canalizzazione dell' acqua verso il bottaccio del Mulino. Questi e' dotato di due impianti, uno per la macina di grano e biade e di una ingualchiera per la follatura dei panni. La struttura è in tre stabili a due piani, in muratura di pietra, più una torre destinata ad avvistamento e difesa. Oggi il primo impianto funziona ad energia elettrica, mentre il secondo apparato molitorio è azionato ad acqua, come in origine, per scopo didattico. All' interno del Mulino è ordinato il Museo del Pane dove, oltre ai due impianti già citati, funzionanti fino a non molto tempo fa, e a tutti gli attrezzi per il suo corretto funzionamento, sono presenti diverse tabelle che spiegano la storia del grano, la sua trasformazione in pane dagli albori della storia ai nostri giorni.
Di fronte al Mulino di Ponte Vecchio, che negli ambienti prospicienti la provinciale ospita un rinomato e frequentato punto di ristoro con prodotti locali, c' è il bivio che in pochi agili tornanti porta al sovrastante borgo-castello di Frontino, nascosto da un fitto boschetto. Questa fortificazione è forse di origini romane e, nel corso della sua travagliata storia, ha subito molte dominazioni; da Castel Durante allo Stato della Chiesa e solo nel 1440 con i Duchi di Montefeltro i frontinesi hanno vissuto un periodo di tranquillità . Come molti altri castelli delle Marche, anche quello di Frontino si è adattato al rilievo dove è stato edificato e risulta quindi stretto ed allungato. Nel corso dei secoli ha perso la sua strategica importanza difensiva e si è trasformato in borgo; sono rimaste le possenti mura ed un torrione angolare e sono sparite le porte fortificate. Oggi il centro storico si presenta con un corso principale e due vie secondarie che seguono le mura, più diversi vicoli che li attraversano. Tutti gli edifici sono in mattoni a vista e ben restaurati, con balconi fioriti, senza troppi fili elettrici, antenne, cassonetti in vista a deturpare questo che risulta un bel borgo salotto. Nella fotografia l' inizio di Corso Giovanni XXIII visto dal Parco Leopardi.
Percorrendo Corso Giovanni XXIII si arriva in breve al cospetto di uno dei simboli del borgo feltresco la trecentesca Torre Civica, tutta intrecciata della fitta e verde ragnatela di edera rampicante; un delicato vestiario che la rende unica e riconoscibile fin da lontano. Frontino fu scelto da Carlo Bo, Rettore dell'Università degli Studi di Urbino, come paese dell' anima e luogo di incontri ed amicizia. Qui, nel 1981, fondò il Premio Nazionale di Cultura " Frontino - Montefeltro ", manifestazione prestigiosa che ogni anno ospita personaggi famosi e premia giovani intellettuali emergenti con un ambito riconoscimento, presso il Convento Francescano di Montefiorentino, nella penultima domenica di Settembre. Frontino è presente in capo artistico anche con gli Incontri di Arte Contemporanea ed ospita opere ed un interessante Museo di Franco Assetto, geniale artista torinese.
Dell' agguerrito castello del Medio Evo a Frontino rimangono le robuste mura, la forma stretta ed allungata del borgo al suo interno, più la torre civica ed un torrione angolare nello spiazzo del Parco Leopardi, nella fotografia. Al centro di esso è situata una monumentale fontana, vera scultura d' acqua i cui varipiani e zampilli producono ognuno una vibrazione musicale diversa, dell' artista torinese Franco Assetto, che ha legato la sua vita e le sue opere al territorio di Frontino e dintorni.
L' opera è dedicata al maestro elementare ed intitolata a Caterina R. Forlani, quale figura simbolica d' insegnante molto amata dalla gente del posto. Questo spazio risulta essere il piacevole punto d' incontro e di relax per locali e forestieri, grazie allo splendido arredo urbano, ai fiori e piante ed al magnifico panorama dei monti della provincia che vi si gode.
Dal monumentale e panoramico Parco Leopardi una scalinata in pietra scende ai sottostanti giardinetti, al cui interno è stata creata la cavea del Teatro Titano, con materiale pietroso del Torrente Mutino; viene usata per rappresentazioni, feste e premiazioni varie. Poco più in basso inizia il sentiero n° 116 del Parco Sasso Simone e Simoncello che, con strade bianche e panoramiche, sale al sovrastante Convento di Montefiorentino e quindi alla cresta del Monte Cassinelle che si collega poi ai due famosi Sassi.
Il borgo castello ha perso, nel corso del tempo, la sua importanza militare e quindi anche la porta difensiva d' accesso, in direzione della Valle del Mutino. Nel versante montano è stata aperta una scalinata che collega lo splendido Giardino Leopardi con il Torrione e la monumentale Fontana d' acqua del Maestro Franco Assetto e la cavea del Teatro Titano. In tempi moderni è stato aperto un terzo accesso lungo il perimetro dell mura, questo rappresentato nella fotografia, al cui termine è stato collocato il lavatoio comune. Tutta la rampa ed l' intero centro storico, in questo fine luglio, è stato abbellito per l' occasione del Festival Internazionale degli Spaventapasseri con questi fantasiosi elementi scultorei provenienti da molti paesi del mondo, in concomitanza con la Sagra del Tartufo nero.
Dopo aver iniziato con il Mulino di Ponte Vecchio, il borgo castello di Frontino, il nostro percorso continua con la visita al Convento Francescano di Montefiorentino. Questi è situato sui rilievi sopra il capoluogo, poco lontano dai monti le cui creste continuano ad occidente vero il Sasso Simone e Simoncello. Lo si raggiunge in pochi chilometri con diversi tornanti panoramici sul borgo ed il territorio feltresco, o con il sentiero n° 116 del parco che sale rettilineo in direzione dei monti. E' uno dei conventi più grandi delle Marche, con ampi spazi interni ed oltre 10 ettari di terreno adibiti a parco, con sentieri, tabelle ed un area sportiva. Il visitatore viene accolto da un' altra monumentale scultura d' acqua del Maestro Franco Assetto dedicata a San Francesco; una l' abbiamo vista a Frontino, un' altra è a S. Sisto ed una a Piandimeleto.
Il Convento Francescano di Montefiorentino è situato su un colle tra Frontino ed i monti minori che vanno verso il Sasso Simone ed il Simoncello a 630 metri d' altezza, in una bella area panoramica con verde pubblico ed una zona sportiva. E' un antico convento che la tradizione fa risalire al suo fondatore San Francesco nel 1213. Un bolla papale del 1248 ne attesta le antiche origini, concedendo indulgenza ai fedeli che collaboravano alla manutenzione ed al restauro. La grande struttura conserva le caratteristiche tipiche dei conventi francescani, a due piani, facciata a due serie di archi sovrapposti ed un grande chiostro rettangolare. La chiesa è di origine romanica come testimonia il portale ben conservato, ma i restauri ed ampliamenti del '600 hanno trasformato l' unica navata in stile barocco. Il gioiello del convento è costituito dalla bellissima Cappella Oliva del 1484 la cui architettura, sculture e dipinti sono attribuiti al toscano Francesco Di Simone Ferrucci. Altra opera molto pregevole è la pala d' altare con Madonna, Bambino e Santi di Giovanni Santi, padre di Raffaello. Da diversi anni il convento è la sede della cerimonia di consegna del Premio Nazionale " Frontino - Montefeltro ", prestigioso riconoscimento assegnato ai maggiori scrittori marchigiani e nazionali.
di William Tallevi
di William Tallevi
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