San Severino Marche ( MC ), città ricca d' arte e storia ( 2 di 2 )
San Severino Marche ha tre identità ben distinte: l' antica città romana di Septempeda, i cui resti sono protetti dal Parco Archeologico nella frazione Pieve, il Borgo, antico mercatale a valle e il Castello al Monte a dominarlo sul Monte Nero. Se l' anima del Borgo si identifica con la splendida ed ellittica Piazza del Popolo, adorna di splendidi palazzi e chiese, il Castello al Monte si identifica con le sue torri pendenti, le fortificazioni e gli edifici religiosi, che difendono l' intero centro dell' alto maceratese. Una robusta cerchia di mura, ancora in parte integra, racchiude ed integra Castello e Borgo.
Il piccolo rilievo denominato Monte Nero, non lontano dal fiume Potenza, fu il luogo verso cui mossero gli antichi abitanti della città romana di Septempeda, fra il VI e il VII secolo, per cercare di sfuggire alle distruzioni e morte portate dalle varie invasioni dei barbari. Qui fondarono un nuovo nucleo fortificato, che si trasformò nei secoli nell' attuale Castello al Monte, continuando a controllare un importante territorio sulla direttrice di importanti vie per i commerci e gli affari. A tale scopo si sviluppò tra Monte Nero e il Potenza un nuovo nucleo abitativo, che con il tempo si trasformò nell' attuale Borgo. I due nuclei furono inglobati da una robusta cerchia di mura e dotati di sette porte fortificate, come questa di San Francesco, così chiamata perchè sorge nei pressi dell' omonima chiesa, demolita alla fine dell' Ottocento. A fianco di essa è l' attuale accesso automobilistico.
Dopo aver visitato il Borgo con la splendida Piazza del Popolo, una delle più notevoli e scenografiche delle Marche per la sua elegante forma ellittica con bei palazzi e portici, la visita a Severino continua al Castello al Monte. Vi si accede in auto dal Borgo prendendo l' erta Via della Madonna dei Lumi dal lato meridionale e da Via San Francesco su quello settentrionale. L' alternativa a piedi è la lunga e caratteristica scalinata di Via della Pitturetta, che collega Borgo e Castello al Monte. Una volta arrivati sul rilievo si arriva allo spiazzo centrale dove spiccano i due monumenti più importanti del Castello: il Duomo Vecchio e la pendente Torre degli Smeducci, entrambi importanti simboli cittadini. Quest' ultima fu eretta alla fine del XIII secolo come torre maestra del Castello ed era in contatto visivo con i castelli e torri del territorio comunale per ragioni di sicurezza. Fu edificata dalla potente famiglia degli Smeducci per confermare il dominio sulla città e la fedeltà alla fazione ghibellina. E' caratterizzata da una pronunciata pendenza.
Proprio di fronte alla torre pendente sorge il monumento religioso simbolo della città, il Duomo Vecchio o Santuario di San Severino Vescovo. La tradizione vuole che le spoglie del Santo Vescovo furono portate su questo rilievo con un carro trainato dai buoi e che questi, arrivati sul posto, non vollero più procedere. Allora i sanseverinesi decisero di edificare lì un tempio dedicato al loro Patrono. L' attuale chiesa, iniziata nel X secolo, ha subito ingrandimenti nei secoli successivi e completata nel XIV secolo. La chiesa e la torre campanaria sono in laterizio; la prima abbellita con finestre a bifore e la seconda da un rosone e da una edicola di travertino. L' interno ha subito diversi rimaneggiamenti, i più importanti nel Settecento e Novecento. Tra le importanti opere al suo interno un bellissimo coro di legno intarsiato e intagliato di Domenico Indivini del XV - XVI secolo ed un importante ciclo di affreschi sulle storie di vita di S. Giovanni Evangelista dei fratelli Salimbeni, provvisoriamente depositati nella Pinacoteca Civica. Al suo interno sono custodite le spoglie mortali di San Severino Vescovo e Patrono della città.
A fianco del Duomo Vecchio si accede al Chiostro del XV secolo; fu fatto costruire dal Priore Bartelli della Collegiata di San Severino. E' a doppio ordine di archi a tutto sesto; quello inferiore ha pilastri ottagonali, il superiore presenta colonnine cilindriche con dei bei capitelli. Dal Chiostro si accede all' Antico Episcopio, dove attualmente è presente la sede del Museo Archeologico Giuseppe Moretti. Questo presenta reperti del territorio che testimoniano l' evoluzione storica ed urbanistica del territorio dell' antica Septempeda fino alla San Severino medievale.
Dopo aver vistato Duomo e Museo Archeologico ci si può affacciare dalla bella terrazza panoramica, abbellita da un obelisco con una statua della Madonna, che si affaccia sul sottostante Borgo, sulla valle del fiume Potenza e sui rilievi dei dintorni. Il rilievo del Monte Nero, dove sorge il Castello, è stato scelto come luogo per edificare tre differenti monasteri: Santa Chiara, Santa Caterina e Santa Teresa. Il primo sorge tra la Torre Smeducci ed il suo bel giardino, sullo spiazzo centrale, mentre gli altri due sono sui fianchi del rilievo e sono collegati tra loro e con il Borgo dalla scenografica e panoramica Via della Pitturetta.
Un altro importante edificio religioso è collocato a metà strada tra Borgo e Castello; il Santuario della Madonna dei Lumi. Questo fu edificato nel corso del XVI secolo in seguito di un avvenimento prodigioso avvenuto nel gennaio del 1584. Fu riscontrato un grande e ripetuto scintillare di lumi nel luogo dove era presente un pilastro con dipinto un' immagine della Madonna. Attorno ad essa, in seguito, venne edificato l' attuale Santuario dai monaci Filippini, passò poi ai Barnabiti nel 1757, che ne modificarono l' aspetto architettonico, per poi essere affidato ai Cistercensi. Al suo interno, oltre al pilastro con l' immagine sacra molto venerata dai sanseverinesi, sono presenti due belle cappelle ornate di stucchi ed affreschi eseguiti da Felice Damiani nel XVII secolo.
Rispetto alla Porta San Francesco, ingresso principale al Castello al Monte, scendendo in direzione nord sulla via omonima si seguono le mura e si arriva ad un secondo ingresso fortificato. Si tratta della Porta delle Sette Cannelle del XIV secolo, che prende il nome dal retrostante edificio costruito sull' omonima fonte, detta anche della Valle. Questa fonte del XIII secolo deve il suo nome al numero delle cannelle che la alimentavano. Diverse sono le fonti presenti a San Severino e sono state collegate tra loro da un percorso segnalato, che ne spiega storia ed utilizzo.
Oltre al " Percorso urbano delle fonti di San Severino " la città dell' alto maceratese è dotata di un percorso walking urbano denominato " San Severino passo dopo passo ", che svela ii punti d' interesse storico, artistico e culturale della città. Poco lontano dal centro storico, nel quartiere S. Antonio inizia il percorso naturalistico per la Grotta di S. Eustachio nella verde Valle dei Grilli. Dal Castello al Monte si può accedere, con una breve camminata, al Santuario di S. Pacifico del secolo XII, ma rifatto nelle forme attuali nel XIX con all' interno il suo venerato corpo. Questo sorge ai piedi del monte omonimo, da cui si ha uno straordinario colpo d' occhio su castello sottostante e valle del Potenza.
di William Tallevi
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