Il Bosco del Cugnolo e la Grotta degli Amanti a Torre di Palme ( FM )
Questo breve e facile percorso di appena 2 chilometri si svolge lungo un tratto di duna fossile del Pliocene, a poche centinaia di metri dal mare, poco lontano dal bel borgo medievale di Torre di Palme, frazione di Fermo. Sorge in un piccolo boschetto, circondato dalla campagna in parte abbandonata, che la Regione Marche ha tutelato come Area Floristica protetta, in quanto rappresenta uno dei pochi lembi di vegetazione mediterranea del litorale marchigiano: il Bosco del Cugnolo. Il percorso è ad anello con partenza dal parcheggio poco sopra la fine del borgo, sulla strada per Lapedona. Nella fotografia Torre di Palme vista dal Cugnolo, attraverso la voragine del Fosso Cupo.
Tra Torre di Palme ed il Bosco del Cugnolo si apre un' ampia voragine creata dall' acqua del Fosso Cupo che nel suo breve percorso verso il mare l' ha resa simile ad un canyon. La grande pendenza e il materiale facilmente erodibile della duna fossile, sabbie e ciottoli cementati dalla pressione e dal tempo, hanno avuto vita facile nella sua creazione.
Il percorso è stato recentemente risistemato dal C.A.I. di Fermo, si percorre in una mezz' oretta con pochi saliscendi; fa eccezione la Grotta degli Amanti per la quale invece c' è da vincere un tratto di forte pendenza di circa 5 metri, con l' aiuto di una corda. La partenza è nei pressi dell' ultimo parcheggio di Torre di Palme sulla strada per Lapedona; una tabella rappresenta il percorso ad anello e fornisce utili informazioni. Bisogna prestare attenzione nell' avvicinarsi al Fosso Cupo, per ovvi motivi di sicurezza. Nella fotografia un tratto del percorso che passa sotto una parete di sassi cementati tra di loro.
Il percorso è ben segnalato ed attrezzato con corrimano in legno, scalinate, ponticelli, punti belvedere e sosta: quella della fotografia è di fronte alla voragine del Fosso Cupo e Torre di Palme e bisogna prestare attenzione nel affacciarvisi.
Oltre la grande voragine del Fosso Cupo che divide l' abitato di Torre di Palme al Bosco e Sentiero del Cugnolo, ci sono un altro paio di piccoli avvallamenti che precipitano in basso dall' antica duna fossile e che vengono superati grazie all' installazione di ponticelli di legno, come quello della fotografia.
Il percorso ad anello si svolge in senso orario: dopo una decina di minuti di cammino il sentiero, che prima era in un ampio bosco, diventa più stretto con una fitta vegetazione di cespugli e canne e si arriva al bivio per la Grotta degli Amanti. Prendendo quello a destra in salita si arriva in breve sotto l' ultimo ripido tratto di 4 o 5 metri, da superare con l' aiuto di una corda come si vede nella fotografia, prima di arrivare alla vecchia cavità apertasi nella parete di sassi cementati della duna fossile del Cugnolo.
Superato, grazie alla corda, il tratto ripido, dopo pochi minuti si arriva ad un piccolo slargo sul pendio boscoso, dove s' innalza l' ultima parte della parete della duna fossile e si nota l' ingresso della Grotta degli Amanti. Più che grotta sarebbe più preciso definirla una grossa cavità con due ingressi, prodotta probabilmente dal cedimento o infiltrazione d' acqua tra materiali più morbidi rispetto a quelli delle pareti.
Ed ecco l' interno della Grotta degli Amanti con i suoi due ingressi. La cavità deve il suo nome alla storia d' amore di Antonio e Laurina e si svolge all' epoca della Prima Guerra Mondiale. Il giovane militare, a casa per una breve licenza, innamoratissimo della sua bella e impaurito dalla possibilità di perderla, decise di non tornare al fronte e di fuggire con lei. Si rifugiarono in questa sperduta grotta nel bosco e vissero la loro avventura d' amore, aiutati da pescatori e contadini che davano loro quel poco che potevano. La storia purtroppo non ebbe una bella fine; dopo otto giorni gli amanti, divorati dai rimorsi e sentendosi braccati, vinti anche dalle fatiche e privazioni, piuttosto che separarsi, scelsero la morte e si gettarono legati dal precipizio. Il volo di 70 metri uccise Laurina sul colpo mentre Antonio riportò lesioni gravissime alla colonna vertebrale; morì alcuni giorni più tardi in ospedale, piantonato dai militari. Se si fosse salvato, sarebbe di certo stato condotto al cospetto del plotone di esecuzione per la fucilazione.
Ridiscesi dalla grotta al bivio precedente, si risale per una sterrata oltre il bosco ed il rilievo della rupe, entrando in una zona di campi coltivati e non con all' orizzonte l' inconfondibile linea dell' abitato di Torre di Palme, oltre alla voragine del Fosso Cupo. Una breve discesa ci riporta in breve all' inizio del percorso.
di William Tallevi
di William Tallevi
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