Mondolfo ( PU ), antica città fortificata sull' Adriatico
L' attuale tranquillo borgo di Mondolfo ( PU ), nei tempi antichi, era un' agguerrita cittadina - fortezza posta di fronte al mare. Dell' antiche fortificazioni rimangono solo alcuni parti, ma sono bastanti a testimoniare lo splendore e la potenza strategica cittadina. La posizione a controllo della costa dell' Adriatico e del confine tra il territorio pesarese ed anconetano ne hanno sempre determinato le vicende storiche. Oggi Mondolfo si presenta, con l' ambito titolo dei Borghi più belli d' Italia, in un' incantevole posizione panoramica, sulla sinistra del fiume Cesano, tra il mare e le colline.
Le origini di Mondolfo risalgono al periodo Neolitico con i primi insediamenti umani. Qui erano presenti le condizioni ottimali per una vita in sicurezza: una buona posizione, terra fertile e disponibilità d' acqua. Lo sviluppo moderno di Mondolfo avvenne con i Romani che vi costruirono un castrum. Sua prima denominazione fu Castel Marco, che pian piano si trasformò in un castello medievale. Nel XIII secolo un borgo si collegò al castello originario, determinando la costruzione di una nuova cerchia di mura. Il borgo cambiò nome in Mondolfo, da Monte Offo, capostipite della famiglia dominante il paese fino alla fine del 1.300.
Il nuovo borgo di Mondolfo fu concesso in vicariato alla famiglia Malatesta nel corso del XIV secolo. Poi, a causa della sconfitta nella battaglia del Cesano del 1462, questo fu concesso ai Della Rovere di Urbino. Fu in questo periodo che Mondolfo raggiunse il massimo splendore, simboleggiato dal consolidamento
difensivo in città fortezza, dovuto al genio militare dell' architetto senese Francesco di Giorgio Martini. Con la caduta della signoria urbinate la cittadina passò sotto lo Stato della Chiesa e ne seguì le sorti fino alla proclamazione del Regno d' Italia.
Grazie ai Duchi Della Rovere, Mondolfo è diventata una delle più belle e robuste fortificazioni del Rinascimento. Per riconoscimento di quel periodo il borgo presenta la corona ducale nello stemma cittadino. In tempi moderni Mondolfo si è creata una sua consistente realtà cittadina diventando, con i suoi oltre 10.000 abitanti, il quarto centro della provincia pesarese. Partendo dagli antichi mestieri si è sviluppato un grande polo artigianale e quindi industriale, con il reparto agricoltura ad occupare gran parte del territorio circostante. Mondolfo si presenta con la sua compatta forma quadrangolare, difesa da mura e torrioni e con lo scenografico Municipio sul vertice del rilievo.
Una visita al centro storico di Mondolfo non può non partire dal periplo della cinta muraria. Dallo Sferisterio Agostinelli di Piazzale Borrioni, luogo deputato al gioco del pallone al bracciale, si procede in senso antiorario, incontrando subito una rampa pedonale che permette l' accesso al centro storico. In fondo a Via Marconi è presente il Varco di Porta Fano, secondo accesso cittadino; il percorso segue Via Vandali e passa davanti ai Giardini della Rocca, con l' imponente muraglione difensivo settentrionale. Dietro l' angolo è presente l' Armeria del Castello ed il Varco di Porta Nuova che sale al centro storico. Continuando il nostro giro si aggira il Bastione S. Anna e, con Via Mazzini, si conclude il giro a largo Matteotti; salendo per il Varco di Porta S. Maria si arriva in Piazza del Comune di fronte all' edificio del Municipio, con il suo bel portico e la slanciata Torre Civica.
Aggirando il Municipio e seguendo Via Garibaldi si arriva ad affacciarsi sui sottostanti Giardini della Rocca, mentre con il Vicolo Decumano si arriva al Belvedere del Castello, dove lo sguardo spazia fin verso il mare. In fondo a Via Torre è presente un altro torrione con magnifica visione sulla campagna verso S. Costanzo. Tornando suoi propri passi verso il Municipio e scendendo una scalinata si può accedere alla Corte del Monastero, con l' ingresso al Bastione S. Anna. Persa la funzione militare questo divenne il giardino del Monastero, sorto nella piazza del castello. Attualmente il Giardino Martiniano rappresenta un gioiello dalle forme geometriche e dagli spazi ben studiati.
