Piano di Colfiorito ( MC ), tra natura, storia e spiritualità
Nel cuore dell' Appennino gli Altopiani di Colfiorito, detti anche Plestini, sono da secoli terra di confine tra Umbria e Marche. Questi sono un complesso di sette piani o conche carsiche comunicanti tra loro, ma divisi da varie ondulazioni. Un' articolata corona di dorsali calcaree, dall' aspetto aspro e scosceso, li racchiude in un abbraccio naturale. Il contrasto tra queste selvagge montagne e il tranquillo e bucolico paesaggio dei vari piani è l' elemento più caratteristico ed interessante. Il Piano di Colfiorito, qui rappresentato nella sua interezza dalla visione panoramica del M. Orve, è in provincia di Macerata, al confine tra quella di Perugia e la Regione Umbria.
Nonostante la divisione regionale e l' istituzione a parco della zona della Palude di Colfiorito, in territorio umbro, i vari piani presentano le stesse caratteristiche naturali. Sono questi dei pianori di media montagna, adagiati in un' articolata conca carsica. L' acqua è sempre stata l' elemento dominante in queste zone, con antichi laghi più o meno capienti che defluivano nel terreno per poi rinvigorire lo scorrere del Fiume Chienti, sul sottostante versante marchigiano. Nei secoli diverse opere di bonifica e prosciugamento, alla ricerca di fertili terre da adibire a pascoli o campi per varie coltivazioni, hanno fatto sparire questi bacini. Unica eccezione lo specchio d' acqua umbro di Colfiorito, trasformatosi poi in palude.
I vari bacini idrici su questi piani hanno favorito la pratica della transumanza nei tempi antichi e la presenza abituale della fauna stanziale e di passaggio. Oltre le importanti valenze ambientali, gli Altopiani di Colforito presentano quelle storiche, culturali e spirituali. Questo territorio racconta millenni di storia umana e la trasformazione di questo. Sono ancora visibili i castellieri d' età pre-romana, i reperti e resti della città romana di Plestia e le varie testimonianze delle epoche successive visibili nelle varie abbazie, borghi e castelli. In tempi moderni, le varie opere di bonifica, hanno trasformato i piani in un mare verde e multicolore dalle varie coltivazioni agricole.
Risalendo l' alta valle del Fiume Chienti, pochi chilometri sopra Serravalle di Chienti ( MC ), ci si trova di fronte ad un improvviso cambiamento di paesaggio. La SS 77, che fino ad allora scorreva tra versanti dirupati in salita, sbuca al valico di fronte ad un enorme mare di verde: il Piano di Colfiorito. Fino al Quattrocento questa grossa area era occupata dal Lago Plestino o del Casone, poi i Signori di Camerino si occuparono di prosciugarlo con una galleria sotterranea, denominata poi la Botte dei Varano. Con lavori, ai giorni nostri, è tornato alla luce un collettore d' epoca romana risalente al I secolo a. C. Si tratta di un' opera in pietre di travertino posate a secco della lunghezza di un chilometro; questa corre parallela alla Botte dei Varano con gli stessi compiti pratici.
Il collettore romano e la Botte dei Varano sono poco distanti l' uno dall' altro, hanno diversi pannelli informativi e sono accessibili con un percorso che parte da dietro la Cappella della Misericordia, all' inizio del Piano di Colfiorito. Una rete di canali converge verso quello principale, facendo defluire l' acqua del piano, altrimenti stagnante. L' opera romana è stata superata da quella dei Signori di Camerino, che è durata fino ai tempi moderni. Solo a causa dell' interramento di parte di questo condotto sotterraneo, causata dal terremoto del 1997, si è provveduto alla realizzazione di una nuova galleria per il deflusso delle acque del piano nella sottostante valle del Chienti. Con una visita guidata è possibile visitare parte dell' interno della Botte dei Varano, straordinaria opera idraulica di un lontano passato.
