Nell'era dell' "Unione Europea", Gabicce verso il Referendum per entrare in Romagna?
Problematiche di confine: Gabicce verso il Referendum per entrare in Romagna
Il territorio del San Bartolo, quello che va da Pesaro a Gabicce Monte è nell' angolo estremo delle Marche, non casualmente ma come espressione di una identità. Il territorio del San Bartolo è un sentimento antico che sa di giornate soriane e di corse in moto, di tramonti e baci rubati, la storia di ogni pesarese.
Il territorio del San Bartolo è pesarese nel senso di diverso, di particolare, di differente.
Il territorio del San Bartolo non ha nulla della Romagna, la terra ha un carattere e i suoi abitanti una psicologia che da quella terra dipende. Di romagnolo non v'è nulla, il territorio del San Bartolo è ciò che tutti sanno essere, tutti tranne coloro che giocano con l' identità della terra.
Nell' epoca della globalizzazione, paesini marchigiani discutono di confini, di carte geografiche antiche, di origini linguistiche, di secessione, di Romagna e Marche.
Ancora confini, steccati, recinti da definire, tutte cose che sanno di filo spinato, di errore alla fonte.
Esiste solo un confine, quello che delimita una identità interiore, un modo di essere collettivo e che mi rende fratello di una comunità. Questo confine non è recintato fisicamente, perchè farlo sarebbe violenza, è uno stato d' animo e un modo di vivere.
Ho scritto un libro per spiegare l' identità marchigiana e ho evitato l' utilizzo dei confini e della lingua per spiegarla, ho scelto la psicologia del territorio e la storia di una impronta caratteriale che dimostri qualità comuni costanti nel tempo. Un altro modo di interpretare l' identità.
Naturalmente uno dei possibili livelli di comprensione.
Per me, l' identità è ciò che conta, l' identità attuale intendo. Quella attuale ovviamente ha una ragione sufficiente nella eredità conseguita nel tempo.
E questa sovrasta ogni carta geografica , ogni inflessione linguistica.
L' identità è ciò che facciamo, il modo di mangiare, di vivere, di pensare, l' identità la si osserva nelle persone, negli usi e nei costumi, nel carattere, nella psicologia di una comunità.
Il pesarese non è romagnolo per caratteristica psicologica, caratteristica identitaria che invece ha peculiarità marchigiane.
Il San Bartolo è una alterità rispetto alla Romagna, gli abitanti di Fiorenzuola hanno fortemente queste peculiarità di netta diversità dal carattere romagnolo.
E tutto questo è motivato da una storia che ha formato quel carattere dando l' impronta di una identità.
C'è un confine? Io sono quel confine?
C'è una lingua? Io sono quel linguaggio?
Questo caratterizza la mia identità?
No, la mia identità è un modo esistenziale composto di tante azioni che eredito a livello psichico e inconsciamente trasmetto.
La mia identità è corporea, intesa come espressione di azioni proprio come lo è la psiche che si fa vita.
Nessuna carta, nessuna inflessione dialettale sovrasta questa verità che caratterizza la mia identità.
E il territorio del San Bartolo, e ancor più Pesaro, sono espressione di una psicologia, un carattere, una identità che ha tratti comuni con quella che per convenzione viene definita marchigiana.
Gli studiosi dicono che quel fiume, quel valico, segnano il confine e tutto deve essere cambiato? Nessun fiume e nessun valico segnano confini che non siano prima confini psicologici. Il mio modo di essere è il confine vero e reale.
Anche io sono uno studioso del territorio, ma per capire l' appartenenza di una collettività non vado a studiare carte geografiche antiche o trattati di linguistica vernacolare, mi è sufficiente trascorrere del tempo con le persone del luogo, osservarli e trarre le conclusioni sulla loro identità territoriale.
E non mi permetterei mai di tradire ciò che scopro per motivi economici e politici, invece racconterei a loro ciò che sono e perchè sono in quel dato modo che li rende unici.
Nell' epoca della globalizzazione è il loro valore esprimere originalità, unicità. Essere nel mondo con la propria caratteristica di diversità territoriale e mantenerla nel tempo e nello spazio. Come diceva Jung "la terra è una faccenda seria", ci vuole tanta equanimità per interpretarla.
Alfredo Bussi
Comunicazione e Immagine Turistica
Vice Presidente Associazione Culturale Kairòs
Foto: www.gabiccemare.com |
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