Nella Terra dei Castelli, tra Ancona e Jesi ( AN )
Quasi tutte le più importanti città delle Marche, nei difficili anni del passato, si sono munite di una cintura di castelli e rocche per la difesa perimetrale del territorio. Non sono state da meno Ancona ed Jesi, divise da secolare antagonismo, che hanno creato un complesso sistema difensivo composto da una ventina tra borghi fortificati e strutture militari vari. La maggior parte di questi sono ancora esistenti, seppure trasformati dal tempo e dagli eventi. Tra l' Esino e il Musone cinque importanti borghi castelli rimangono a raccontare gli episodi bellici che li hanno coinvolti: Agugliano, Camerata Picena, Polverigi, S. Maria Nuova ed Offagna, rappresentato nella fotografia.
Queste splendide cittadine anconetane hanno creato l' Unione dei Comuni e creato il territorio della Terra dei Castelli per promuovere la conoscenza storico-artistica e naturale e l' accoglienza turistica. Questa zona è ricca di antichi e importanti monumenti civili e religiosi; si è fornita di moderne strutture per visitatori, potendo offrire prodotti eno-gastronomici di alto livello ed un ambiente naturale notevole. Offagna è sicuramente la realtà più bella e conosciuta tra i cinque borghi castelli dell' unione e può essere presa come meta d' inizio per andare alla loro conoscenza. Il paese è situato su un lungo crinale roccioso che domina la valle dell' Aspio; ha la struttura prettamente medievale, dominata dalla straordinaria Rocca del XV secolo, Monumento Nazionale. Offagna può vantare tre importanti musei: quello delle Armi Antiche, di Scienze Naturali " Luigi Paolucci " e quello della Liberazione di Ancona. Belle e importanti le chiese presenti: SS. Sacramento, S. Tommaso Apostolo e S. Lucia. Straordinaria è la visuale panoramica dalle torri e mura castellane sul territorio circostante dal mare ai monti.
La pur bella Offagna diventa straordinaria con i due eventi più importanti che si svolgono nell' anno: le Feste Medievali e la Fiera Ortoflorovivaistica. Nella prima la cittadina torna a rivivere il suo passato medievale, nella seconda si veste con gli innumerevoli colori dei fiori. Con pochi chilometri si raggiunge la prossima meta del nostro viaggio nella Terra dei Castelli: Polverigi. Dall' alto della Provinciale Osimo - Jesi si può godere un bel panorama sulla cittadina ed il territorio circostante. Due sono le realtà ben distinte di Polverigi: il piccolo nucleo del centro storico, ancora isolato e ben visibile e l' abitato moderno.
Polverigi si presenta con una lunga rampa che conduce al prospetto del bel Palazzo Comunale; l' ingresso al centro storico, detto Roccolo, è un' arcata a fianco della Torre Civica. Al suo interno la fila di case, addossate alle mura castellane, si affacciano su una bella piazzetta piena di verde e ben arredata. Le chiese più belle di Polverigi sono esterne al centro storico: la neoclassica S. Antonino Martire e il SS Sacramento, scrigno di opere d' arte. A fianco di questa sorge la Villa Nappi, dalla bella struttura e dal Parco Comunale, sede del Festival InTeatro. Altra manifestazione che richiama molta gente a Polverigi è la Notte delle Streghe.
Prendendo la Provinciale del Vallone, dopo pochi chilometri si arriva al terzo borgo castello; Agugliano. Anche questo, come per Polverigi, è composto di un nucleo storico arroccato nel vecchio castello, con l' abitato moderno tutto attorno. Una lunga rampa curva conduce all' ingresso, passando davanti al Municipio ed alla Chiesa del SS. Sacramento. L' interno dell' ex castello e pieno di piccole casette che si affacciato su due minuscoli slarghi, con il bel Palazzo Vico. La bella Chiesa di S. Maria a Nazareth prospetta su un' uscita secondaria dal centro storico. Le manifestazioni cittadine più importanti sono il Festival del gelato artigianale e quello del Teatro dialettale.
