A Monteprandone ( AP ), nella terra di S. Giacomo della Marca.
Monteprandone è un comune ascolano di circa dodicimila abitanti, situato sulla dorsale che separa le valli del torrente Ragnola e del fiume Tronto, a pochi chilometri da S. Benedetto del Tronto e dall' Adriatico. Si eleva su un rilievo di 280 metri di altezza. dominando entrambe le vallate. Gode di un' invidiabile posizione geografica da cui può dominare le spiagge della Riviera delle Palme ed i monti; dai Sibillini al Gran Sasso. Ma la sua fama è dovuta al fatto di essere il paese natio di S. Giacomo della Marca, grande predicatore francescano ed uno dei più noti santi marchigiani. Il suo Santuario è collocato pochi chilometri sotto il centro storico.
Il centro storico di Monteprandone si sviluppa all' interno di una robusta cinta di mura difensiva e presentava due ingressi; ad ovest la Porta da Monte, mente la Porta da Mare fu demolita, a metà dell' Ottocento, per poter allargare la Piazza di fronte al Municipio, qui rappresentato nella fotografia. I monumenti, le abitazioni e le vie del borgo conservano intatte le caratteristiche ed il fascino dei secoli passati. Monteprandone si sviluppa con una forma allungata, attorno a tre piazze, due vie principali e diversi vicoli di collegamento.
Diverse sono le ipotesi sulle origini di Monteprandone; la prima dice che fu fondata dai profughi dell' antica città di Truentum, la seconda parla di un cavaliere di nome Brando, Prando o Prandone, al seguito di Carlo Magno che fondò il suo castrum, mentre la terza parla di un fondatore longobardo di nome Brandone. Il primo documento storico è datato 1039 e tratta la cessione da parte di due fratelli del posto all' Abbazia di Farfa. Nel periodo dei liberi comuni Monteprandone si trovò a dipendere pure sotto l' autorità di Fermo; per uscirne si pose sotto la protezione della vicina e potente Ascoli.
Delle tre piazze due, Castello e S. Giacomo, sono adiacenti e vi prospettano la piccola casa natale di S. Giacomo della Marca e la gigantesca Chiesa di S. Nicolo'.
Sulla parte alta del centro storico di Monteprandone svetta e domina la vallata la Chiesa di S. Nicolò di Bari, con il suo massiccio campanile. Alla fine del XVII secolo la vecchia Collegiata era diventata fatiscente e si dovette ricorrere ad un nuovo edificio di culto. Questo fu rifatto quasi da nuovo tra il 1804 e il 1840, quando venne riaperto al culto. Il progetto della nuova Chiesa di S. Nicolò fu affidata all' architetto Pietro Maggi, che la fece edificare nello stile di moda in quel periodo, il neoclassico. All' interno della chiesa sono presenti le spoglie di S. Cirino, un martire del IV secolo d. C.. Le sue reliquie giunsero e rimasero a Monteprandone nel 1653, dove nel corso degli anni è diventato compatrono del paese e protettore degli agricoltori.
Il patrono del paese è naturalmente S. Giacomo della Marca, illustre cittadino monteprandonese. Tra Piazza Castello e l' adiacente Piazza S. Giacomo è presente l' Oratorio dedicato al Santo. Questo, secondo la tradizione locale, doveva essere il luogo dove la famiglia Gangale aveva una casa di proprietà . Qui, nel lontano 1393, nacque il piccolo Domenico, destinato a diventare un grande erudito, santo e realizzatore di grandi opere civili e religiose. L' edificio antico è stato trasformato in una chiesetta, con gli interni affrescati con scene di vita del Santo. Quest' Oratorio è sempre stato considerato sacro e venerabile, tanto quanto il Santuario di S. Giacomo che sorge qualche chilometro sotto le mura del paese.
