Loreto ( AN ) città basilica
Loreto è una piccola città di circa diecimila abitanti ed è situata nel vertice sud della provincia di Ancona, su un colle panoramico a 127 metri sul livello del mare, sulla destra del Fiume Musone e poco lontano dalla costa adriatica e da Porto Recanati. E' cinta da mura e bastioni cinquecenteschi ed è dominata dal celebre e maestoso Santuario della Santa Casa, uno dei più noti ed importanti d' Italia ed è meta costante di pellegrini in visita e visitatori per le alte espressioni artistiche che abbelliscono la città. Loreto è una delle poche realtà cittadine cresciute con il tempo attorno al suo Santuario praticamente dal nulla, su un piccolo colle, denominato dei lauri e che è poi maturato nel suo nome odierno. Nella fotografia la Basilica della Santa Casa vista nella zona absidale da Piazza Giovanni Paolo II e di fronte a Porta Marina.
La storia del santuario inizia nel lontano 1294 quando si racconta che la Santa Casa di Maria di Nazareth arrivò in un bosco nella campagna dell' attuale Loreto direttamente dalla Palestina. Gli storici giustificano questa presenza con il ritorno dei Crociati dalla Terra Santa e con altre teorie scientifiche, mentre la tradizione religiosa indica un miracoloso viaggio con Angeli al seguito. La località divenne ben presto meta di pellegrinaggi, per chiedere grazia alla Vergine Maria, mentre le sante mura divennero inglobate e preservate da luoghi di culto sempre più grandi e nacquero le prime case per accogliere i pellegrini. Dalla metà del Quattrocento Papa Paolo II diede l' avvio ai lavori per l' innalzamento dell' attuale basilica. La costruzione proseguì per quasi 250 anni, con il contributo dei più grandi architetti ed artisti dell' epoca. Nella fotografia si può vedere la candida facciata della Basilica della Santa Casa di stile lombardo, ma non si conosce il nome dell' architetto che per primo disegnò pianta ed alzato. In seguito vi lavorarono Giovanni Alberti, Baccio Pontelli, Giuliano da Sangallo, Francesco di Giorgio Martini, Bramante e Sansovino. Il campanile venne realizzato nel Settecento dal Vanvitelli, mentre il Palazzo Apostolico, alla sua sinistra, e la fontana al centro sono del XVII secolo. Seminascosta dalla facciata, l' ottogonale cupola cinquecentesca.
L' attuale centro storico di Loreto è stato costruito attorno alla Basilica della Santa Casa; chiesa, piazza, palazzi religiosi ed edifici militari di difesa rappresentato quasi la metà dell' abitato. Su tutto l' insieme emerge l' enorme mole del santuario e se ne apprezza l' imponenza soprattutto da lontano, in direzione delle grandi vie di comunicazione. Anche l' interno della basilica si manifesta per le sue notevoli dimensioni, 93 metri di lunghezza per 60 di larghezza, è a croce latina a tre navate, di stile tardo gotico. Il fulcro è, ovviamente, la Santa Casa dietro l' altare che, nell' idea originaria, poteva essere osservata da ogni lato del tempio. Poi gli archi a pieno centro, aggiunti dopo, e l' ampia mole del rivestimento marmoreo lo hanno in parte impedito. Nel corpo dell' edificio sono aperte sei cappelle per lato, mentre nell' ampia ed articolata abside si irraggiano 13 cappelle.
L' attuale rivestimento marmoreo, che contiene le mura della Santa Casa, è stato realizzato su disegno di Donato Bramante. La direzione dei lavori passò quasi subito nelle mani del Sansovino, poi fu la volta di Nerucci per finire con Antonio da Sangallo il Giovane. Il rivestimento è costituito da un basamento con ornamentazioni geometriche, da cui partono colonne striate e capitelli corinzi che sostengono un cornicione; l' elegante balaustra è stata aggiunta in seguito per nascondere la volta a botte della Santa Casa. L' idea bramantesca era di creare uno scrigno prezioso per la glorificazione della Madonna, attraverso gli episodi più importanti della sua vita scolpiti nel marmo. Molti bravi scultori del momento vennero chiamati alla sua realizzazione a cominciare dal Sansovino stesso. All' interno sono conservate le tre pareti della Santa Casa che a Nazareth erano addossate ad una grotta; le misure sono 9,52 metri di lunghezza e 4,10 per larghezza. Non ha fondamenta e la parete ed il soffitto sono stati aggiunti in un secondo momento.
