La Valle dei Tufi, itinerario naturalistico tra Mondolfo e S. Costanzo ( PU )
Nel linguaggio locale il termine " tufi " identifica quelle formazioni marine del Pliocene Inferiore composte da sabbie cementate debolmente tra di loro. Suggestive nella forma, brillanti nel colore, polverose al tatto, grandi pareti " tufacee " caratterizzano l' intera area della Madonna delle Grotte, nella fotografia, che, fra gli abitanti di Mondolfo, S. Costanzo e Cerasa è nota come La Valle dei Tufi. E' questa una piccola valle parallela all' Adriatico con relativo torrente affluente nel vicino Fiume Cesano.
Il percorso può iniziare sia da S. Costanzo ( PU ) o dalla sua frazione Stacciola, ma è da Mondolfo, con la Madonna delle Grotte, che questo è più rappresentativo. La sua denominazione evoca le diverse grotte che erano presenti una volta nella zona. La tradizione popolare racconta che l' effige della Madonna, trasportata nella Collegiata di S. Giustina su' al castello di Mondolfo, ritornava tutte le volte alle sue amate grotte. Si decise quindi di accettare il volere divino ed edificare un santuario nel luogo prescelto nel 1682. La devozione popolare e vari miracoli attribuiti portarono la Madonna delle Grotte ad una notevole fama nella zona. Nella fotografia, il suo interno con un maestoso altare ligneo barocco.
Poco dopo il Santuario, lo scenario si fa sempre più bucolico e prende sopravvento l' elemento tufo: sia le pareti laterali che la carrareccia lo sono. Ci sono delle limitazioni alla circolazione delle auto in quanto la sede stradale è stretta, sconnessa e quando piove diventa veramente impraticabile. In compenso viene utilizzata dagli sportivi o dagli amanti della natura: questa valle risulta infatti isolata dalla confusione delle zone circostanti, un vero paradiso di natura e tranquillità .
Ed ecco una delle famose grotte per cui è famosa questa zona tra Mondolfo, S. Costanzo e Stacciola. Ne sono rimaste pochissime, questa si trova facilmente, perchè è sull' itinerario principale, poco prima del Lago della Grottaccia che rappresenta il crocevia della piccola valle; è formata da un cunicolo scavato ad " U ".
Interno del cunicolo scavato da una dei due ambienti laterali, sul fondo della grotta doppia. Questi erano usati come dispensa di cibarie varie o magazzini per diversi usi. Il loro utilizzo era favorito dalla facilità dello scavo delle parete di tufo.
Il percorso è adeguatamente segnalato da tabelle esplicative ai punti di partenza di Mondolfo, S. Costanzo e Stacciola, più varie frecce numerate corrispondenti ai posti interessanti da visitare ed alcune zone di sosta. E' stato realizzato dall' Archeoclub di Mondolfo con il contributo dei comuni di Mondolfo e S. Costanzo e Provincia di Pesaro ed Urbino; esiste anche un depliant con cartina e spiegazioni. Nella fotografia, il Lago della Grottaccia, crocevia del percorso con le altre derivazioni, che raccoglie parte delle acque della vallata. In cima al rilievo bosco spunta la piccola frazione di Stacciola, punto panoramico del percorso.
Sull' asse principale del percorso, quello che segue il corso del torrente, si innestano diverse diramazioni che risalgono la valle o in direzione di Mondolfo o S. Costanzo. Poi c' è la possibilità di fare un giro ad anello, girando a sinistra su un ponticello, seguendo la carrarreccia per la frazione di Stacciola. Le pareti tufacee che si incontrano sono spesso tagliate e modellate dall' uomo, secondo la sua convenienza, come si vede nella fotografia.
La valle è ricca di tranquillità , rigogliosa di natura vegetale ed animale e di acque. Due sono le fonti principali; la Fonte Grande di Mondolfo e quella Piccola di Stacciola, nella fotografia, attrezzate come aree di sosta. La strada poi s' inerpica vorticosamente per arrivare alla frazione di S. Costanzo vero e proprio balcone belvedere sull' intero percorso.
Alla frazione di Stacciola ci sono due possibilità ; o scendere a sinistra per il Lago della Grottaccia e concludere il percorso con un anello piccolo o salire sulla strada comunale più in alto e deviare a sinistra per il Camping Mar & Sierra per un anello più lungo. Nella seconda scelta, si arriva sopra la nostra base di partenza, la Pineta della Madonna delle Grotte, che si raggiunge con una ripida e panoramica stradina a tornanti. Nella fotografia, a sinistra la chiesetta e a destra in alto il borgo di Mondolfo.
di William Tallevi
di William Tallevi
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