Passeggiata a Campofilone ( FM ), paese dei rinomati maccheroncini
Il centro storico di Campofilone è situato in una straordinaria posizione collinare nei pressi della costa adriatica, tra Fermo e S. Benedetto del Tronto. Sorge sul crinale destro della valle del fiume Aso, tra Pedaso e Montefiore dell' Aso, al limite del confine provinciale tra Fermo ed Ascoli. Campofilone dista appena quattro chilometri dall' Adriatico e, dall' alto dei suoi 210 metri d' altezza, può godere dell' azzurro del mare all' orizzonte, del verde della vallata e delle colline circostanti e dei colori mutevoli dei Sibillini.
Il piccolo borgo fermano di Campofilone è racchiuso da una cortina di solide mura, che protegge case, edifici civili e religiosi con la loro integra bellezza antica. L' accesso principale è dalla scenografica Porta Marina e vi si accede con una lunga rampa, abbellita da pini secolari. Questo è l' asse principale cittadino che termina di fronte alla Chiesa Abbaziale; attorno l' abitato si sviluppa con una forma ellittica. Pure le due strade secondarie sono ellittiche, perchè seguono l' andamento delle mura cittadine. Tutte e tre vengono tagliate perpendicolarmente da vicoli e viuzze, determinando la pianta trapezoidale per la maggior parte delle abitazioni. Molte di queste erano originariamente delle case - torri.
Lo sviluppo urbanistico del borgo è avvenuto per lunghezza sul crinale ed attualmente questo si presenta con tre porte, Marina, da Sole e da Bora, una lunga cinta muraria innalzata con abitazioni varie, la Chiesa Abbaziale nel punto più alto. Dietro a questa è presente una cortina di mura ed un rimanente torrione poligonale a difendere l' antico castello di Campofilone. La storia antica narra della presenza picena già dal VII - VI a. C., mentre l' attuale denominazione del borgo potrebbe derivare da " Campus Fullonus " per via di uno stabilimento di tintori o lavandai.
Diversi reperti archeologici testimoniano la presenza romana nella zona di Campofilone e l' importanza assunta in epoca repubblicana ( III sec a. C. ). Questa infatti era un passo obbligato sul tragitto tra la colonia di Cupra a sud con quella di Fermo a nord. L' attuale centro storico si sviluppa attorno alla ricca Abbazia benedettina di S. Bartolomeo Apostolo, a sua volta edificata sui resti di una villa romana e di un tempio pagano. Il castello di Campofilone diventò libero comune nel XIII secolo e passò sotto la giurisdizione della vicina e potente Fermo un secolo dopo, seguendone in seguito le vicende storiche.
Una breve passeggiata porta alla scoperta delle bellezze storiche ed ambientali di Campofilone. Si può incominciare con il fare il perimetro esterno della cinta muraria, passando per le sue tre porte: Marina, da Sole e da Bora. Poi, dallo scenografico ingresso orientale, ci si può avviare alla scoperta del centro storico. La Porta Marina è il simbolo di Campofilone; è di origini medievali e si presenta con un arco ogivale e merlatura ghibellina. E' in pratica una porta torre, munita di ponte levatoio e i vari accorgimenti per la difesa. Entrati nel borgo si notano subito bei palazzi nobiliari, divisi da vicoli perpendicolari che vanno ad incrociare due vie parallele alle mura. Alcune scalinate e diverse volte coperte integrano la rete viaria cittadina.
Entrati a Porta Marina solo poche centinaia di metri separano l' ingresso dalla Chiesa Abbaziale al vertice ovest del borgo. Diversi bei palazzi storici abbelliscono l' asse cittadino, tra questi risalta il Teatro Comunale con il suo bel portico terrazzato. Questo fu realizzato tra gli anni 1928 e 1930 grazie ad una raccolta fondi cittadina, a seguito di una cessione gratuita da parte del Podestà di Campofilone. L' immobile fu occupato dal 1939 al 1943 dal regime fascista, con conseguente notevole degrado. Solo recentemente è stato restaurato ed è potuto tornare ad ospitare concerti e rassegne varie. Poco oltre è presente una piccola e deliziosa piazza, con un' artistica fontana che prospetta il bel palazzo porticato del Municipio.