Essendo un territorio di passaggio e collegamento tra il Tirreno e l' Adriatico l' Altopiano di Colfiorito è sempre stato frequentato da commercianti e viandanti vari. Il territorio è stato abitato dall' antico popolo umbro dei Plestini in tempi remoti, poi tutti gli altri che si sono succeduti hanno lasciato tracce storiche del loro passaggio con antichi insediamenti, fortificazioni e luoghi di culto. Risale al III - IV a. C. l' edificazione della città fortificata di Plestia; questa venne coinvolta nella guerra tra Annibale e i Romani. L' area archeologica presenta i resti di un' antica domus romana, proprio al confine tra l' Umbria e le Marche.
E' presente pure l' antica Chiesa di S. Maria di Plestia dell' XI secolo, di grande interesse storico e spirituale. Sorge sulle rovine di un tempio romano; ha forme semplici ed arcaiche, date dal materiale di recupero dell' antico edificio religioso precedente. E' stata messa in sicurezza dopo le devastanti scosse di terremoto degli ultimi anni. Presenta un' interessantissima cripta paleocristiana con dodici colonne. La Chiesa di S. Maria di Plestia è sulla Via Lauretana, da Assisi a Loreto ed è sempre stata punto di riferimento per pellegrini, viandanti e commercianti.
Non lontano dai resti dell' antica città di Plestia, sul crinale che collega il Piano di Colfiorito con il sistema montuoso del Monte Pennino, sorge l' ex Convento di Brogliano. Risale al XIII secolo e deve la sua importanza perchè fu la sede della riforma dei Francescani Osservanti, detti Zoccolanti dal tipo delle loro calzature. Era pure un importante punto di riferimento e sosta nel trasferimento delle greggi. Oggi, ricostruito in forme più moderne, ha perso la sua antica importanza. Gli Altopiani di Colfiorito sono sempre stati zona di confine e quindi passaggio di uomini, merci e greggi fin dai tempi remoti. Attorno alla vecchia città di Plestia si è organizzato un grande raduno fieristico; si tiene a maggio e pare che si sia svolto nell' arco di moltissimi secoli. Il prosciugamento dell' antico lago e la relativa bonifica dei vari piani ha creato un ambiente agricolo adatto a vari tipi di colture e pascoli per ovini e bovini. Su tutti primeggia la patata rossa di Colfiorito, ma sono pregiati anche il farro e vari tipi di legumi, quali lenticchie, ceci, fagioli e fave. Passando sui vari piani è normale trovare agricoltori locali con i loro prodotti messi in vendita sul momento.
L' Altopiano di Colfiorito presenta diversi ambienti naturali; le enormi distese di campi e pascoli occupano gran parte del territorio e sono favolosi da visitare nel periodo pre-estivo con le innumerevoli fioriture. Resistono lembi di natura più selvaggia come la Palude di Colfiorito, nella parte umbra, inghiottitoi, rilievi e boschi. Per non parlare delle ondulate e verdi vette che circondano il complesso della conca carsica. Gli Appennini e le loro vette dettano il confine regionale tra Umbria e Marche; nella fotografia sono rappresentati i monti Pennino ed Acuto. Una fitta rete di sentieri permette la visita più approfondita agli ambienti naturali ed alle emergenze storico - spirituali.
di William Tallevi
Risalendo l' alta valle del Fiume Chienti, pochi chilometri sopra Serravalle di Chienti ( MC ), ci si trova di fronte ad un improvviso cambiamento di paesaggio. La SS 77, che fino ad allora scorreva tra versanti dirupati in salita, sbuca al valico di fronte ad un enorme mare di verde: il Piano di Colfiorito. Fino al Quattrocento questa grossa area era occupata dal Lago Plestino o del Casone, poi i Signori di Camerino si occuparono di prosciugarlo con una galleria sotterranea, denominata poi la Botte dei Varano. Con lavori, ai giorni nostri, è tornato alla luce un collettore d' epoca romana risalente al I secolo a. C. Si tratta di un' opera in pietre di travertino posate a secco della lunghezza di un chilometro; questa corre parallela alla Botte dei Varano con gli stessi compiti pratici.