Oltre i cinque borghi castelli principali, nell' Unione dei Comuni ce ne sono altri due minori: Il Cassero e Castel d' Emilio. Paterno, Gallignano, Sappanico e Bolignano sono appena fuori dei confini, in direzione Ancona. Poco sotto Agugliano, sempre sulla Provinciale del Vallone, un bivio a sinistra porta in poco tempo a Castel D' Emilio. La strada è ondulata e panoramica e permette una tranquilla conoscenza degli ambienti attraversati. Castel d' Emilio, pur piccolissimo, mantiene quasi intatta la sua struttura militare medievale. Il castello è fortino di una cinta muraria quasi integra, tre torrioni angolari ed un ingresso fortificato, con rampa d' accesso. E' stato ristrutturato a metà del 1400 dal famoso architetto fiorentino Baccio Pontelli, molto attivo nella nostra regione. Per la sua struttura armonica ed il buon stato di conservazione anche Castel d' Emilio è stato dichiarato Monumento Nazionale.
Da Castel d' Emilio, con pochi chilometri, si arriva al Cassero, altro piccolo castello del XIV secolo su un poggio. Anche questo è minuscolo, ha un' unica porta fortificata d' ingresso e due troniere a proteggere i tratti delle mura. Con una strada secondaria dietro il Cassero si arriva a Camerata Picena, il quarto borgo castello dell' Unione dei Comuni. Il nome deriva dal termine umbro " Camars ", luogo fortificato naturalmente. La sua posizione strategica su un colle dell' Esino fu determinante per il suo incastellamento. Entrato sotto l' orbita anconetana seguì il suo destino nel bene e nel male, scontrandosi spesso con la vicina Jesi.
Camerata Picena si presenta con una integra cerchia di mura castellane, del XIV secolo, ad andamento circolare. L' ingresso è da un' unica porta, che da accesso ad una spaziosa piazzetta - l' antica corte - con la Chiesa della Natività della Vergine, XIV secolo. Questo arioso slargo viene utilizzato per feste ed eventi. Esternamente c' è ingresso alle Grotte castellane, cunicoli che percorrono il sottosuolo del castello. Oltre alle varie feste e manifestazioni annuali, diverse sono le attrattive turistiche del borgo. Sono presenti un percorso naturalistico, un lago di pesca sportiva, un parco fluviale, a metà strada con Agugliano e la possibilità di giocare a golf sull' acqua.
Per raggiungere S. Maria Nuova, l' ultima meta del nostro itinerario nella Terra dei Castelli, ci sono diverse possibilità ; quella più interessante è Via Ripa Bianca. Si ha la possibilità di vedere da uno splendido belvedere la sottostante Riserva Naturale jesina. S. Maria Nuova era uno dei castelli di Jesi e fronteggiava quelli anconetani. Le vicende storiche hanno salvato solo tre torrioni e parte delle mura castellane, molto rimaneggiate. Due piazze accolgono i monumenti cittadini più importanti:la Chiesa di S. Antonio da Padova e il Palazzo Comunale. Il paese si allunga su un crinale panoramico affacciato sulle belle campane anconetane.
di William Tallevi
Polverigi si presenta con una lunga rampa che conduce al prospetto del bel Palazzo Comunale; l' ingresso al centro storico, detto Roccolo, è un' arcata a fianco della Torre Civica. Al suo interno la fila di case, addossate alle mura castellane, si affacciano su una bella piazzetta piena di verde e ben arredata. Le chiese più belle di Polverigi sono esterne al centro storico: la neoclassica S. Antonino Martire e il SS Sacramento, scrigno di opere d' arte. A fianco di questa sorge la Villa Nappi, dalla bella struttura e dal Parco Comunale, sede del Festival InTeatro. Altra manifestazione che richiama molta gente a Polverigi è la Notte delle Streghe.