Dal Bastione S. Anna si può tornare nella spaziosa Piazza del Comune e visitare la Collegiata di S. Giustina, che si affaccia sulla scalinata di Via XX Settembre. Da qui, scendendo per Via Rosselli, si arriva sul versante orientale delle mura, dove è presente questa bell' arcata porticata. Grazie alle rampe dalla gradinata adiacente è possibile scendere nel sottostante Sferisterio Agostinelli. Si tratta di un lungo spazio sotto le mura dove si gioca tuttora, dal lontano Cinquecento, al pallone con il bracciale, uno sport molto seguito dai mondolfesi.
Al lato opposto dello Sferisterio è posto il bel Parco della Rimembranza, con il Monumento ai Caduti. Proseguendo verso meridione s' incontra il Complesso Monumentale di Sant' Agostino, con la bella chiesa omonima e l' interessante Museo Civico, accessibile dal bel chiostro. Qui, suddiviso in diverse sale, sono raccolti reperti di varie epoche che raccontano l' evolversi del territorio. Molto interessante è un gigantesco orologio della Torre Civica ed altri strumenti musicali. E' presente pure la camicia rossa del garibaldino locale Gaetano Alegi; ultimo in ordine di tempo è la Collezione Comunale Natale Patrizi, in arte Agrà, che è solito dipingere la vita contadina tra Cesano e Metauro. Mondolfo è una cittadina dinamica e molte sono le feste e gli eventi che l' accompagnano durante l' anno; tra le più importanti bisogna citare la festa rinascimentale della Cacciata, la tradizionale Spaghettata primaverile e la rinomata Sagra dei Garagoi, nella frazione marina di Marotta.
Diverse sono le importanti chiese nei pressi di Mondolfo; scendendo verso la valle del Cesano s' incontra il Convento di S. Sebastiano, nella fotografia. Poco lontano è presente l' antica Abbazia di S. Gervasio di Bulgaria del V - VI sec., sorta al centro di un' area archeologica. Tornando indietro verso S. Sebastiano è possibile andare al Santuario della Madonna delle Grotte; fu eretto nel 1682 a seguito di un ritrovamento di una sacra effige. Il riferimento alle grotte è dovuto alle tante cavità presenti sul territorio nel Percorso naturalistico " La Valle dei Tufi ". Una serie di sentieri e di tabelle permette la scoperta delle bellezze ambientali e bionaturali di una selvaggia valle posta tra Mondolfo, S. Costanzo e Stacciola.
di William Tallevi
Le origini di Mondolfo risalgono al periodo Neolitico con i primi insediamenti umani. Qui erano presenti le condizioni ottimali per una vita in sicurezza: una buona posizione, terra fertile e disponibilità d' acqua. Lo sviluppo moderno di Mondolfo avvenne con i Romani che vi costruirono un castrum. Sua prima denominazione fu Castel Marco, che pian piano si trasformò in un castello medievale. Nel XIII secolo un borgo si collegò al castello originario, determinando la costruzione di una nuova cerchia di mura. Il borgo cambiò nome in Mondolfo, da Monte Offo, capostipite della famiglia dominante il paese fino alla fine del 1.300.
Il nuovo borgo di Mondolfo fu concesso in vicariato alla famiglia Malatesta nel corso del XIV secolo. Poi, a causa della sconfitta nella battaglia del Cesano del 1462, questo fu concesso ai Della Rovere di Urbino. Fu in questo periodo che Mondolfo raggiunse il massimo splendore, simboleggiato dal consolidamento
difensivo in città fortezza, dovuto al genio militare dell' architetto senese Francesco di Giorgio Martini. Con la caduta della signoria urbinate la cittadina passò sotto lo Stato della Chiesa e ne seguì le sorti fino alla proclamazione del Regno d' Italia.
Grazie ai Duchi Della Rovere, Mondolfo è diventata una delle più belle e robuste fortificazioni del Rinascimento. Per riconoscimento di quel periodo il borgo presenta la corona ducale nello stemma cittadino. In tempi moderni Mondolfo si è creata una sua consistente realtà cittadina diventando, con i suoi oltre 10.000 abitanti, il quarto centro della provincia pesarese. Partendo dagli antichi mestieri si è sviluppato un grande polo artigianale e quindi industriale, con il reparto agricoltura ad occupare gran parte del territorio circostante. Mondolfo si presenta con la sua compatta forma quadrangolare, difesa da mura e torrioni e con lo scenografico Municipio sul vertice del rilievo.