Una piccola salita porta al secondo slargo cittadino di Campofilone: Piazza Roma. Qui, in posizione elevata, prospetta la semplice ed elegante Chiesa abbaziale di S. Bartolomeo. L' edificio nasce nell' XI secolo come chiesa romanica, a pianta rettangolare con due navate ed una torre campanaria. A metà del 1.800 fu demolita e ricostruita più grande nelle attuali forme, in stile neoclassico. L' interno è a croce greca, con una cupola sull' intersezione dei bracci ed il soffitto coperto da volta a botte. E' stata progettata dall' ing. Roncalli, presenta importanti dipinti di santi protettori del maestro Fontana e stucchi e tendaggi del suo allievo Achilli. Molto interessante è la Sala degli Stemmi nella canonica, decorata con scorci cittadini del secolo scorso e i simboli ecclesiastici degli abati commendatari succedutisi dalla metà del Cinquecento ai giorni nostri. A fianco di S. Bartolomeo si trova la chiesina di S. Giovanni, detta " La Pietà ", al cui interno sono collocati statue di Santi ed un Cristo di cartapesta risalenti alla fine dell' Ottocento. Tutto ciò viene utilizzato per la processione del Cristo Morto, che si svolge ogni due anni il venerdì di Pasqua.
La bella Chiesa di S. Bartolomeo custodisce due interessanti musei parrocchiali: quello archeologico liturgico e quello malacologico entomologico. Aggirando l' edificio religioso sulla sua sinistra si arriva all' orto abbaziale. Nella prima metà del XIV secolo la città di Fermo fece costruire una cortina muraria con un grosso torrione per difendere meglio il vertice ovest di Campofilone. I monaci benedettini utilizzarono lo spazio interno come orto ed uliveto fino al 1.700. Ora rimane uno splendido e verde spazio da cui ammirare la vallata dell' Aso, i borghi circostanti ed i Sibillini all' orizzonte.
La breve visita a Campofilone termina con la Chiesa di S. Patrizio, all' inizio della rampa d' accesso al paese. L' iniziale chiesa era a ridosso delle mura, fu demolita e ricostruita nell' attuale posizione; e' dedicata a S. Patrizio, coprotettore del paese. Diverse sono le tradizioni e le feste paesane nell' arco dell' anno. Quella più famosa è sicuramente la Sagra dei Maccheroncini di Campofilone. Si tratta di un' antica ricetta rimasta inalterata dal lontano 1.400, tramandata di generazione in generazione. Dal 1.964 la sagra rende onore a questa gloriosa specialità nostrana, la cui produzione ha reso famosa Campofilone in Italia ed in campo internazionale.
di William Tallevi
Diversi reperti archeologici testimoniano la presenza romana nella zona di Campofilone e l' importanza assunta in epoca repubblicana ( III sec a. C. ). Questa infatti era un passo obbligato sul tragitto tra la colonia di Cupra a sud con quella di Fermo a nord. L' attuale centro storico si sviluppa attorno alla ricca Abbazia benedettina di S. Bartolomeo Apostolo, a sua volta edificata sui resti di una villa romana e di un tempio pagano. Il castello di Campofilone diventò libero comune nel XIII secolo e passò sotto la giurisdizione della vicina e potente Fermo un secolo dopo, seguendone in seguito le vicende storiche.
