Amandola ( FM ), porta orientale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Il territorio comunale di Amandola è situato tra le vicine Sarnano e Montefortino, di fronte alla frangia orientale dei Monti Sibillini. E' posizionata sul versante sinistro del fiume Tenna e rappresenta come una cerniera tra la fascia collinare, alto-collinare e montana. Per questo motivo Amandola può vantare una grande varietà di ambienti naturali, contesti storici e tesori artistici. La sua posizione strategica rappresenta la porta orientale per il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, di cui si vanta, a pieno merito, di essere la regina ed una delle capitali.
L' attuale centro storico di Amandola è situato su un grosso rilievo composto da tre colli: Agello, Marrubbione e Castel Leone. Su quest' ultimo, secondo la tradizione, era anticamente posizionato un grosso mandorlo, da cui deriverebbe il nome e l' emblema dello stendardo comunale. La storia di Amandola inizia nell' epoca picena, a cavallo tra i secoli IX e III a. C. e continua con il florido periodo romano. Diversi reperti del territorio testimoniano queste due importanti fasi storiche. Alla decadenza di Roma, seguì il dominio dei Longobardi ed in seguito fu la volta dei Benedettini. La loro opera fu molto importante per disboscamenti, bonifiche e migliorie di allevamento e produzioni agricole.
Amandola riuscì a svincolarsi dal dominio feudale dei signori De Falleroni e Giberti nel 1248 e divenne libero comune. In seguito fu a lungo contesa dalle famiglie dominanti le città vicine: i Varano, i Malatesta e gli Sforza. La città si doto' di una lunga cinta muraria, irrobustita da torrioni e cinque porte fortificate, tre grandi aree pubbliche, palazzi privati e diversi edifici religiosi. La pianta cittadina si sviluppa in modo ondulato sul lungo pendio, perpendicolare a Piazza Risorgimento, rappresentata nella fotografia insieme a Porta S. Giacomo. Questo slargo rappresenta il centro di Amandola e punto di partenza per visite turistiche.
Sono presenti altri pregevoli palazzi in Piazza Risorgimento; superata Porta S. Giacomo, sulla sua destra, s' incontra l' elegante Palazzo Municipale dallo splendido porticato ottocentesco. Poco oltre la magnifica Chiesa di S. Agostino, Santuario del Beato Antonio. Gli altri bei palazzi si sviluppano in una diramazione in leggera salita. Questo slargo, realizzato nel 1268 e poi modificato nello stato attuale a fine Ottocento è stato ottenuto con la demolizione di alcuni pregevoli edifici. Tutto l' insieme architettonico della piazza è stato restaurato nel 2003, compresa la pavimentazione in arenaria.
A fianco del Palazzo Municipale è presente la magnifica Chiesa di S. Agostino. Una scenografica scalinata in discesa accentua la profondità e la visione del suo bel prospetto. L' edificio originario risale al XIV secolo, ma ha subito diverse trasformazioni di stile e volumi nel corso dei secoli. Uno degli ultimi e più importanti è dovuto al Priore Antonio Migliorati, divenuto Beato nel 1759 ed onorato nello stesso edificio. La rossa facciata è divisa in modo armonico ed impreziosita da un candido portale in pietra in stile gotico, con decorazioni di tipo veneziano.
La leggera pendenza di Piazza Risorgimento si accentua lungo il fianco della Chiesa di S. Agostino, Santuario del Beato Antonio. I volumi dell' edificio diventano enormi, con un loro elegante abbraccio. L' insieme architettonico termina con lo svettante campanile del 1468, realizzato da Mario Piero Lombardo, con in cima delle belle bifore ogivali e una cuspide a forma ottagonale. Oltre l' urna con il corpo del Beato Antonio, è presente un notevole ciclo pittorico con le gesta miracolose del santo uomo e diverse altre opere artistiche degne di nota. Continuando dritti sulla provinciale ci si dirige verso Montefortino e il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, mentre deviando verso sinistra, in Via Indipendenza, si sale verso il centro storico.
