Il PICCHIO, Simbolo delle Marche
« I Piceni sono giunti qui dalla Sabina, sotto la guida di un picchio
che indicò il cammino ai capostipiti. Da ciò deriva il loro nome: essi
infatti chiamano picus quest'uccello, e lo ritengono sacro ad Ares. Sono stanziati a partire dalle montagne sino alle pianure e al mare... »
(Strabone, Geografia, 5. 4. 2.)

Questa è una storia molto antica e per
raccontarla dobbiamo tornare indietro di circa 3000 anni.
Nel primo millennio a.C. infatti, il nostro territorio era abitato da una popolazione italica chiamata Piceni che, nei ricchi corredi funerari rinvenuti mostrano i caratteri di un'evoluta società, presente con caratteristiche proprie e ben definite per circa 500-600 anni.

"I Piceni sono giunti qui dalla Sabina, sotto la guida di un picchio che indicò il cammino ai capostipiti. Da ciò deriva il loro nome: essi infatti chiamano picus quest'uccello, e lo ritengono sacro ad Ares."
Il
picchio fu dunque l'animale cosiddetto "totemico" dei Piceni che,
posandosi sul vessillo dei capostipiti, guidò il gruppo verso le attuali
Marche. Da questa tradizione sarebbe derivato il nome, "quelli del
picchio".
I confini territoriali sono convenzionalmente fatti coincidere con i
fiumi Foglia a nord e Pescara a sud, quindi tra Pesaro e Pescara,
perché è tra questi due confini naturali che si concentrano le
testimonianze peculiari di quella che in gergo archeologico viene
definita "facies culturale picena".

Quando
la Regione tra gli anni '70 e '90, come tutte le altre regioni
italiane, si trovò a decidere un simbolo per il proprio stemma la scelta
ricadde sull'animale totemico dei piceni, animale che secondo la
leggenda guidò la migrazione. Fu questa una scelta culturale ben
precisa. La regione scegliendo il picchio, identificò le sue radici
culturali con la cultura picena, la prima espressione culturale
caratterizzante del nostro attuale territorio, un popolo che diede circa
3000 anni fa una coesione sociale e materiale a quella che poi verrà
chiamata Regione Marche.
Parte del Testo da PicchioNews & Wikipedia
Post a Comment