Una breve passeggiata porta alla scoperta delle bellezze storiche ed ambientali di Campofilone. Si può incominciare con il fare il perimetro esterno della cinta muraria, passando per le sue tre porte: Marina, da Sole e da Bora. Poi, dallo scenografico ingresso orientale, ci si può avviare alla scoperta del centro storico. La Porta Marina è il simbolo di Campofilone; è di origini medievali e si presenta con un arco ogivale e merlatura ghibellina. E' in pratica una porta torre, munita di ponte levatoio e i vari accorgimenti per la difesa. Entrati nel borgo si notano subito bei palazzi nobiliari, divisi da vicoli perpendicolari che vanno ad incrociare due vie parallele alle mura. Alcune scalinate e diverse volte coperte integrano la rete viaria cittadina.
Entrati a Porta Marina solo poche centinaia di metri separano l' ingresso dalla Chiesa Abbaziale al vertice ovest del borgo. Diversi bei palazzi storici abbelliscono l' asse cittadino, tra questi risalta il Teatro Comunale con il suo bel portico terrazzato. Questo fu realizzato tra gli anni 1928 e 1930 grazie ad una raccolta fondi cittadina, a seguito di una cessione gratuita da parte del Podestà di Campofilone. L' immobile fu occupato dal 1939 al 1943 dal regime fascista, con conseguente notevole degrado. Solo recentemente è stato restaurato ed è potuto tornare ad ospitare concerti e rassegne varie. Poco oltre è presente una piccola e deliziosa piazza, con un' artistica fontana che prospetta il bel palazzo porticato del Municipio.
Una piccola salita porta al secondo slargo cittadino di Campofilone: Piazza Roma. Qui, in posizione elevata, prospetta la semplice ed elegante Chiesa abbaziale di S. Bartolomeo. L' edificio nasce nell' XI secolo come chiesa romanica, a pianta rettangolare con due navate ed una torre campanaria. A metà del 1.800 fu demolita e ricostruita più grande nelle attuali forme, in stile neoclassico. L' interno è a croce greca, con una cupola sull' intersezione dei bracci ed il soffitto coperto da volta a botte. E' stata progettata dall' ing. Roncalli, presenta importanti dipinti di santi protettori del maestro Fontana e stucchi e tendaggi del suo allievo Achilli. Molto interessante è la Sala degli Stemmi nella canonica, decorata con scorci cittadini del secolo scorso e i simboli ecclesiastici degli abati commendatari succedutisi dalla metà del Cinquecento ai giorni nostri. A fianco di S. Bartolomeo si trova la chiesina di S. Giovanni, detta " La Pietà ", al cui interno sono collocati statue di Santi ed un Cristo di cartapesta risalenti alla fine dell' Ottocento. Tutto ciò viene utilizzato per la processione del Cristo Morto, che si svolge ogni due anni il venerdì di Pasqua.
La bella Chiesa di S. Bartolomeo custodisce due interessanti musei parrocchiali: quello archeologico liturgico e quello malacologico entomologico. Aggirando l' edificio religioso sulla sua sinistra si arriva all' orto abbaziale. Nella prima metà del XIV secolo la città di Fermo fece costruire una cortina muraria con un grosso torrione per difendere meglio il vertice ovest di Campofilone. I monaci benedettini utilizzarono lo spazio interno come orto ed uliveto fino al 1.700. Ora rimane uno splendido e verde spazio da cui ammirare la vallata dell' Aso, i borghi circostanti ed i Sibillini all' orizzonte.
La breve visita a Campofilone termina con la Chiesa di S. Patrizio, all' inizio della rampa d' accesso al paese. L' iniziale chiesa era a ridosso delle mura, fu demolita e ricostruita nell' attuale posizione; e' dedicata a S. Patrizio, coprotettore del paese. Diverse sono le tradizioni e le feste paesane nell' arco dell' anno. Quella più famosa è sicuramente la Sagra dei Maccheroncini di Campofilone. Si tratta di un' antica ricetta rimasta inalterata dal lontano 1.400, tramandata di generazione in generazione. Dal 1.964 la sagra rende onore a questa gloriosa specialità nostrana, la cui produzione ha reso famosa Campofilone in Italia ed in campo internazionale.
di William Tallevi
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