La visita a Monteprandone può partire da Via Leopardi, dal Borgo da Mare, accedendo alla Piazza dell' Aquila, centro cittadino e luogo di feste e manifestazioni varie. Qui prospettano palazzi più belli e rappresentativi del borgo: Palazzo Comunale e Palazzo Campanelli. Di fianco a questi parte la Rua del Limbo, caratteristica via medievale a galleria con volte a crociera; durante il periodo natalizio vi viene realizzato un artistico presepe. Un altro vicolo a volte è questo rappresentato nella fotografia che da Piazza dell' Aquila da accesso alla sovrastante Piazza Castello.
La Rua Limbo è parallela a Via Corso, principale arteria cittadina e alla cerchia delle mura castellane, erette nel XV secolo. Dopo l' ottocentesca Chiesa della Madonna della Speranza, si può scendere alla bella ed integra Porta da Monte. In Via del Corso è presente l' ingresso al Museo Civico dei Codici di S. Giacomo della Marca. Con Via Allegretti ed una scenografica scalinata si accede prima alla Chiesa di S. Leonardo e poi all' imponente Chiesa di S. Nicolò. Nei pressi di questa è presente l' ingresso al Museo parrocchiale di Arte Sacra. Attraversata la Piazza S. Giacomo si arriva al non lontano Oratorio del Santo di Monteprandone. Una bella pineta, con alcun alberi secolari, abbellisce il giro di mura che, con Via Roma, riporta a Piazza dell' Aquila.
Dopo l' Oratorio di S. Giacomo costruito sulla casa natale del Santo, c' è a Monteprandone un altro grosso edificio religioso dedicato a lui: la Chiesa di S.Maria delle Grazie e Santuario di S. Giacomo della Marca. Si trova ad un chilometro e mezzo dal centro storico e fu costruita nel 1449, su richiesta di S. Giacomo in persona. All' interno della chiesa è presente una venerata immagine della Madonna, che le da il nome; in una cappella di fianco sono custoditi i resti mortali del Santo. Nel chiostro è presente un museo con tutti gli oggetti quotidiani di S. Giacomo. Questi è considerato protettore dei bambini e il suo santuario è frequentato da pellegrini venuti da tutta l' Italia e dall' estero.
Monteprandone è conosciuta per il suo figlio più famoso: S. Giacomo della Marca ( 1396 - 1476 ). Egli studiò legge e lavorò come giudice per molti anni, poi sentì il richiamo della fede, lasciò tutto e si fece francescano. Per oltre quarant' anni predicò in Italia e all' estero, divenne consigliere di Papi e Re, fu grande pacificatore e con il suo esempio riavvicinò molte persone alla vera fede. Operò molto in campo sociale costruendo conventi, biblioteche, ospizi, ospedali e monti di pietà . Fu dichiarato santo nel 1726 e le sue spoglie mortali incorrotte furono traslate nel santuario a lui dedicato. A Monteprandone viene festeggiato il 28 novembre e ricordato come un sant' uomo, che con la parole, l' esempio e i fatti concreti contribuì a rendere migliore la gente del suo tempo e farla crescere in modo migliore e moderno. Un grande marchigiano.
di William Tallevi
Sulla parte alta del centro storico di Monteprandone svetta e domina la vallata la Chiesa di S. Nicolò di Bari, con il suo massiccio campanile. Alla fine del XVII secolo la vecchia Collegiata era diventata fatiscente e si dovette ricorrere ad un nuovo edificio di culto. Questo fu rifatto quasi da nuovo tra il 1804 e il 1840, quando venne riaperto al culto. Il progetto della nuova Chiesa di S. Nicolò fu affidata all' architetto Pietro Maggi, che la fece edificare nello stile di moda in quel periodo, il neoclassico. All' interno della chiesa sono presenti le spoglie di S. Cirino, un martire del IV secolo d. C.. Le sue reliquie giunsero e rimasero a Monteprandone nel 1653, dove nel corso degli anni è diventato compatrono del paese e protettore degli agricoltori.
