Arcevia ( AN ) bellezze storiche ed artistiche dell' antica Rocca Contrada.
Arcevia è situata nell' alta Valle del Fiume Misa ed è chiamata " la perla dei monti " per la bellezza dei suoi monumenti e per la sua eccezionale posizione, a 535 metri sul mare, che permette di godere di scorci incantevoli. Il centro storico si sviluppa su una propaggine del sovrastante Monte della Croce, su vari livelli, difeso da una robusta cerchia di mura, porte e fortificazioni. La fotografia, scattata dal Sentiero del Belvedere, mette in risalto la compattezza dell' abitato.
La storia di Arcevia parte dal lontano Paleolitico Superiore, testimoniata da ritrovamenti in varie località limitrofe, ma è dal ' 200, con la fusione di due nuclei fortificati, che inizia la storia moderna dell' allora Rocca Contrada. Con la nascita del Comune, inizia una grossa espansione territoriale con l' assoggettamento militare di terre e castelli circostanti; e si sviluppa l' attuale sistema difensivo cittadino. Quattro sono le porte fortificate, una per ogni punto cardinale; nella fotografia Porta S. Pietro o del Forno, in cui in una nicchia si trova un affresco di Bruno d' Arcevia con Madonna e Santi.
Porta S. Lucia, ben conservata ed imponente, fu ricostruita nelle attuali forme nel 1476 da maestranze lombarde. La struttura è realizzata prevalentemente in conci di pietra, vi si accede attraverso un' arco a sesto acuto ed è fiancheggiata da un torrione circolare difensivo. E' situata al vertice est della città sul suo asse principale; attraverso Via Mazzini si arriva alla magnifica Collegiata di S. Medardo, al Centro culturale S. Francesco, in Piazza Garibaldi, centro cittadino, fino in fondo a Via Roma con l' ex Convento dei Cappuccini.
Vertice del borgo fortificato di Arcevia rivolto verso l' ampia vallata del Misa. Dalla cinta muraria, che gira quasi per intero attorno alla cittadina, si riesce a godere di panorami straordinari su tre versanti. Agli inizi del ' 200 il Comune si dotò di una prima cinta di mura e solo nel XV secolo Francesco Sforza fece erigere un più organico e grande circuito murario con porte e torrioni; l' attuale assetto resta pressochè inalterato fino ad oggi.
Panorama da Via delle mura dal lato nord verso i monti che circondano l' abitato di Arcevia. La porzione meridionale del territorio comunale ricade entro i confini del Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e di Frasassi. Attraverso gli itinerari del parco si possono ammirare varie specie arboree, floristiche e faunistiche. Anche Arcevia ha un reticolo di sentieri che permettono la scoperta degli angoli più nascosti ed importanti del circondario, primo fra tutti quello che la collega con il dirimpettaio Monte S. Angelo e la Chiesa di S. Michele Arcangelo.
Le Marche sono un territorio ricco di tesori della terracotta e dell' arte invetriata il cui epicentro è Arcevia. Il Comune ha organizzato gli " Itinerari robbiani nelle Marche " per far scoprire i capolavori dei Della Robbia, maestri unici ed inimitabili in tale arte, e dei maestri plasticatori marchigiani loro allievi. Tre sono le sedi dell' Itinerario; nel centro storico la Collegiata di S. Medardo che ospita un maestoso altare invetriato con la Vergine dei Miracoli di Giovanni della Robbia ( 1513 ) nella fotografia, più altre opere minori. Poi nella Chiesa di S. Maria del Soccorso un altro altare invetriato con l' Annunciazione di Mattia dell Robbia; per finire con la frazione di Avacelli nella cui chiesa di S. Lorenzo si possono ammirare un Crocifisso ed un altare in terracotta dipinta rappresentante la Madonna del Rosario di una bottega marchigiana influenzata dal lavoro robbiano.
Chiostro dell' ex Convento di S. Francesco che dal 2004 è diventato il Centro Culturale omonimo; la struttura è articolata in diversi spazi, dedicati a varie istituzioni, tutte egualmente espressione della cultura arceviese. Al piano terra si trova il Museo Archeologico Statale in cui si trovano i reperti provenienti dai principali siti archeologici del territorio, dalla preistoria alla romanizzazione. Interessante è la ricostruzione del fossato preistorico di Conelle di Arcevia, usato in tempi remotissimi a scopo difensivo isolando un pezzo di territorio abitativo.
Al primo piano trovano posto la Biblioteca Civica e l' importante Archivio Storico Comunale, che conta un fondo di duemila pergamene dal Duecento al Cinquecento.
Nello stesso piano sono ospitate tre collezioni d' arte contemporanea permanenti; le prime due sono riferite una al figurativo di Quirino Ruggeri, l' altra all' informale di Edgardo Mannucci. Il primo presenta opere la cui produzione ritrattistica si sviluppa con l' uso di diversi materiali, fra cui spicca il Ritratto di Mimise Guttuso; il secondo ha in esposizione opere che vanno dagli esordi figurativi ( Ragazzo seduto, nella fotografia in basso a destra ), al postcubismo ( Ballerina ) fino ad approdare all' " immaginario atomico cosmico " ( la serie di Idee ).
La terza esposizione permanente è quella di Bruno Bruni, in arte Bruno d' Arcevia che illustra la produzione nell' ambito della " Nuova Maniera Italiana " il cui manifesto di intenti è dell' inizio degli anni ' 80, con opere quali Ulisse e Nausicaa, Contra Isauricum fino ai più recenti Il Cavaliere della Madonna di Montevago e la Volta Celeste, di proprietà del cantante Adriano Celentano. Viste le grandi dimensioni e per il fatto che è esposto sul soffitto, se ne riesce a godere la bellezza a pieno con l' aiuto di un grande specchio.
di William Tallevi
di William Tallevi
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