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Escursione dalla Forcella del Fargno a Passo Cattivo ( MC ) ( 3 di 3 )

Il lungo percorso sullo spartiacque della catena montuosa dei Monti Sibillini ha il suo centro ideale in Passo Cattivo. Questo valico risulta, con i suoi 1869 metri, il più alto dell' intero Parco Nazionale e collega l' alta valle del fiume Tenna a quella del Nera. Lo si raggiunge, dalla parte orientale, risalendo la vallata oltre la Gola dell' Infernaccio e, da quella occidentale con la carrareccia che oltrepassa gli impianti di sci di Monte Cornacchione a Frontignano di Ussita. Tale strada si sarebbe dovuta collegare a quella costruita e poi bloccata sulla sella del Monte della Sibilla. L' interruzione di questo progetto ha salvato creste ed alte vallate dalla selvaggia distruzione.
L' accesso dall' alta valle del Tenna a Passo Cattivo risulta lunga, difficile e, ultimamente, interrotta a causa dei danni ambientali dovuti all' ultimo terremoto che ha colpito il centro Italia. Dalla parte occidentale, invece, arrivare al valico è relativamente più facile. In tutti e due i casi la fatica fatta per arrivare è ampiamente ripagata dalla soddisfazione di un' immersione totale nella natura selvaggia dei Monti Sibilli. Il procedere verso l' alto fa guadagnare prospettive sempre più ampie e panoramiche in tutte le direzioni; come nella fotografia qui rappresentata dove si vede l' alta valle del Tenna, con il Pizzo Berro e il Monte Priora all' orizzonte.
Il Passo Cattivo è situato tra il Monte Bove Sud e le piccole cime, di Passo Cattivo e Vallelunga, che collegano il non lontanissimo Monte Porche.
Il percorso di cresta è molto ondulato, con salite e discese che contornano i dirupati contorni dei rilievi. Un procedere tranquillo permette la visione in totale tranquillità degli ariosi panorami che si presentano di fronte. Dopo la ripida discesa dal Monte Bove Sud è conveniente una breve pausa, prima di prendere la salita verso Cima di Passo Cattivo. Tale nome ha origini antiche e deriva dalle difficoltà e pericolosità di attraversamento.
Il Passo Cattivo è sempre stato molto frequentato anche in epoche passate, perchè permetteva ai vissani l' accesso ai pascoli dell' alta Val Tenna e ai centri di questa il passaggio in Valnerina , Norcia e Roma. Il versante adriatico risulta  addolcito dai pendii erbosi di delle valli Tenna, Orteccia e Vallelunga, mentre quello tirrenico è più scosceso e dirupato. Grossi ammassi pietrosi lasciano intravvedere le frazioni di Vallinfante e Macchie nell' alta Valnerina, con l' appuntito Monte Cardosa all' orizzonte. Anche da Macchie è possibile salire sulla cresta spartiacque; prendendo il sentiero verso sinistra verso Passo Cattivo e verso destra in direzione di Monte Porche.
Tra Passo Cattivo e Monte Porche ci sono altre due piccole cime: quella di Passo Cattivo e quella di Valleinfante. Queste, allungandosi verso oriente con piccole creste secondarie, creano due piccole e selvagge valli: Orteccia e Vallelunga. A occidente si apre la Valle Infante aspra e ripida, un po' trascurata dal giro degli escursionisti, che converge verso la frazione Vallinfante, dove sono presenti le sorgenti del Fiume Nera. L' andamento in cresta è altalenante e panoramico; nella fotografia è presente un piccolo valico roccioso, con la lunga prospettiva delle creste verso Monte Porche.

La bellezza dei Monti Sibillini è data, tra l' altro,
dalla possibilità di camminare su lunghissime creste, dove oltre ai monti stessi è possibile godere degli straordinari paesaggi delle valli sottostanti. In direzione della Val Tenna se ne aprono due parallele, una piccola ed una grande: Orteccia e Vallelunga. Entrambe hanno la stessa origine glaciale che le ha plasmate, lo si riconosce bene dalla forma perfetta del circo della testata e dai bordi morenici, dovuti alle successive glaciazioni. Nella fotografia è rappresentata la Vallelunga con le inconfondibili sagome del Pizzo Berro e Monte Priora all' orizzonte.
Continuando sul sentiero delle creste si arriva ai 2233 metri del Monte Porche. Anche questo rilievo dei Sibillini è uno snodo d' incontro tra diversi sentieri. Infatti, oltre ad essere sullo spartiacque della catena montuosa, è raggiungibile da entrambi i versanti con diversi percorsi. Dal versante adriatico si può risalire la Vallelunga dalla Gola dell' Infernaccio, si può arrivare dalla cresta della Sibilla e della Cima Vallelunga e da Foce nella Vallle dell' Aso. Dal versante tirrenico si arriva al Monte Porche dalla Forca di Gualdo per la Fonte della Jumenta e dalla Strada Imperiale che sale da Castelluccio per il non lontano Passo di Sasso Borghese. 
La serie delle creste che compongono la catena montuosa dei Monti Sibillini è così lunga e variegata, tra vette e vallate, che è conveniente programmare l' esplorazione in più tratti. Monte Porche è quasi al centro di questo panoramico percorso e del Parco Nazionale stesso e risulta quindi un buon punto di partenza per altre mete. Dalla sua vetta si gode uno straordinario panorama in tutte le direzioni. Fermandosi a vedere il lungo tratto percorso fatto da Passo Cattivo fino a lì, si riconoscono molte cime, vette e vallate in un tormentato e selvaggio ambiente naturale.
Andando con lo sguardo verso sud ovest, dopo la dirupata e selvaggia Valle Infante, ecco i versanti boscosi e la vetta arrotondata a pascoli di Monte delle Prata. Questo piccolo rilievo è importante per tre motivi: primo perchè ospita un camping, secondo perchè ha un impianto di sci e terzo perchè è la base di partenza per arrivare in vetta al Porche, passando per la Fonte della Jumenta. Il lontananza si può scorgere il Piano Grande di Castelluccio di Norcia, con il giro dei rilievi che lo contorna.





                                                                  di William Tallevi


                                                     

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