Escursione ad anello nella Valle dell' Elce ( MC )
Gagliole, piccolo centro maceratese dell' alta valle del fiume Potenza, è circondato da un ricco ambiente naturale, tra vallata, colline e monti della dorsale centro meridionale marchigiana. Tra le bellezze naturalistiche del posto spiccano i Prati di Gagliole e la Valle dell' Elce, entrambi al confine della Riserva del Monte S. Vicino. Questa valle è attraversata dal Fosso dell' Elce, con le acque che discendono dal Monte Lavacelli e i rilievi vicini. L' azione erosiva delle acque superficiali ha creato un ambiente con diverse cavità carsiche e una stretta forra in corrispondenza del fondovalle, con una ricca presenza vegetale ed animale. Il percorso descritto inizia poco più di un chilometro sopra Gagliole, in direzione dei Prati omonimi in corrispondenza della grossa tabella qui rappresentata.
La Valle dell' Elce è un' area di eccezionale pregio ambientale, paesaggistico e culturale ed uno strumento di notevole valore didattico. Un ricco patrimonio arboreo contorna i rilievi montuosi della zona e solo piccole aree a pascolo lo interrompono. II percorso scende nella vallata con una comoda e panoramica carrareccia e solo dopo poche centinaia di metri s' incontra il primo cippo informativo che conduce, con un breve tratto sul versante sinistro della vallata alla Risorgenza di Gagliole detta anche Sasso Pozzo.
La Risorgenza del Sasso Pozzo è la maggiore della zona e la più lunga della provincia di Macerata. E' costituita da un condotto sotterraneo naturale di circa 600 metri, con poche diramazioni ed un diametro di circa un metro. Si può considerare una condotta forzata percorsa delle acque per tornare in superficie. Presso l' ingresso un sifone rimane allagato in gran parte dell' anno e solo nella stagione secca è percorribile da speleologi esperti. In occasione di forti piogge la risorgiva si riempie velocemente, originando una tumultuosa cascata sulla valle sottostante. Il sentiero che porta sopra l' inizio della cascata deve essere percorso con attenzione, nonostante le corde di sicurezza agganciate ad alberi e rocce.
Tornati indietro dal Sasso Pozzo, si continua a scendere sulla carrareccia fino ad incontrare una chiara deviazione a sinistra per la parte più naturale e selvaggia della Valle dell' Elce. In questa zona affiorano una successione completa e continua di rocce e sedimenti degli ultimi 200 milioni di anni, che possono raccontare i segreti della vita sul nostro pianeta. Per questo motivo è stato istituito il Parco Geo-Paleontologico-Archeologico " Valle dell' Elce " e molti reperti fossili e minerali vari sono presenti nello straordinario Museo di Storia Naturale di Gagliole. La vallata si presenta con una sua primordiale e selvaggia solitudine interrotta solo dal vento, dai richiami dei volatili, dai frusci dei mammiferi presenti e dal gorgogliare delle acque.
Continuando sul percorso della vallata l' ambiente si fa sempre più angusto tra rocce ed una fitta boscaglia, composta da roverella, ma soprattutto da lecci, da cui proviene la denominazione attuale. L' ambiente è costituito da Calcare Massiccio, una roccia molto compatta e che si trova solo in questa zona. La sua durezza consente lo sviluppo di versanti molto dirupati, che si concretizzano anche in una lunga forra. L' azione corrosiva delle acque nella stretta vallata ha originato alcune cavità , la più interessante delle quali è la Grotta dell' Elce, qui rappresentata.
Oltre i vari cippi con tabelle esplicative delle emergenze della biodiversità dell' area, sono presenti quattro sentieri ben segnalati: i sentieri dell' Elce, del Capriolo, dei Carbonai e Francescano. E' quindi possibile avere diverse alternative per compiere percorsi ad anello in quest' interessante area; esiste una cartina molto ben fatta reperibile al Museo di Storia Naturale di Gagliole. Le due cavità del fondovalle sono vicine e facilmente raggiungibili risalendo brevemente il versante sinistro. L' antico nome della Grotta dell' Elce era " Ricotta ", denominazione dovuta al fatto che essa era frequentata da pastori per fare formaggi vari.
Risalendo il percorso di vallata le pareti tendono a restringersi sempre più originando una stretta e lunga forra, che bisogna superare con attenzione salendo i vari dislivelli tra rocce varie; ovviamente in presenza di poca acqua corrente.
Poco lontano dalla Grotta dell' Elce è presente un' altra cavità chiamata Grotta de lu Fitticchiu, caratterizzata dalla presenza di questa " campana " tubolare. La tabella invita il viandante a respirare la bellezza della natura, percuotere la campana e, nell' eco, pensare al Creatore e agli uomini. Anche questa cavità e ben segnalata dal percorso principale e percorribile con un tragitto ad anello.
Continuando la risalita lungo tutta la Valle Dell' Elce si arriva ai prati tra i monti Marzolare e Faeto, dopo di che si può scegliere tra due possibilità . La prima è tornare sul quasi parallelo Sentiero del Capriolo, passando a metà vallata tra molte pareti fossilifere; mentre la seconda è seguire la strada bianca che chiude l' alta valle, ne fa in giro completo per ridiscendere al punto di partenza. La Valle dell' Elce è pure un' Area floristica protetta perchè presenta, oltre alle bellezze geologiche appena esposte, una ricca varietà di ambienti vegetali, floreali ed animali.
di William Tallevi
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