Escursione ad anello nella Gola del Furlo ( PU ) ( 1 di 2 )
Diverse sono le spettacolari gole, forre e canyon presenti sul territorio delle Marche: dalle sibilliniche Infernaccio e Fiastrone, da quelle anconetane di Frasassi e della Rossa insieme a molte altre. Sicuramente la più sorprendente, la più ricca dal punto di vista geologico, naturalistico, storico nonchè la più famosa in campo nazionale ed internazionale è la Gola del Furlo. Questa è situata quasi al centro della provincia pesarese tra i comuni di Fossombrone ed Acqualagna. Il Furlo è una gola rupestre di natura calcarea che solca trasversalmente il complesso montuoso dei monti Paganuccio e Pietralata. E' stata stato scavato nel corso dei millenni dalle acque del Fiume Candigliano, affluente del Metauro, a cui si unisce appena uscito dalla gola.
L' erosione fluviale è stata notevole; dalla quota di 150 metri del livello del Candigliano s' innalzano pareti rocciose quasi verticali fino oltre i 650 metri del promontorio del Furlo e del Monte del Ferro che lo fronteggia. Oltre questi rilievi le altezze arrivano ai 976 metri per il Monte Paganuccio e 889 per il Pietralata. Uno sbarramento del 1922 ha creato un invaso artificiale per la produzione di energia elettrica, che corre parallelo alla vecchia Flaminia. Prima di questo il letto del fiume era molto più in basso pieno di grossi massi rocciosi. In tempi moderni un lungo traforo, sotto il Monte Pietralata, permette una circolazione automobilistica più
agevole, decongestionando l' antico percorso della Via Consolare Flaminia.
E' possibile fare una lunga escursione ad anello nella Gola del Furlo, andando alla scoperta delle sue bellezze bionaturali e paesaggistiche scalando i suoi bordi dirupati. La partenza è dal sentiero n° 449 della Riserva Naturale, che parte prima della diga sulla destra, che poi s' inerpica faticosamente su ripidi pendii fino ai due belvederi del Furlo, per poi ridiscendere il Pietralata in direzione Acqualagna. Il ritorno è tranquillo dentro la gola, camminando tra pareti verticali, pendii detritici in un tormentato e scavato ambiente roccioso, dove sono presenti anche arbusteti e pendici boscate. Rocce e vegetazione si riflettono sulle pigre acque del Candigliano, creando effetti fantastici.
Il territorio complessivo dei monti Pietralata e Paganuccio si estende per circa 80 kmq e oltre la Gola del Furlo comprende altri rilievi minori, zone a bosco e pascoli d' alta quota. L' ambiente, oltre allo straordinario contesto, è ricco di biodiversità floristiche ed animali e per tutelare tutto questo è stata istituita una Riserva Naturale fin dal lontano 2001. Molti sono i sentieri che percorrono la Gola del Furlo e i monti circostanti e il percorso ad anello proposto è la possibilità migliore per cogliere tutte le varie bellezze naturali presenti. Partendo da poco prima della diga, il sentiero n° 449, con pochi minuti di camminata permette di prendere quota ed arrivare ad ammirare lo sbarramento e l' invaso del Candigliano dall' alto.
Arrivati ad un piccolo bivio, svoltando verso la gola si arriva ad un punto panoramico su di essa e alle verticali pareti di roccia usati da esperti scalatori. Tornati suoi propri passi, il percorso prosegue in modo abbastanza rettilineo, seppure in salita, addentrandosi ad aggirare la stretta valle del Fosso del Ri. Si tratta di una dirupata valle le cui acque sgorgano da una fonte dall' alto la gola e vanno a finire sotto forma di cascata nei pressi dell' antica galleria romana. Arrivati oltre la Fonte del Ri il sentiero cambia versante e torna ad arrampicarsi in direzione delle pareti della gola. In alcuni punti il panorama che si gode è magnifico, dominando dall' alto la stretta gola sottostante e la pianura del Metauro in direzione del mare.
Continuando l' ascesa il sentiero procede sempre più in grande pendenza, aggirando massi ed addentrandosi in una fitta boscaglia. Dopo molto camminare e una buona dose di fatica si riesce ad arrivare al promontorio del Furlo ed ai suoi due belvederi: quello basso e quello alto. Affacciandosi, con le dovute cautele, al primo di questi si riesce a vedere la sottostante gola scavata dal Candigliano e il percorso della vecchia Flaminia che lo contorna, quasi cinquecento metri più in basso.
Il punto più panoramico del Furlo è il grosso slargo dove sono presenti i due belvederi, distanziati da un discreto dislivello. Un piccolo percorso ad anello li unisce, oltre al un sentiero di raccordo che sale verso la vetta del promontorio del Furlo ed il sovrastante Monte Pietralata. Di fronte ai belvederi si erge maestosa la dirupata parete verticale del Monte del Ferro, ad anticipare il retrostante Monte Paganuccio. E' possibile fare un' escursione ad anello anche su questo versante della gola, ma rimane molto più lungo, faticoso e meno panoramico.
I due belvederi panoramici del Furlo sono fatti a gradoni per sostenere le masse detritiche del monte e sono semicircolari, permettendo un' ampia visione della gola e dei monti circostanti. Non lontano da questi è posizionato uno stretto e lungo muraglione fatto in grossi blocchi di pietra. Si tratta della rimanenza delle strutture costruire ad arte per simulare da lontano, grazie anche alla somiglianza naturale del del Furlo, il profilo di Benito Mussolini. Nel lontano 1936 quest' opera vene messa in atto dalla Milizia Nazionale Forestale per omaggiare il duce nelle sue frequenti visitazioni al Furlo. Tale opera era visibile fin da lontano ed è stata in parte demolita dalle formazione partigiane alla fine della guerra.
Il profilo del duce o quello che ne resta si collega con la parte alta del rilievo del Furlo, che anticipa il retrostante Monte Pietralata. Da lassù il panorama che si gode è invidiabile; sia dalla parte del mare dove il Candigliano si unisce al Metauro, allargandosi in una grossa vallata, sia dalla parte di Acqualagna. Oltre a questa piccola e graziosa cittadina, conosciutissima per il suo territorio ricco di tartufi, si allunga il profilo della lunga catena montuosa del Monte Nerone.
di William Tallevi
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