Il collettore romano e la Botte dei Varano sono poco distanti l' uno dall' altro, hanno diversi pannelli informativi e sono accessibili con un percorso che parte da dietro la Cappella della Misericordia, all' inizio del Piano di Colfiorito. Una rete di canali converge verso quello principale, facendo defluire l' acqua del piano, altrimenti stagnante. L' opera romana è stata superata da quella dei Signori di Camerino, che è durata fino ai tempi moderni. Solo a causa dell' interramento di parte di questo condotto sotterraneo, causata dal terremoto del 1997, si è provveduto alla realizzazione di una nuova galleria per il deflusso delle acque del piano nella sottostante valle del Chienti. Con una visita guidata è possibile visitare parte dell' interno della Botte dei Varano, straordinaria opera idraulica di un lontano passato.
Essendo un territorio di passaggio e collegamento tra il Tirreno e l' Adriatico l' Altopiano di Colfiorito è sempre stato frequentato da commercianti e viandanti vari. Il territorio è stato abitato dall' antico popolo umbro dei Plestini in tempi remoti, poi tutti gli altri che si sono succeduti hanno lasciato tracce storiche del loro passaggio con antichi insediamenti, fortificazioni e luoghi di culto. Risale al III - IV a. C. l' edificazione della città fortificata di Plestia; questa venne coinvolta nella guerra tra Annibale e i Romani. L' area archeologica presenta i resti di un' antica domus romana, proprio al confine tra l' Umbria e le Marche.
E' presente pure l' antica Chiesa di S. Maria di Plestia dell' XI secolo, di grande interesse storico e spirituale. Sorge sulle rovine di un tempio romano; ha forme semplici ed arcaiche, date dal materiale di recupero dell' antico edificio religioso precedente. E' stata messa in sicurezza dopo le devastanti scosse di terremoto degli ultimi anni. Presenta un' interessantissima cripta paleocristiana con dodici colonne. La Chiesa di S. Maria di Plestia è sulla Via Lauretana, da Assisi a Loreto ed è sempre stata punto di riferimento per pellegrini, viandanti e commercianti.
Non lontano dai resti dell' antica città di Plestia, sul crinale che collega il Piano di Colfiorito con il sistema montuoso del Monte Pennino, sorge l' ex Convento di Brogliano. Risale al XIII secolo e deve la sua importanza perchè fu la sede della riforma dei Francescani Osservanti, detti Zoccolanti dal tipo delle loro calzature. Era pure un importante punto di riferimento e sosta nel trasferimento delle greggi. Oggi, ricostruito in forme più moderne, ha perso la sua antica importanza. Gli Altopiani di Colfiorito sono sempre stati zona di confine e quindi passaggio di uomini, merci e greggi fin dai tempi remoti. Attorno alla vecchia città di Plestia si è organizzato un grande raduno fieristico; si tiene a maggio e pare che si sia svolto nell' arco di moltissimi secoli. Il prosciugamento dell' antico lago e la relativa bonifica dei vari piani ha creato un ambiente agricolo adatto a vari tipi di colture e pascoli per ovini e bovini. Su tutti primeggia la patata rossa di Colfiorito, ma sono pregiati anche il farro e vari tipi di legumi, quali lenticchie, ceci, fagioli e fave. Passando sui vari piani è normale trovare agricoltori locali con i loro prodotti messi in vendita sul momento.
L' Altopiano di Colfiorito presenta diversi ambienti naturali; le enormi distese di campi e pascoli occupano gran parte del territorio e sono favolosi da visitare nel periodo pre-estivo con le innumerevoli fioriture. Resistono lembi di natura più selvaggia come la Palude di Colfiorito, nella parte umbra, inghiottitoi, rilievi e boschi. Per non parlare delle ondulate e verdi vette che circondano il complesso della conca carsica. Gli Appennini e le loro vette dettano il confine regionale tra Umbria e Marche; nella fotografia sono rappresentati i monti Pennino ed Acuto. Una fitta rete di sentieri permette la visita più approfondita agli ambienti naturali ed alle emergenze storico - spirituali.
di William Tallevi
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