Apecchio ( PU ), città del tartufo e della birra
Il comune di Apecchio, con i suoi 103 Kmq di territorio, è il settimo per estensione nella provincia di Pesaro e Urbino. E' situato nell' entroterra a ridosso dei monti e grazie a questi, ai pascoli ed ai boschi conserva un patrimonio naturale quasi integro. Apecchio è ricco di torrenti cristallini, acque sulfuree ed oligominerali, grande biodiversità animale e vegetale, una buona rete di sentieri ed è la meta ideale del turismo per gli amanti della natura e degli sport naturali. Apecchio sorge alle pendici del Monte Nerone, i cui diversi ambienti offrono possibilità di svago invernale agli sciatori, escursioni in grotte e forre, escursioni alla scoperta di mille angoli suggestivi. Nella fotografia Apecchio è rappresentato dal parcheggio, nei pressi del Torrente Menatoio.
Apecchio ha poco più di duemila abitanti, sorge su una piccola altura a 457 metri sul livello del mare, alla confluenza tra i torrenti Biscubio e Menatoio, a circa 80 chilometri da Pesaro. Il suo minuscolo centro storico conserva un bel impianto medievale ed il ponte " a schiena d' asino " ad unica arcata, dello stesso periodo rappresentato nella fotografia, era il primitivo accesso al castello, dopo aver superato il Torrente Biscubio. Diverse sono le ipotesi sul nome odierno di Apecchio che potrebbe derivare dalla piccola altura su cui sorge, da apice. Oppure può essere valida l' ipotesi del piccolo insediamento piceno, detto pico, sorto nei pressi di un tempietto dedicato al dio Marte da cui deriverebbe il nome Pico Marzio e quindi Apecchio.
Due sono gli ingressi al borgo castello di Apecchio dalla direzione nord ovest: la carrozzabile Via Roma e la bella scalinata parallela, rappresentata nella fotografia. Questa conduce ai giardinetti con terrazzamenti e camminamenti scalinati sul versante orientale dell' altura che sorregge il centro storico. Un bel passaggio ad arcata ed una scalinata, poco più avanti, ricollegano alla via principale ed all' ingresso ufficiale al castello.
Nei giardini sottostanti all' ingresso al castello è stata posizionata una grande macina da guado, per ricordare un' antica lavorazione locale. Serviva per macinare una pianta fluviale che, una volta essiccata e polverizzata contribuiva a colorare di azzurro pellami e stoffe. Tale lavorazione era così ben avviata che Apecchio risultava essere il maggior produttore del Ducato di Urbino. Il guado risultò essere una notevole fonte di reddito per gli apecchiesi, visto l' alto numero di raccolti annui, fino a sette e tale attività si protrasse per circa tre secoli. L' economia locale ha subito il normale passaggio di attività dalle lavorazioni agricole-boschive e pastorali a quelle più artigianali ed industriali. Una discreta fonte di guadagno è rappresentata dalla raccolta del tartufo, che qui cresce in quasi ogni stagione e di cui la prima domenica di ottobre si celebra la Mostra Mercato. Altra importante ricchezza è data dalla presenza di sorgenti oligominerali, che qui vengono imbottigliate e messe in commercio. Ultima attività, la più recente, grazie a tre piccoli ma moderni impianti che producono birra artigianale di diversi tipi ed alta qualità. Per questi motivi Apecchio ha aderito alle associazioni Città del Tartufo e Città della Birra.
Risaliti, grazie alla scalinata o al passaggio sotto la volta, in Via Roma ci troviamo di fronte alla Torre dell' Orologio con sotto lo stemma della casata degli Ubaldini, signori locali, che funge anche da porta d' ingresso al borgo castello di Apecchio. La storia cittadina parte dalle lontane civiltà umbre, poi vennero gli Etruschi, ii Romani, i Celti e successivamente Bizantini e Longobardi. Il periodo storicamente più importante è stato sicuramente il Rinascimento con l' avvento della signoria degli Ubaldini, i quali ingaggiata una lunghissima guerra con la potente città di Castello, riuscirono a conquistare il territorio ed Apecchio e poi porsi sotto il protettorato di Urbino.
In un recente affresco, posto in un palazzo ad angolo tra la Porta dell' Orologio e la bella Chiesa della Madonna della Vita, è rappresentato Ottaviano II Ubaldini con il singolare ponte medievale apecchiese, sotto l' antico borgo castello, con alle spalle la sagoma del Monte Catria. Il signore d' Apecchio, ben vestito e con di fronte un ricco campo di frumento rappresenta la legge e la prosperità sotto la sua illuminata signoria.
Attigua al palazzo dei signori di Apecchio è collocato il Santuario del S.S. Crocifisso, con di fronte una bella fontana e a fianco il Monumento ai Caduti della Guerra. L' edificio religioso attuale è stato costruito sull' antica Pieve di S. Martino, dalla quale dipendevano ben 44 parrocchie del territorio apecchiese già nel 1077, che a sua volta fu edificato su un tempio pagano. Dalla parte opposta della piazza, un lungo e grosso caseggiato ha rappresentato, dal 1400 al 1631, il quartiere ebraico. Gli Ubaldini disciplinarono con ferree leggi la vita ed i lavoro degli ebrei locali, mentre una tassa papale sul contatto con case di cristiani convinse gli ebrei locali a separare le loro abitazioni. Nacque il Vicolo degli Ebrei lungo 28 metri con una larghezza tra 37 a 42 centimetri, tra i più stretti d' Italia.
La famiglia degli Ubaldini della Carda governò Apecchio dal 1400 fino al 1752, anno in cui si estinse il ramo maschile ed il territorio apecchiese passò allo Stato della Chiesa, come era avvenuto per il Ducato di Urbino 121 anni prima. Tra i più importanti personaggi di questa casata ci fu il Conte Bernardino della Carda, capitano di ventura e suo figlio Ottaviano II Ubaldini, che nel 1477 iniziò la fabbrica del palazzo comitale di Apecchio e nel 1494 dette alla comunità cittadina gli statuti. Il Palazzo Ubaldini, nella fotografia, è stato costruito su progetto di Francesco di Giorgio Martini, oggi sede del comune e conserva l' originale porticato interno rinascimentale ed i sotterranei dove è collocato il Museo dei Fossili e dei Minerali di Monte Nerone.
Il borgo castello di Apecchio è piccolissimo, ma offre la visione di un bellissimo ed integro centro medievale con chiese e palazzi tutti in pietra, con diverse terrazze panoramiche, che prende vita ogni volta che vi vengono presentate le varie feste e manifestazioni stagionali. Usciti dal borgo con Viale di S. Caterina s' incontra la chiesetta omonima. Qui i primi rilievi montuosi presentano gli inizi di diversi sentieri che portano alla conoscenza naturale del territorio. Di recente sono stati realizzati quattro itinerari per mountain bike denominati I percorsi del Quadrifoglio. Tale denominazione deriva dal fatto che ogni percorso è ad anello in una direzione cardinale e tutti insieme formano in piantina la fortunata fogliolina. Per ultimo, ad una gita ad Apecchio non può mancare una visita al gigantesco e panoramico Mappamondo della Pace, in frazione Colombara. Questo è costruito in legno, può contenere circa 600 persone e con appositi meccanismi simula la rotazione celeste ed è inserito, per la sua grandezza, nel Guinness dei Primati.
di William Tallevi
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