Un lungo percorso in salita porta al vertice orientale di Amandola, dove è presente il complesso della gigantesca Chiesa di S. Francesco con il relativo armonico chiostro. La sua facciata è semplice e lineare, impreziosita da un artistico portale in pietra in stile romanico - gotico. Un alto campanile unisce chiesa e convento, le cui prime notizie risalgono al 1265, mentre la consacrazione avvenne quasi un secolo dopo.
L' interno è a navata unica, con un maestoso Cristo scolpito in legno alla fine del Duecento in stile romanico. Degno di nota un bel ciclo di affreschi del Quattrocento di scuola umbro - marchigiana. Insieme a molti antichi arredi, diverse rilevanti opere artistiche scultoree e pittoriche completano il ricco patrimonio della chiesa. Il convento francescano ospita il Museo del Paesaggio, quello degli Alpini e l' archivio storico. Proseguendo in salita la visita al borgo amandolese si sale, con Via Roma, fino a Piazza Umberto I, il punto più alto del rilievo cittadino.
Nella cosiddetta Piazza Alta sono presenti gli edifici più antichi e nobili della signoria amandolese. Il severo e massiccio Torrione del Podestà vigila sullo slargo; questo insieme al Cassero Maggiore ed alla cinta muraria testimonia l' imponente potenza militare difensiva della città . E' rappresentata pure l' arte con lo storico Teatro la Fenice, di origini seicentesche. Diverse ristrutturazioni, l' ultima è del 1991, lo hanno portato nelle attuali condizioni ad accogliere diversi importanti spettacoli. Poco oltre è presente pure l' edificio dell' ex Palazzo del Comune. La Piazza Umberto I termina con il panoramico giardino del Belvedere, da cui è possibile vedere gran parte della catena dei Monti Sibillini.
Amandola risulta essere la porta orientale dei " monti azzurri " di leopardiana memoria, ricca di strutture turistiche, luogo di partenza per diverse mete e zona residenziale. A nord non sono lontane Sarnano e le piste da sci, a ovest è possibile arrivare al Rifugio Amandola, con interessanti escursioni sulle vette sibilliniche, mentre a sud, verso Montefortino, si raggiunge la famosa Gola dell' Infernaccio e la Madonna dell' Ambro. Molto bello è il non lontano Lago di S. Ruffino, situato nei pressi della millenaria Abbazia dei SS. Ruffino e Vitale. Molte sono le interessanti manifestazioni ed eventi locali; tra le più importanti ci sono " Diamanti a tavola ", dedicato al tartufo e prodotti tipici e la rievocazione storica della " Processione delle Canestrelle ".
di William Tallevi
L' attuale centro storico di Amandola è situato su un grosso rilievo composto da tre colli: Agello, Marrubbione e Castel Leone. Su quest' ultimo, secondo la tradizione, era anticamente posizionato un grosso mandorlo, da cui deriverebbe il nome e l' emblema dello stendardo comunale. La storia di Amandola inizia nell' epoca picena, a cavallo tra i secoli IX e III a. C. e continua con il florido periodo romano. Diversi reperti del territorio testimoniano queste due importanti fasi storiche. Alla decadenza di Roma, seguì il dominio dei Longobardi ed in seguito fu la volta dei Benedettini. La loro opera fu molto importante per disboscamenti, bonifiche e migliorie di allevamento e produzioni agricole.
Amandola riuscì a svincolarsi dal dominio feudale dei signori De Falleroni e Giberti nel 1248 e divenne libero comune. In seguito fu a lungo contesa dalle famiglie dominanti le città vicine: i Varano, i Malatesta e gli Sforza. La città si doto' di una lunga cinta muraria, irrobustita da torrioni e cinque porte fortificate, tre grandi aree pubbliche, palazzi privati e diversi edifici religiosi. La pianta cittadina si sviluppa in modo ondulato sul lungo pendio, perpendicolare a Piazza Risorgimento, rappresentata nella fotografia insieme a Porta S. Giacomo. Questo slargo rappresenta il centro di Amandola e punto di partenza per visite turistiche.
