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Sant' Angelo in Vado ( PU ), capoluogo della Massa Trabaria

Sant' Angelo in Vado è un incantevole cittadina dell' entroterra pesarese; è situata sulla riva destra del Fiume Metauro, a 359 metri d' altezza e circa 60 chilometri da Pesaro. Ha circa 4000 abitanti ed è un florido centro pieno di attività commerciali, artigianato, industrie ed attività agricole. Il centro storico ha un aspetto medievale e possiede un grande patrimonio artistico, architettonico ed archeologico gelosamente costudito in ville , palazzi e chiese. Il panorama qui presentato è ripreso dalla SP 7 Piandimeletese.

Sulla SS 73 bis per Bocca Trabaria Sant' Angelo in Vado si presenta al turista bagnata dal Metauro, che qui la lambisce in un' ampia ansa. Il suo attuale nome deriva dalla dedica del popolo longobardo che la riedificò, dopo la distruzione dei secoli precedenti, all' Arcangelo Michele; la seconda parte del nome " in Vado " fu aggiunta per il fatto che era costruita in due tronconi e bisognava guadare il fiume per passare da uno all' altro. Altra ipotesi dice che il termine derivi dal guado, una pianta che cresce spontanea lungo la riva del fiume e dalla quale, dopo un certo procedimento, si estraeva un inchiostro utilizzato per stampe e tintura di tessuti.
Il centro storico del borgo sorge sulle rovine dell' antica città romana di Tiphernum Mataurense. Anche in questo caso la denominazione deriva da tipher o tifia, pianta acquatica della zona. Gli scavi e gli studi archeologici hanno portano alla constatazione che Sant' Angelo aveva la tipica forma quadrata delle citta romane con cardo e decumano e i molti reperti trovati sono andati ad arricchire l' Antiquarium della città. In seguito, dopo l' avvento del cristianesimo, si ritiene che divenne sede vescovile. Quindi fu interessata dalla lunga guerra del VI secolo tra Bizantini ed Ostrogoti e ne subì la totale distruzione. Furono i Longobardi a ricostruirla in posizione più defilata e vicino al Metauro. Nella fotografia è rappresentata S. Maria extra muros; chiesa ed edificio monastico dei Servi di Maria, sono diventati un Polo Museale dove sono conservati molti reperti archeologici provenienti dalla Domus del Mito ed opere d' arte da diverse chiese rurali chiuse al culto.
La fortuna di Sant' Angelo in Vado si concretizzò pian piano con varie attività come il commercio e l' artigianato e divenne capitale della Massa Trabaria, provincia forestale dello Stato della Chiesa. Qui si radunava il Parlamento di quel vasto territorio che comprendeva Cagli, Urbino e l' Appennino. Fu dominata anche da Federico da Montefeltro. Infine, nel 1636, Papa Urbano VIII elevo' Sant' Angelo al rango di città e la promosse a Diocesi. Con il passare del tempo molte famiglie agiate innalzarono i loro palazzi, arricchendo il centro storico, come questo dei Conti Santinelli del XVI. che si incontra in Corso Garibaldi, subito dopo aver attraversato il ponte sul Metauro.
Se le vie principali del commercio e delle passeggiate sono il già citato Corso Garibaldi e Via XX settembre, il centro civico e religioso è ubicato in una zona più centrale ed elevata; Piazza Pio XII. Qui vi prospetta il Palazzo della Ragione del XIII secolo, Residenza Municipale fino al 1838, con le sue belle arcate e la massiccia Torre Civica con campana del 1580. Il palazzo è sede della Pro Loco e viene chiamato dai vadesi " El Campanon ". Al suo fianco la semplice, ma elegante, facciata della Basilica Cattedrale, dedicata a S. Michele Arcangelo patrono della città. Le sue origine sono remote ed innumerevoli le trasformazioni avvenute nei secoli XVI e XVII: al suo interno interessanti opere pittoriche di autori locali, decorazioni, un bel coro ligneo ed una cancellata in ferro battuto.
Tornati in Via XX Settembre si arriva ben presto alla piazza principale di Sant' Angelo in Vado dedicata ad Umberto I, dove si erge l' elegante Palazzo Fagnani del XVII secolo, dal 1838 nuova Residenza Municipale, con di fronte la statua di Papa Clemente XIV. All' interno del palazzo sono presenti molti dipinti, tra i quai spicca una grande tela di Federico Zuccari, famoso pittore locale insieme a suo fratello Taddeo. A loro è dedicato il Teatro cittadino. Di fianco a Palazzo Fagnani è situato Palazzo Mercuri; due interessanti chiese,San Filippo e S. Caterina, completano le bellezze architettoniche della piazza.
Palazzo Mercuri, nella fotografia, è rappresentato nella sua bella loggetta ad archi sul lato opposto a Piazza Umberto I. E' del XIX secolo con una grande sala centrale con diverse pitture settecentesche ed un bel soffitto in stile liberty-floreale. Nei sotterranei del palazzo è stato istituito da poco il Museo degli Antichi Mestieri Vadesi.






La città è ricca di bellezze artistiche ed architettoniche ed il territorio vadese di natura e prelibatezze gastronomiche, tra le quali figura il pregiato Tartufo Bianco, a cui è dedicata una grande Fiera Nazionale arrivata alla 53^ edizione. Altra ricchezza rinvenuta da poco dal sottosuolo è la Domus del Mito. Si tratta dei resti di una magnifica e grande villa romana del I secolo d. C. con pavimenti a mosaico bicromi e policromi molto ben conservati. E' denominata tale per via delle divinità rappresentate della mitologia classica antica.


Il territorio vadese è ricco di antichi sentieri ben segnalati che si sviluppano per molti chilometri. Essi sono percorribili, oltre che a piedi, anche a cavallo e il mountain bike e permettono di vedere e godere da dentro le suggestioni ed i panorami dell' antica Massa Trabaria. Ma l' emergenza naturale più evidente è situata sul Fiume Metauro, raggiungibile dalla zona industriale di Sant' Angelo in Vado, ed è la Cascata del Sasso. E' alta circa 10 metri e larga 60, con a fianco un vecchio mulino non più funzionante. La cascata è originata dalla presenza di una bancata di strati di calcare marnoso disposti in modo da non essere intaccati dall' erosione fluviale.


                                                                     di William Tallevi


                                                                 

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