Nella riproduzione fotografica le tre pareti originali della Santa Casa di Maria di Nazareth. Nei numerosi studi fatti sulle mura a Loreto che sulle fondamenta in Palestina si è arrivati alla conclusione che si dovrebbe trattare della stessa casa; molte prove confermerebbero questa tesi. Il problema dell' arrivo della casa nelle Marche è più complesso perchè, se la partenza dalla Palestina avviene nel 1291 e l' arrivo nel 1294, le notizie storiche che si hanno dei fatti vengono raccontate circa 180 anni dopo, sono molte e spesso non si sa se sono vere e fino a che punto. L' alone di mistero fece crescere nella tradizione popolare la credenza di una miracolosa traslazione della Santa Casa grazie agli Angeli, ma gli storici propongono teorie più pratiche e forse vicino alla realtà. Il periodo storico della Palestina era quello in cui i Crociati stavano perdendo il controllo del territorio e probabilmente cercarono di salvare, come avevano fatto in passato per altre reliquie, la Santa Casa, spedendola via mare in Italia. Essi venivano paragonati ad Angeli visto il loro religioso impegno ed era presente una grossa rappresentanza di marchigiani, inoltre anche i monaci erano chiamati allo stesso modo. Per finire il trasporto potrebbe essere stato conferito alla famiglia Angeli. Da una di queste tre ipotesi potrebbe essere nato il detto che la Casa era arrivata con gli Angeli. Le pareti della Santa Casa sono annerite dal tempo e da un incendio che ha pure bruciato la statua della Madonna, che è poi stata ricostruita appositamente nera. Rimangono tracce di vecchi affreschi del XIV-XV secolo.
Sopra il rivestimento marmoreo riccamente scolpito, che contiene la Santa Casa di Nazareth, giganteggia l' enorme cupola costruita da Giuliano da Sangallo nel 1499-1500, che ispirandosi a quella di S. Maria in Fiore del Brunelleschi le conferisce una sorprendente leggerezza. Numerosi finestroni circolari lasciano entrare luce dall' esterno, dando vivacità e lucentezza a tutto il complesso ciclo pittorico. La cupola venne ben presto rinforzata, per motivi di sicurezza, ingrossando i pilastri con archi a pieno centro; altri interventi vennero adottati nei secoli successivi. Nel 1610-1616 il noto pittore Pomarancio affrescò l' intera cupola con gigantesche figure di profeti ed angeli, che però deperirono bel presto per colpa dell' umidità. Nel 1890-1907 ritentò l' impresa Cesare Maccari che vi svolse il concetto della Storia del dogma dell' Immacolata e delle litanie lauretane, attraverso la sua arte robusta e piena di sano realismo, con composizioni di sicuro effetto scenografico. Purtroppo anche i suoi affreschi appaiono oggi in condizioni assai precarie.
Tutta la Basilica della Santa Casa è piena di opere d' arte scultoree e pittoriche dei massimi artisti del momento; partendo dalla Cappella del Crocifisso, dietro il rivestimento marmoreo, tutte le varie cappelle dedicate a varie nazioni e le quattro sacrestie dedicate agli Evangelisti. Non sono da meno l' Atrio della Sacrestia e la Sala del Tesoro, oggi detta anche del Pomarancio, nella fotografia. La prima, stretta ed allungata, è l' oasi dell' arte barocca loretana, con fastose ornamentazioni in stucco e legno. Da qui si accede alla favolosa Sala del Tesoro affrescata da Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio: il nome deriva dal fatto che qui vi era collocato il cumulo dei doni pervenuti al Santuario, depredato da Napoleone nel 1797 e spogliato di quasi tutto dai ladri nel 1974; i pochi resti sono esposti nella Pinacoteca - Museo. Il Pomarancio vi lavorò dal 1605 al 1610 avvalendosi di esperti aiutanti. Questo ciclo pittorico è considerato il suo capolavoro artistico; vi sono raffigurati gli episodi della vita e la glorificazione della Madonna, tra profeti e sibille, ispirandosi al rivestimento marmoreo della Santa Casa. Due sono gli elementi costitutivi di questa sua opera: quello decorativo di gusto tardo cinquecentesco e quello pittorico-narrativo, che si ispira ai canoni della maniera romana.
Per completare la visita alla Basilica della Santa Casa si può compiere il periplo esterno della parte absidale con le tredici cappelle a formare un gigantesco fiore ed apprezzare la maestosità dell' insieme e l' armonia delle forme. La visione del' imponente cupola ed il complesso gioco di curve delle cappelle riempie di stupore mentre il camminamento di ronda coperto, quasi a coronamento , da subito l' idea di una basilica - fortezza, unica nel suo genere e dal disegno architettonico originalissimo. Tale fortezza fu realizzata per difendere il Santuario dalle scorrerie dei musulmani, che spesso infestavano il vicino Adriatico. E' possibile effettuare il giro dei camminamenti di ronda e godere dall' alto un' ampia e straordinaria visione del territorio circostante, dalla città, al mare fino alle colline.
Il candido campanile è opera di Luigi Vanvitelli ( 1750-54 ) il famoso architetto autore della Reggia di Caserta, molto attivo anche ad Ancona. Egli ha concepito quello di Loreto rifacendosi un po' al campanile di S. Maria delle Fratte a Roma del Borromini, in quattro ordini; i primi due, incorporati tra il Palazzo Apostolico e l' edificio del Tesoro, a pianta quadrata, il terzo ottogonale ed il quarto circolare, sormontato da un' elegante loggia ed un pinnacolo barocco. Il campanile, nella fotografia, è ripreso dalle scale per andare ai camminamenti di ronda.
di William Tallevi
di William Tallevi
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