Una visita al centro storico di Mondolfo non può non partire dal periplo della cinta muraria. Dallo Sferisterio Agostinelli di Piazzale Borrioni, luogo deputato al gioco del pallone al bracciale, si procede in senso antiorario, incontrando subito una rampa pedonale che permette l' accesso al centro storico. In fondo a Via Marconi è presente il Varco di Porta Fano, secondo accesso cittadino; il percorso segue Via Vandali e passa davanti ai Giardini della Rocca, con l' imponente muraglione difensivo settentrionale. Dietro l' angolo è presente l' Armeria del Castello ed il Varco di Porta Nuova che sale al centro storico. Continuando il nostro giro si aggira il Bastione S. Anna e, con Via Mazzini, si conclude il giro a largo Matteotti; salendo per il Varco di Porta S. Maria si arriva in Piazza del Comune di fronte all' edificio del Municipio, con il suo bel portico e la slanciata Torre Civica.
Aggirando il Municipio e seguendo Via Garibaldi si arriva ad affacciarsi sui sottostanti Giardini della Rocca, mentre con il Vicolo Decumano si arriva al Belvedere del Castello, dove lo sguardo spazia fin verso il mare. In fondo a Via Torre è presente un altro torrione con magnifica visione sulla campagna verso S. Costanzo. Tornando suoi propri passi verso il Municipio e scendendo una scalinata si può accedere alla Corte del Monastero, con l' ingresso al Bastione S. Anna. Persa la funzione militare questo divenne il giardino del Monastero, sorto nella piazza del castello. Attualmente il Giardino Martiniano rappresenta un gioiello dalle forme geometriche e dagli spazi ben studiati.
Dal Bastione S. Anna si può tornare nella spaziosa Piazza del Comune e visitare la Collegiata di S. Giustina, che si affaccia sulla scalinata di Via XX Settembre. Da qui, scendendo per Via Rosselli, si arriva sul versante orientale delle mura, dove è presente questa bell' arcata porticata. Grazie alle rampe dalla gradinata adiacente è possibile scendere nel sottostante Sferisterio Agostinelli. Si tratta di un lungo spazio sotto le mura dove si gioca tuttora, dal lontano Cinquecento, al pallone con il bracciale, uno sport molto seguito dai mondolfesi.
Al lato opposto dello Sferisterio è posto il bel Parco della Rimembranza, con il Monumento ai Caduti. Proseguendo verso meridione s' incontra il Complesso Monumentale di Sant' Agostino, con la bella chiesa omonima e l' interessante Museo Civico, accessibile dal bel chiostro. Qui, suddiviso in diverse sale, sono raccolti reperti di varie epoche che raccontano l' evolversi del territorio. Molto interessante è un gigantesco orologio della Torre Civica ed altri strumenti musicali. E' presente pure la camicia rossa del garibaldino locale Gaetano Alegi; ultimo in ordine di tempo è la Collezione Comunale Natale Patrizi, in arte Agrà, che è solito dipingere la vita contadina tra Cesano e Metauro. Mondolfo è una cittadina dinamica e molte sono le feste e gli eventi che l' accompagnano durante l' anno; tra le più importanti bisogna citare la festa rinascimentale della Cacciata, la tradizionale Spaghettata primaverile e la rinomata Sagra dei Garagoi, nella frazione marina di Marotta.
Diverse sono le importanti chiese nei pressi di Mondolfo; scendendo verso la valle del Cesano s' incontra il Convento di S. Sebastiano, nella fotografia. Poco lontano è presente l' antica Abbazia di S. Gervasio di Bulgaria del V - VI sec., sorta al centro di un' area archeologica. Tornando indietro verso S. Sebastiano è possibile andare al Santuario della Madonna delle Grotte; fu eretto nel 1682 a seguito di un ritrovamento di una sacra effige. Il riferimento alle grotte è dovuto alle tante cavità presenti sul territorio nel Percorso naturalistico " La Valle dei Tufi ". Una serie di sentieri e di tabelle permette la scoperta delle bellezze ambientali e bionaturali di una selvaggia valle posta tra Mondolfo, S. Costanzo e Stacciola.
di William Tallevi
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