Il Sentiero Frassati delle Marche ( 1 di 2 ): da S. Geronzio di Cagli ( PU ) a Genga Aguzza
Il tracciato del Sentiero Frassati percorre quasi per intero la lunga catena montuosa del Monte Catria, nella provincia pesarese, attraversandola sul versante orientale. Inizia a Cagli ed arriva a Fonte Avellana, passando per la Madonna dell' Acquanera con un andamento molto articolato ed a saliscendi, tra i rilievi minori del massiccio. Si tratta di una attraversata del Monte Catria per la sua lunghezza da nord a sud, o viceversa ed è fattibile o per intero o dividendola in due o tre tappe. La partenza da Cagli è dalla Chiesa di S. Geronzio, antico monastero benedettino del VII secolo dove, secondo la tradizione, trovò il martirio il Vescovo Geronzio. Oggi l' edificio, che ha subito molte ristrutturazioni, si presenta con una facciata di mattoni a vista, un bianco portale lapideo, un rosone circolare e l' interno ad unica navata. Nei pressi della chiesa, una tabella spiega il percorso ed indica il suo inizio.
Questo sentiero è stato dedicato nel 1996 a Pier Giorgio Frassati, giovane uomo religioso piemontese precocemente scomparso ( 1901 - 1925 ) beatificato nel 1960. Egli era anche un amante della montagna, che sentiva come un modo per elevare lo spirito, avvicinarsi al Creatore, oltre che una palestra del buon vivere e crescere nel fisico e nella mente. Nella sua pur breve vita, egli riuscì a unire la passione per la montagna, diventando anche un socio del CAI, con l' amore per il prossimo e per il divino, diventando un bel esempio di vita per i giovani. Per questo, dopo la sua morte, il Club Alpino Italiano decise di dedicargli sentieri in tutta l' Italia; quello delle Marche venne individuato nel percorso religioso tra S. Geronzio di Cagli, Madonna dell' Acquanera e Fonte Avellana sul Monte Catria. Dopo aver lasciato Cagli ci si inerpica sui rilievi dei monti Bambino e Campifobio, nella fotografia.
Essendo un sentiero di quota, il Sentiero Frassati è molto panoramico e già risaliti i primi rilievi ci si trova a godere di spettacolari panorami, come questo dei monti Paganuccio e Pietralata, all' orizzonte, che concorrono a formare la Gola del Furlo, nella Riserva Statale omonima. L' intero tragitto è lungo una ventina di chilometri ed occorrono 10/12 ore per percorrerlo, mettendo in conto di posizionare, in precedenza, un automezzo per il ritorno. Oppure si può dividere il percorso in due o più tratti, essendoci delle tappe intermedie con rifugi locali, a cui ci si può rivolgere preventivamente.
S. Geronzio di Cagli e Fonte Avellana sono i due termini di inizio e partenza del Sentiero Frassati, ma a questo si può accedere anche dalle strade che lo intersecano alle località Pradel de la Pozza, Valpiana, Madonna dell' Acquanera e Moccicchiosa. Salendo da Cagli, dopo aver scollinato i monti Bambino e Campifobio, guardando verso nord-ovest, si può godere della visione di Monte Petrano con le sue due cime: a destra la Rocchetta e a sinistra la Roccaccia. Questo monte risulta essere come una gigantesca isola rocciosa tra il Monte Catria ed il Monte Nerone. I nomi delle due vette derivano dalle fortificazioni esistenti sul Corridoio Bizantino, al tempo della contrapposizione tra Bizantini e Longobardi.
Alla località Pradel de la Pozza, sotto il Campifobio, si incontra la provinciale del Catria che sale dalle frazioni Acquaviva e poi Montione. Mentre la strada prende quota con molti tornanti sovrapposti, il sentiero accorcia il tragitto salendo il versante orientale del Monte Morcia, verso la Fonte Pian di Troscia. Questi si presenta a pratoni verso la vetta, boscoso sui versanti ed appuntito sul suo vertice. E' da questo rilievo che passa il sentiero n° 75 della grande traversata perpendicolare al massiccio del Monte Catria dalle frazioni Grumale a Pontedazzo. Dall' appuntita vetta del Moria lo sguardo corre verso le colline pesaresi fino al Mar Adriatico.
Il Sentiero Frassati aggira il Monte Morcia, incrociando il sentiero che sale in vetta, dirigendosi verso Valpiana, una verde conca erbosa collocata proprio sotto la sua vetta, appena fuori dal bosco. La massiccia stazza del Monte Acuto, con le sue due vette, al di là della valle riempie l' orizzonte. E' là tra i suoi pendii che il sentiero continua in direzione della Madonna dell' Acquanera.
Aggirato il Monte Morcia, si esce dal bosco e si arriva alla bella e verde conca della Valpiana. Questa è una zona con rifugio ed è attrezzata ad accogliere turisti e comitive, previa prenotazione. In fondo alla via d' accesso, si nota la provinciale che risale, con ripidi tornanti asfaltati in occasione del Giro d' Italia di ciclismo di alcuni ani fa, la Valle del Mandrale dalla frazione Colombara di Frontone.
Arrivati sulla provinciale la si risale per qualche centinaio di metri, fino ad incontrare la carrareccia che scende nell' alta Valle del Mandrale ala Fonte di Bocca della Valle, nei pressi del rifugio omonimo. Da qui si entra nel bosco sul sentiero che costeggia il versante orientale del Monte Acuto in direzione di due suoi piccoli monti minori: Genga Aguzza e Monte Schioppettino, ben visibili dalla strada e qui rappresentati nella fotografia.
Tutto il gruppo montuoso del Catria presenta ambienti e formazioni rocciose ben distinti tra loro; gole, vallate, pendii e cime rocciose in cui si possono ritrovare una ricca varietà vegetale ed animale difesa da ben 11 aree protette. La montagna è sempre stata frequentata, fin dai temi antichi, dall' uomo per le varie attività legate all' allevamento, al legname, alla caccia e ricerca dei ricchi prodotti del bosco. Ne è testimonianza questo bel tratto del sentiero che taglia il versante dell' Acuto nei pressi della Genga Aguzza.
di William Tallevi
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