Sullo spartiacque della catena montuosa dei Sibillini: da Cima del Redentore a Forca Viola ( 3 di 5 )
La Cima del Redentore è, con i suoi 2448 metri sul livello del mare, la seconda vetta dei Sibillini ed è a metà strada della cresta spartiacque tra Rifugio Zilioli, Punta di Prato Pulito e Quarto San Lorenzo con la sottostante Forca Viola. E' situata proprio di fronte al Monte Vettore, sul lato orientale, mentre su quello occidentale si allarga la gigantesca distesa dei Piani di Castelluccio. Nella fotografia si vede l' infilata di piccole ondulate creste fatte per salire sulla cima principale.
Da Cima del Redentore la vista spazia a 360 °; dal Vettore, la lunga cresta spartiacque che funge anche da confine regionale, alla gigantesca distesa dei Piani di Castelluccio, nella fotografia. La visuale è fantastica ed abbraccia quasi tutti i tre Piani: Grande, Piccolo e Perduto. Si tratta del bacino di un grande ed antichissimo lago prosciugato a causa di fenomeni carsici ed altri, che con il tempo è stato usato per attività umane, quali allevamento, agricoltura e sfruttamento del legname. Si trova nel tratto umbro del Parco dei Monti Sibillini ed è molto frequentato, in tutte le stagioni, dai vari amanti delle discipline all' aria aperta. Unico piccolo centro abitato, Castelluccio di Norcia ( PG ) si erge su un piccolo rilievo a cono.
Prima di continuare verso nord ovest il percorso di cresta rimanente, si può fare una piccola deviazione per andare a visitare il famoso Pizzo del Diavolo. Questi è collegato alla cresta principale da una più piccola e dirupata che si distacca in modo perpendicolare. Il tratto è molto aereo e stretto e cavalca due versanti molto dirupati e panoramici sopra la valle del Lago di Pilato. Il Pizzo del Diavolo risulta un' enorme monolite roccioso strapiombante sul famoso lago maledetto. Il percorso è abbastanza impegnativo e bisogna affrontarlo con prudenza e con le condizioni ambientali tranquille.
L' aerea cresta che scende dal Redentore verso Pizzo del Diavolo non è molto lunga, ma il sentiero è stretto, pietroso e procede a zig zag tra due versanti strapiombanti sulla valle del Lago di Pilato. Avanzando con cautela, lo sguardo riesce ad abbracciare entrambi i versanti e si riesce a godere di un panorama straordinario. A metà del percorso la vetta del Pizzo del Diavolo si erge rocciosa e solitaria in mezzo al vuoto, di fronte a sua maestà il Vettore.
Arrivati, con tutte le cautele del caso, in cima del Pizzo del Diavolo a 2410 metri sul livello del mare, si può dare un' occhiata alla cresta appena fatta per scendere da Cima del Redentore, al centro della fotografia. Ci si rende conto che la vetta dove ci troviamo è quasi un promontorio roccioso isolato sul vuoto e a strapiombo sulla sottostante valle; il Lago di Pilato non si riesce a vedere ed è bene non provare a farlo ed uscire dalla piccola area della vetta.
Affacciandosi dalla vetta del Pizzo del Diavolo in direzione nord est si riesce a godere della parte bassa della valle del Lago di Pilato e la lontana valle del Fiume Aso, che inizia ai Piani della Gardosa poco prima del primo centro abitato; Foce di Montemonaco ( AP ). Il versante della cresta del Vettore, a destra della fotografia, e quello del Redentore a sinistra, che continua verso l' Argentella, chiudono la stretta vallata glaciale, con il Monte Sibilla, di fronte, a fare da fondale naturale.
Scendendo dalla vetta del Redentore e continuando nel percorso principale verso Forca Viola, si notano in lontananza le cime secondarie che si andranno ad incrociare. Sulla sinistra della foto, uno spiazzo bianco è la spianata dove, alla fine dell' 800, era prevista la costruzione di un osservatorio astronomico, che per fortuna non si realizzò mai; rimase solo il nome di Cima dell' Osservatorio. Oltre c' è Quarto S. Lorenzo che nasconde la sottostante Forca Viola; dietro la cresta continua, mentre all' orizzonte sono chiare la vetta a punta di Pizzo Berro e quella massiccia del Monte Priora. L' aspetto desolato, le nude cime sassose e i dirupi della valli danno all' insieme un' aspetto lunare.
A parte il Pizzo del Diavolo, le altre cime della cresta del Redentore non presentano caratteristiche molto spettacolari, mentre camminando per l' intera cresta lo straordinario è rappresentato dagli immensi panorami a 360°. Arrivati alla cima di Quarto S. Lorenzo, una ripida discesa a zig zag porta alla Forca Viola, importante crocevia tra il percorso di cresta principale ed il sentiero che sale dal Piano Grande di Castelluccio, e scende nella valle del Lago di Pilato con di fronte i ripidi versanti della cresta del Monte Vettore.
Forca Viola, a 1936 metri sul livello del mare, è assieme a Passo di Sasso Borghese, Passo Cattivo e Forcella del Fargno tra le poche vie di accesso al lungo sentiero principale delle creste dello spartiacque della catena dei Sibillini, che da Forca di Presta arriva fino ad Acquacanina. E visto che il percorso è lunghissimo ed il dislivello in salita e discesa ampio conviene spezzarlo in più tratti. Per poter aver un colpo d' insieme sulle creste del Redentore appena fatte bisogna scendere un po' da Forca Viola in direzione del Piano Grande di Castelluccio, come si vede nella fotografia.
di William Tallevi
di William Tallevi
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