Dal Mausoleo dei Duchi di Urbino ( PU ) all' Oasi " La Badia "
La denominazione Ducato di Urbino indica la parte settentrionale della provincia pesarese e rappresenta un esteso territorio che si estende tra i fiumi Foglia e Metauro. Esso si caratterizza con un complesso sistema di colline medio- alte, che alternandosi a zone pianeggianti, culmina nel sistema appenninico dell' Alpe della Luna. Un complesso intreccio di strade bianche e sentieri porta alla conoscenza naturale e storica del Ducato di Urbino. Si tratta di dieci itinerari che, partendo dal capoluogo, portano all' esplorazione sistematica delle bellezze del territorio urbinate. Dal Mausoleo dei Duchi di Urbino, nella fotografia, parte il 1° Itinerario che arriva fino all' Oasi Faunistica " La Badia ".
Dopo aver costruito lo straordinario Palazzo Ducale, il Duca Federico da Montefeltro non poteva non interessarsi a realizzare un mausoleo di famiglia, convinto del protrarsi nel tempo della sua dinastia. La scelta cadde su un colle di fronte al borgo di Urbino; qui il suo architetto di fiducia, Francesco di Giorgio Martini, realizzò la Chiesa di S. Bernardino degli Zoccolanti ( 1482-91 ). L' insieme è semplice e solenne in puro stile rinascimentale, l' interno è a navata unica e contiene i sepolcri seicenteschi del Duca Federico II e del figlio Guidobaldo.
Dopo aver visitato,il Mausoleo dei Duchi di Urbino, l' itinerario scende alla sottostante Chiesa di S. Donato, da cui una strada bianca a destra porta alla provinciale per Pesaro. Attraversatola, una ripida salita porta alla frazione Ca' Staccolo. Il panorama di Urbino, quasi sempre presente sul percorso, cambia angolazione, restando sempre magnifica con il Monte Petrano ed il Nerone a fare da sfondo.
A Ca' Staccolo si incontra la provinciale che da Urbino scende verso Montefabbri e Pesaro; proprio al bivio, in posizione panoramica, si erge il moderno e maestoso Santuario del Sacro Cuore di Gesù in corso di completamento. Questo gigantesco edificio religioso è stato realizzato per merito di Don Elia Bellebono, carismatico sacerdote, che nel 1969 trovandosi in S. Francesco di Urbino in preghiera ebbe la visione di Gesù che gli chiedeva la realizzazione di quest' opera in onore del suo Cuore Santissimo. Nel corso del tempo, donazioni e la creazione di una fondazione adibita allo scopo, portarono a concretizzare il sogno di Don Elia.
Scendendo verso est si arriva alla frazione di Pallino; qui un bivio a sinistra fa arrivare di fronte all' ex Chiesa di S. Martino. A sinistra si scende verso Schieti, mentre a destra verso l' Oasi Faunistica " La Badia ". Il Castello di Schieti, nella fotografia, rimane al limite occidentale della zona verde.
L' Oasi Faunistica " La Badia " è stata istituita nel 1979 e comprende tutta una serie di ambienti naturali: il corso del Fiume Foglia, alcuni laghi artificiali, lembi di bosco, colline argillose e calanchi. Un lungo percorso di cresta tra due vallate parallele, ricche di calanchi argillosi, porta verso la valle.
Quello di Schieti è uno dei diversi laghi artificiali dovuto all' escavazione della ghiaia; e' usato come riserva idrica per irrigazione dei campi. Il suo specchio d' acqua, attualmente in crisi idrica, è molto frequentato dai volativi acquatici.
L' ampio letto del Foglia, che procede placido in molte anse ed altri laghetti favoriscono la vegetazione ripariale che è ricca e variegata e la frequentazione della fauna locale e migratoria, che qui trova un' importante zona di sosta.
In località Pantiere sono collocati altri tre piccoli laghetti e poco lontano si incontra la chiesetta dei Santissimi Giacomo e Filippo. L' edificio ha subito diverse modifiche e ha cambiato destinazione d' uso alcune volte. Oggigiorno è stata restaurata ed è rimasta inserita nella tenuta di un importante resort.
di William Tallevi
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