Prendendo la Provinciale del Vallone, dopo pochi chilometri si arriva al terzo borgo castello; Agugliano. Anche questo, come per Polverigi, è composto di un nucleo storico arroccato nel vecchio castello, con l' abitato moderno tutto attorno. Una lunga rampa curva conduce all' ingresso, passando davanti al Municipio ed alla Chiesa del SS. Sacramento. L' interno dell' ex castello e pieno di piccole casette che si affacciato su due minuscoli slarghi, con il bel Palazzo Vico. La bella Chiesa di S. Maria a Nazareth prospetta su un' uscita secondaria dal centro storico. Le manifestazioni cittadine più importanti sono il Festival del gelato artigianale e quello del Teatro dialettale.
Oltre i cinque borghi castelli principali, nell' Unione dei Comuni ce ne sono altri due minori: Il Cassero e Castel d' Emilio. Paterno, Gallignano, Sappanico e Bolignano sono appena fuori dei confini, in direzione Ancona. Poco sotto Agugliano, sempre sulla Provinciale del Vallone, un bivio a sinistra porta in poco tempo a Castel D' Emilio. La strada è ondulata e panoramica e permette una tranquilla conoscenza degli ambienti attraversati. Castel d' Emilio, pur piccolissimo, mantiene quasi intatta la sua struttura militare medievale. Il castello è fortino di una cinta muraria quasi integra, tre torrioni angolari ed un ingresso fortificato, con rampa d' accesso. E' stato ristrutturato a metà del 1400 dal famoso architetto fiorentino Baccio Pontelli, molto attivo nella nostra regione. Per la sua struttura armonica ed il buon stato di conservazione anche Castel d' Emilio è stato dichiarato Monumento Nazionale.
Da Castel d' Emilio, con pochi chilometri, si arriva al Cassero, altro piccolo castello del XIV secolo su un poggio. Anche questo è minuscolo, ha un' unica porta fortificata d' ingresso e due troniere a proteggere i tratti delle mura. Con una strada secondaria dietro il Cassero si arriva a Camerata Picena, il quarto borgo castello dell' Unione dei Comuni. Il nome deriva dal termine umbro " Camars ", luogo fortificato naturalmente. La sua posizione strategica su un colle dell' Esino fu determinante per il suo incastellamento. Entrato sotto l' orbita anconetana seguì il suo destino nel bene e nel male, scontrandosi spesso con la vicina Jesi.
Camerata Picena si presenta con una integra cerchia di mura castellane, del XIV secolo, ad andamento circolare. L' ingresso è da un' unica porta, che da accesso ad una spaziosa piazzetta - l' antica corte - con la Chiesa della Natività della Vergine, XIV secolo. Questo arioso slargo viene utilizzato per feste ed eventi. Esternamente c' è ingresso alle Grotte castellane, cunicoli che percorrono il sottosuolo del castello. Oltre alle varie feste e manifestazioni annuali, diverse sono le attrattive turistiche del borgo. Sono presenti un percorso naturalistico, un lago di pesca sportiva, un parco fluviale, a metà strada con Agugliano e la possibilità di giocare a golf sull' acqua.
Per raggiungere S. Maria Nuova, l' ultima meta del nostro itinerario nella Terra dei Castelli, ci sono diverse possibilità ; quella più interessante è Via Ripa Bianca. Si ha la possibilità di vedere da uno splendido belvedere la sottostante Riserva Naturale jesina. S. Maria Nuova era uno dei castelli di Jesi e fronteggiava quelli anconetani. Le vicende storiche hanno salvato solo tre torrioni e parte delle mura castellane, molto rimaneggiate. Due piazze accolgono i monumenti cittadini più importanti:la Chiesa di S. Antonio da Padova e il Palazzo Comunale. Il paese si allunga su un crinale panoramico affacciato sulle belle campane anconetane.
di William Tallevi
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