Gagliole ( MC ) e il suo ricco Museo di Storia Naturale
Gagliole, con soli 23,6 kmq ed i suoi neppure 700 abitanti, è uno dei più piccoli comuni delle Marche. Ma, nonostante questo, si presenta inserito in uno straordinario contesto naturale, in cui gli insediamenti umani hanno plasmato al meglio il territorio. Oltre alle bellezze paesaggistiche, sono molte le emergenze storiche con importanti architetture militari e religiose. Gagliole è situato nell' alta valle del fiume Potenza, tra San Severino Marche, Castelraimondo e Matelica, contornato da bellissime colline e di fronte ai monti del preappennino marchigiano maceratese.
Il borgo castello di Gagliole è arroccata su un rilievo a 485 metri di altezza, dista una quarantina di chilometri dal capoluogo Macerata e consta di quattro piccole frazioni: Acquosi, Celeano, Collaiello e Selvalagli. Non sono certe le origini del borgo fortificato di Gagliole anche se è probabile che si tratti di un antico insediamento longobardo; come sembra comprovare anche il nome Castrum Galli, trasformatosi in seguito in quello attuale. Mentre le frazioni attorno hanno avuto una storia più antica, testimoniata dai ritrovamenti del periodo paleolitico e neolitico. E' probabile che il primo villaggio, in seguito fortificato, sia stato edificato attorno all' antica Chiesa di S. Michele Arcangelo dalla città di Camerino, per fronteggiare Matelica e San Severino Marche. L' importante posizione strategica di controllo sul territorio coinvolse Gagliole nelle contese tra le più grandi ed agguerrite città limitrofe per molti anni. La guerra, nel 1274, si concluse con la disfatta dei sanseverinesi e Gentile I Da Varano ne approfittò per adeguare la cittadina con una nuova rocca e cinta muraria. Oggi giorno, arrivando a Gagliole la prima cosa che si incontra è il suo maestoso e spigoloso castello, ristrutturato al meglio e circondato da bei giardinetti fioriti.
Le contese tra Camerino e San Severino Marche continuarono anche nei secoli successivi coinvolgendo il castello di Gagliole, che passò spesso in mano da uno all' altro contendente. Solo nei primi anni del XVII secolo il piccolo comune maceratese conosce un periodo di pace e riesce a costituirsi Comune. Due sono gli ingressi fortificati a Gagliole, tra la cinta muraria che lo circonda per intero; l' ingresso principale è quello orientale e vi si accede con una lunga rampa. Superato l' ingresso si arriva in uno slargo dove è situata anche la semplice e lineare facciata della Chiesa di S. Giuseppe, al cui interno è situato l' affresco di una Natività di Giovanni Andrea De Magistris da Caldarola.
Due sono le vie direttrici del borgo e solo alcuni vicoli le intersecano. Entrambe portano agli edifici più importanti: quella alta porta alla Rocca dei Varano e quella bassa alla Chiesa di S. Michele Arcangelo. La candida fortificazione svetta sul punto più alto del rilievo, difendendo da secoli il borgo e controllando il territorio. Una robusta cerchia di mura difende il massiccio mastio, costruito su una torre più antica. La struttura solida, ma con pochissimi ambienti di servizio, denota solo un uso militare destinato a guardia e difesa, ma solo da una piccola guarnigione. Al mastio si accede da un terrazzamento laterale, che porta al cortile interno. La rocca è collegata ad una robusta cerchia di mura, che cinge per intero il borgo adattandosi alle pendenze del rilievo, con cinque torrioni difensivi e due porte fortificate.
L' asse principale del borgo di Gagliole porta direttamente all' antica Chiesa di San Michele Arcangelo del XII secolo, rimaneggiata più volte. L' edificio religioso di epoca romanico-gotica presenta una bella facciata con un portale quattrocentesco in cotto e due portali laterali. All' interno sono presenti diverse opere d' arte, tra dipinti, tele ed un antico organo. Sulla sinistra della chiesa si accede all' antico palazzo nelle cui sale sono allestite le teche del Museo di Storia Naturale di Gagliole, vanto cittadino.
Diverse ed interessanti sono le sale che compongono il Museo di Storia Naturale, che è pure Centro di Educazione Ambientale. I vari reperti raccontano la storia della vita sulla terra fino dal suo inizio. I vari fossili e minerali sono catalogati in senso cronologico e provengono, oltre che da Gagliole e il suo territorio anche da altre parti del mondo, fornendo così una rappresentazione completa delle varie fasi evolutive della vita. Si parte dai primi organismi primitivi fossilizzati, come le stromatoliti, passando alle numerose ammoniti del posto, per arrivare ai reperti più recenti come l' Ursus spelaeus del quaternario.
Diversi ed importanti sono i reperti presenti nel museo e sicuramente tra i più importanti sono questi rappresentati nella fotografia. A sinistra è composto un Plesiosaurus e a destra un Ittiosaurus: entrambi sono stati rappresentati anche graficamente per permettere un' identificazione abbastanza verosimile. Il primo è un rettile marino che assomiglia molto al " mostro di Loch Ness ", il secondo è un probabile antenato del delfino moderno. In un' altra sala è stato ricomposto un intero dinosauro marino della lunghezza di sei metri, antenato del coccodrillo.
Oltre ai vari fossili di conchiglie, animali marini, piccoli dinosauri, uova e denti di esseri antichissimi sono presenti insetti e vegetazione fossilizzata, che raccontano una vita primordiale.
In ordine cronologico, per ultimo, viene l' orso delle caverne, ricomposto per intero, a rappresentare un tempo, il quaternario, abbastanza recente rispetto a quello degli altri reperti. Un' intera sala è dedicata alla collezione dei vari minerali con pezzi molto rari. Varie sono le attività del Centro di Educazione Ambientale, mirate a far conoscere le varie fasi evolutive della vita sulla terra, partendo dal raccontare la storia dei reperti presenti nel museo.
Gagliole è inserito in un ricco ambiente naturale con straordinari panorami sui monti circostanti; nella fotografia è rappresentata la catena dei Monti di Camerino, da Monte Primo a Monte Igno, che racchiudono il Piano di Montelago. Un po' più a nord è presente la cresta dei monti che vanno da Esanatoglia alla Gola di Pioraco, mentre alle spalle di Gagliole si aprono i selvaggi ambienti della Valle dell' Elce ed i verdissimi e rilassanti Prati di Gagliole.
di William Tallevi
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