Il patrono del paese è naturalmente S. Giacomo della Marca, illustre cittadino monteprandonese. Tra Piazza Castello e l' adiacente Piazza S. Giacomo è presente l' Oratorio dedicato al Santo. Questo, secondo la tradizione locale, doveva essere il luogo dove la famiglia Gangale aveva una casa di proprietà . Qui, nel lontano 1393, nacque il piccolo Domenico, destinato a diventare un grande erudito, santo e realizzatore di grandi opere civili e religiose. L' edificio antico è stato trasformato in una chiesetta, con gli interni affrescati con scene di vita del Santo. Quest' Oratorio è sempre stato considerato sacro e venerabile, tanto quanto il Santuario di S. Giacomo che sorge qualche chilometro sotto le mura del paese.
La visita a Monteprandone può partire da Via Leopardi, dal Borgo da Mare, accedendo alla Piazza dell' Aquila, centro cittadino e luogo di feste e manifestazioni varie. Qui prospettano palazzi più belli e rappresentativi del borgo: Palazzo Comunale e Palazzo Campanelli. Di fianco a questi parte la Rua del Limbo, caratteristica via medievale a galleria con volte a crociera; durante il periodo natalizio vi viene realizzato un artistico presepe. Un altro vicolo a volte è questo rappresentato nella fotografia che da Piazza dell' Aquila da accesso alla sovrastante Piazza Castello.
La Rua Limbo è parallela a Via Corso, principale arteria cittadina e alla cerchia delle mura castellane, erette nel XV secolo. Dopo l' ottocentesca Chiesa della Madonna della Speranza, si può scendere alla bella ed integra Porta da Monte. In Via del Corso è presente l' ingresso al Museo Civico dei Codici di S. Giacomo della Marca. Con Via Allegretti ed una scenografica scalinata si accede prima alla Chiesa di S. Leonardo e poi all' imponente Chiesa di S. Nicolò. Nei pressi di questa è presente l' ingresso al Museo parrocchiale di Arte Sacra. Attraversata la Piazza S. Giacomo si arriva al non lontano Oratorio del Santo di Monteprandone. Una bella pineta, con alcun alberi secolari, abbellisce il giro di mura che, con Via Roma, riporta a Piazza dell' Aquila.
Dopo l' Oratorio di S. Giacomo costruito sulla casa natale del Santo, c' è a Monteprandone un altro grosso edificio religioso dedicato a lui: la Chiesa di S.Maria delle Grazie e Santuario di S. Giacomo della Marca. Si trova ad un chilometro e mezzo dal centro storico e fu costruita nel 1449, su richiesta di S. Giacomo in persona. All' interno della chiesa è presente una venerata immagine della Madonna, che le da il nome; in una cappella di fianco sono custoditi i resti mortali del Santo. Nel chiostro è presente un museo con tutti gli oggetti quotidiani di S. Giacomo. Questi è considerato protettore dei bambini e il suo santuario è frequentato da pellegrini venuti da tutta l' Italia e dall' estero.
Monteprandone è conosciuta per il suo figlio più famoso: S. Giacomo della Marca ( 1396 - 1476 ). Egli studiò legge e lavorò come giudice per molti anni, poi sentì il richiamo della fede, lasciò tutto e si fece francescano. Per oltre quarant' anni predicò in Italia e all' estero, divenne consigliere di Papi e Re, fu grande pacificatore e con il suo esempio riavvicinò molte persone alla vera fede. Operò molto in campo sociale costruendo conventi, biblioteche, ospizi, ospedali e monti di pietà . Fu dichiarato santo nel 1726 e le sue spoglie mortali incorrotte furono traslate nel santuario a lui dedicato. A Monteprandone viene festeggiato il 28 novembre e ricordato come un sant' uomo, che con la parole, l' esempio e i fatti concreti contribuì a rendere migliore la gente del suo tempo e farla crescere in modo migliore e moderno. Un grande marchigiano.
di William Tallevi
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