Sono presenti altri pregevoli palazzi in Piazza Risorgimento; superata Porta S. Giacomo, sulla sua destra, s' incontra l' elegante Palazzo Municipale dallo splendido porticato ottocentesco. Poco oltre la magnifica Chiesa di S. Agostino, Santuario del Beato Antonio. Gli altri bei palazzi si sviluppano in una diramazione in leggera salita. Questo slargo, realizzato nel 1268 e poi modificato nello stato attuale a fine Ottocento è stato ottenuto con la demolizione di alcuni pregevoli edifici. Tutto l' insieme architettonico della piazza è stato restaurato nel 2003, compresa la pavimentazione in arenaria.
A fianco del Palazzo Municipale è presente la magnifica Chiesa di S. Agostino. Una scenografica scalinata in discesa accentua la profondità e la visione del suo bel prospetto. L' edificio originario risale al XIV secolo, ma ha subito diverse trasformazioni di stile e volumi nel corso dei secoli. Uno degli ultimi e più importanti è dovuto al Priore Antonio Migliorati, divenuto Beato nel 1759 ed onorato nello stesso edificio. La rossa facciata è divisa in modo armonico ed impreziosita da un candido portale in pietra in stile gotico, con decorazioni di tipo veneziano.
Un lungo percorso in salita porta al vertice orientale di Amandola, dove è presente il complesso della gigantesca Chiesa di S. Francesco con il relativo armonico chiostro. La sua facciata è semplice e lineare, impreziosita da un artistico portale in pietra in stile romanico - gotico. Un alto campanile unisce chiesa e convento, le cui prime notizie risalgono al 1265, mentre la consacrazione avvenne quasi un secolo dopo.
L' interno è a navata unica, con un maestoso Cristo scolpito in legno alla fine del Duecento in stile romanico. Degno di nota un bel ciclo di affreschi del Quattrocento di scuola umbro - marchigiana. Insieme a molti antichi arredi, diverse rilevanti opere artistiche scultoree e pittoriche completano il ricco patrimonio della chiesa. Il convento francescano ospita il Museo del Paesaggio, quello degli Alpini e l' archivio storico. Proseguendo in salita la visita al borgo amandolese si sale, con Via Roma, fino a Piazza Umberto I, il punto più alto del rilievo cittadino.
Nella cosiddetta Piazza Alta sono presenti gli edifici più antichi e nobili della signoria amandolese. Il severo e massiccio Torrione del Podestà vigila sullo slargo; questo insieme al Cassero Maggiore ed alla cinta muraria testimonia l' imponente potenza militare difensiva della città . E' rappresentata pure l' arte con lo storico Teatro la Fenice, di origini seicentesche. Diverse ristrutturazioni, l' ultima è del 1991, lo hanno portato nelle attuali condizioni ad accogliere diversi importanti spettacoli. Poco oltre è presente pure l' edificio dell' ex Palazzo del Comune. La Piazza Umberto I termina con il panoramico giardino del Belvedere, da cui è possibile vedere gran parte della catena dei Monti Sibillini.
Amandola risulta essere la porta orientale dei " monti azzurri " di leopardiana memoria, ricca di strutture turistiche, luogo di partenza per diverse mete e zona residenziale. A nord non sono lontane Sarnano e le piste da sci, a ovest è possibile arrivare al Rifugio Amandola, con interessanti escursioni sulle vette sibilliniche, mentre a sud, verso Montefortino, si raggiunge la famosa Gola dell' Infernaccio e la Madonna dell' Ambro. Molto bello è il non lontano Lago di S. Ruffino, situato nei pressi della millenaria Abbazia dei SS. Ruffino e Vitale. Molte sono le interessanti manifestazioni ed eventi locali; tra le più importanti ci sono " Diamanti a tavola ", dedicato al tartufo e prodotti tipici e la rievocazione storica della " Processione delle Canestrelle ".
di William Tallevi
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