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La traversata del Monte Conero ( AN ) ( 2 di 2 )


Arrivati al grande pianoro prativo di Piani di Raggetti si è a metà della lunga traversata del Conero. Il posto è meravigliosamente panoramico; lo sguardo spazia sulle dolci colline m A archigiane, con il rilievo di Camerano in bella vista. In lontananza si possono riconoscere i monti Nerone, Catria, Cucco, S. Vicino, i Sibillini fino al Gran Sasso. Piani di Raggetti è anche uno snodo sentieristico; infatti vi convergono anche i vecchi sentieri 5, 6 e 7.
Facendo una deviazione, con il sentiero n° 7, si può scendere a visitare le interessanti Grotte Romane. Gli squadrati ambienti interni fanno capire chiaramente che queste, in realtà, erano delle cave; gallerie artificiali dalle quali erano estratte grandi quantità di travertino. Con questo prezioso materiale vennero costruiti i più importanti monumenti di Ancona: il duomo, l' anfiteatro, il teatro ed altri.
Ritornati al pianoro di Piani di Raggetti si riprende il vecchio sentiero n° 1 del Parco per arrivare alla zona turistico-religiosa dell' ex Convento dei Camaldolesi. Un grosso slargo tra la vegetazione ospita la candida Chiesa di S. Pietro al Conero con l' annesso ex Convento, ora trasformato in un lussuoso hotel. La sua edificazione avvenne verso l' anno Mille con pietre ricavate dalle cave del Conero. La facciata si presenta semplice e lineare, ma elegante. Il suo interno è diviso in tre navate da due serie di colonne; domina l' assenza di decorazioni che da all' insieme un' atmosfera di serena intimità. Da non perdere l' interessante cripta ricca di bassorilievi e capitelli scolpiti. Dietro l' edificio religioso, in direzione mare, le indicazioni del Parco indicano la continuazione del nostro percorso.




Lasciata la Chiesa di S. Pietro al Conero si segue il sentiero che entra nel bosco, a maggioranza di leccio, corbezzolo, carpino, roverella, seguendo un percorso prima pianeggiante e tranquillo, poi diventando in discesa e quindi scalinato. Dopo non molto si arriva al Belvedere sud dove, grazie a piccoli spiazzi terrazzati, ci si può sporgere in sicurezza per vedere le meraviglie del Conero; i due candidi faraglioni delle Due Sorelle. Questi sono come dei bellissimi monumenti scolpiti da madre natura, con l' azione erosiva del mare.



Continuando a scendere sul sentiero si incontrano altri piccoli belvedere panoramici e si riesce a scorgere per intero la Spiaggia delle Due Sorelle. Questa è considerata una delle perle naturali del Conero e una delle spiagge più belle dell' Adriatico. Il suo splendido isolamento la fa risaltare tra la macchia mediterranea e le falesie strapiombanti del Conero. E' facilmente raggiungibile dal mare con imbarcazioni varie e traghettamenti da Numana, mentre dalla parte del monte la discesa è lunga, faticosa e bloccata da un' ordinanza comunale.


La Spiaggia delle Due Sorelle gode di un' acqua limpida e cristallina, grazie al fondale pietroso e tutte le estati attira torme di turisti. Questo ambiente unico e selvaggio era frequentato, fino alla metà dello scorso secolo, dai cavatori di pietra locali che, grazie al sentiero creato al Passo del Lupo, rappresentato nella fotografia, scendevano fino al mare; il frutto del loro lavoro veniva poi imbarcato direttamente dal mare. Oggi giorno il sentiero delle Due Sorelle, che parte dal cimitero di Sirolo e si ricongiunge poi con quello principale della traversata del Conero, è percorribile fino al belvedere del Passo del Lupo. Poi un' ordinanza comunale, a causa della pericolosità del primo tratto, ne vieta il superamento e la discesa.
Dopo i vari affacci sulle bellezze a mare del Conero il sentiero si fa arduo, scalinato ed incavato e bisogna procedere con cautela. Appena superata la difficile discesa e prima di arrivare al bivio con il sentiero delle Due Sorelle, si può fare una piccola deviazione con il sentiero 1 C per la Grotta del Mortarolo. Poche centinaia di metri dal percorso principale portano ad una parete rocciosa alla cui base si apre l' ingresso dell' antro. All' interno vi sono due ambienti collegati con in un angolo due finestroni rocciosi, da cui penetra la luce dell' esterno. Per questo motivo, in antichità, questa grotta era usata come luogo di culto eremitico.








Il sentiero n° 1 del Parco aggira, con andamento tranquillo e pendenze normali il versante orientale del promontorio del Conero e regala, attraverso gli spazi tra i vari rimboschimenti a pini, la stupenda panoramica sulle spiagge di Sirolo e sul rilievo dove sorge il borgo.







Arrivati al bivio con il sentiero n° 2 delle Due Sorelle, il sentiero della traversata del Conero devia a destra per scendere e terminare a Fonte d' Olio. Se si volesse andare a visitare Sirolo, un' altra delle perle del Conero, non bisogna fare altro che continuare dritti e sbucare al cimitero di Sirolo; da li' il centro storico è a due passi. Nella fotografia è rappresentato Sirolo a dominare la retrostante linea costiera che da Marcelli di Numana si allunga fino a Porto Recanati ed oltre.



Conviene arrivare a concludere il nostro lungo percorso del Conero a Sirolo per diversi motivi: è un borgo delizioso, ha tutte le strutture per un' accoglienza turistica moderna, delle spiagge sottostanti splendide ed un parco terrazzato dove godere a pieno delle bellezze del Conero appena attraversato. Per il ritorno, se non ci si è premuniti per portarsi a Sirolo un mezzo e non si vuole fare la scarpinata dell' andata, ci si può servire dei mezzi pubblici.






                                                                 di William Tallevi


                                                        







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