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Camminando per Jesi ( AN ), nobile Città Regia ( 2 di 2 )

Una delle caratteristiche urbane di Jesi ( AN ) è la suddivisione netta in due parti storicamente ben definite collegate tra loro. Il nucleo più antico ha uno spazio ben definito in forma trapezioidale ed è circondato da mura, torrioni e porte fortificate.  Questo si presenta con una struttura medievale cresciuta sul nucleo romano, dove sono ancora riconoscibili le direttive ortogonali del cardo e decumano massimo. In direzione occidentale è presente un lungo rettangolo abitativo, la cosiddetta addizione urbanistica rinascimentale e poi settecentesca. Questo lungo asse viario, composto dal bel Corso Matteotti, va dall' Arco Clementino termina all' Arco del Magistrato.
Da Piazza della Repubblica, centro cittadino di Jesi, si accede al vecchio centro storico murato dal piccolo accesso dell' Arco del Magistrato. E' interessante però fare prima un giro esterno della cinta muraria jesina, per godere a pieno il fascino antico della città. Le mura, le fortificazioni ed i vari ingressi si presentano integri e ben restaurati, facendo di Jesi una delle migliori città murate delle Marche. Il centro antico è costituito su un piccolo e lungo rilievo e per farne il giro in senso antiorario bisogna discendere la caratteristica Costa Mezzalancia. Si arriva ben presto in Piazzale Mezzogiorno, dove si eleva il maestoso torrione omonimo, vertice meridionale delle mura jesine.
Lo sviluppo complessivo delle mura di Jesi è di circa un chilometro e mezzo, la loro costruzione risale ai secoli XIII - XIV e riprende il vecchio tracciato romano ampliandolo. Una bella ristrutturazione, alla fine del Quattrocento, è dovuta all' architetto militare Baccio Pontelli. Le mura sono tutte in laterizio, presentano numerosi torrioni difensivi e quattro porte d' ingresso fortificate. Poco lontano dal Torrione di Mezzogiorno è presente la massiccia Porta Valle, dove sono presenti ruderi romani, mentre numerose abitazioni si sono innalzate sulle mura. Dopo un torrione angolare rotondo il percorso inizia a salire verso il Fortino del Montirozzo, sul punto più elevato del rilievo cittadino.
Il Montirozzo faceva parte dell' antica rocca jesina, distrutta per ben due volte; oggi rappresenta uno dei simboli cittadini. Aggirando il torrione si arriva alla Porta dei Bersaglieri o Marina. Superato questo ingresso, nel lato nord s' incontra un bel giardino che da' accesso al torrione omonimo, da cui si gode un bell' affaccio su mura e area cittadina circostante. Imboccata Via Posterma si arriva in breve a Piazza Federico II. In questo slargo, antico foro romano, si affacciano diversi importanti edifici civili e religiosi. Nella fotografia sono presenti Palazzo Ghisleri, con il Museo Federico II Stupor Mundi, l' ex chiesa e il convento francescano di S. Floriano, con il Teatro Studio dedicato a Valeria Moriconi e il Museo Diocesano.
Piazza Federico II è stretta ed allungata, con in mezzo un' artistica fontana, dal cui centro s' innalza un elegante obelisco. Nel suo vertice sud c' è la Chiesa di S. Settimio, insieme a S. Floriano, vescovo di Jesi. Ma la bella piazza è famosa per il fatto di essere stata luogo di nascita del grande Imperatore Federico II  di Svevia. La storia racconta che la madre, Costanza d' Altavilla, in viaggio  per ricongiungersi con il marito Enrico VI, incoronato re a Palermo, è costretta a fermarsi a Jesi, essendo in procinto di dare alla luce il tanto atteso erede al trono. Per fugare le malelingue sulla sua fasulla maternità, Costanza è costretta ad affrontare gli ultimi giorni del parto vivendo in una tenda montata nell' attuale Piazza Federico II. Il 26 dicembre 1194 nasce il piccolo Federico che, in seguito, diventerà uno degli uomini più potenti ed illuminati della storia. L' Imperatore, anche se sembra non sia più tornato a Jesi, ricorderà sempre con affetto il suo luogo natio, fino a nominarla Città Regia e dotarla di molta autonomia e potere.
Nella vasta piazza una lunga una lunga scritta su pietra ricorda l' antica nascita jesina per l' Imperatore Federico II di Svevia. Mentre da pochi mesi, a Palazzo Ghisleri, è stato istituito il Museo Federico II Stupor Mundi. Questo è composto da sedici sale tematiche con installazioni interattive, animazioni tridimensionali, ricostruzioni di ambienti, vestiti ed armi che raccontano la vita ed il periodo storico in cui visse Federico II. Una bella statua che lo rappresenta è stata spostata dall' originale collocazione di Porta Bersaglieri all' ingresso del nuovo museo. Dal lato opposto di Piazza Federico è situata la Cattedrale dedicata a S. Settimio. Le linee sono semplici e lo stile è tardo barocco; fu edificata nel Settecento, riprendendo il posto di un' antica e fatiscente basilica trecentesca. L' interno è luminoso e maestoso, grazie alle slanciate arcate e alla bella cupola. Conserva il fonte battesimale del XV secolo, nel quale fu battezzato Giovan Battista Pergolesi, diverse opere pittoriche di epoche varie di pittori locali ed un pregevole coro in legno nel presbiterio.
Da Piazza Federico II è possibile scendere con Via del Fortino verso Porta Garibaldi; da qui, fatta una piccola salita, si arriva in Via Nazario Sauro e si può ammirare la lunga parata delle mura jesine, armonicamente innalzate nel tempo da case e palazzi. Dal versante opposto, con più dislivello, si scende con delle caratteristiche scalinate verso il popolare quartiere Valle, fino ad arrivare al piano e  alla porta omonima. Continuando verso ovest, dalla grande piazza, si arriva in breve al secondo ed importante slargo cittadino: Piazza Colocci. Anche qui sono presenti diversi ed importanti palazzi nobiliari, a partite dal gigantesco e maestoso Palazzo della Signoria.
In Piazza Colocci si fronteggiano il palazzo omonimo, antica residenza nobiliare ricca di mobili, arredi e quadri antichi, che costituiscono la Casa Museo e il Palazzo della Signoria. Questo fu eretto dal 1486 al 1498 in eleganti forme rinascimentali dall' architetto Francesco di Giorgio Martini. Notevoli sono il candido portale in pietra, sormontato da un grande leone rampante, simbolo di Jesi. La  torre è stata innalzata nel 1551, su disegno di Andrea Sansovino e rifatta nelle attuali forme nel 1661, dopo un precedente crollo. L' edificio fu sede del primo comune e dei governatori pontefici. Un raccolto e slanciato cortile interno da' accesso all' Archivio Storico Comunale e alla Biblioteca Planettiana. Notevoli sono la sala maggiore con soffitti in legno a cassettoni e la settecentesca scaffalatura della libreria Pianetti e la sala Pianetti dove, oltre ai libri antichi, sono presenti due magnifici globi del cartografo Vincenzo Coronnelli, della fine del XVII secolo. Questa straordinaria libreria è composta da oltre centomila volumi e tra i manoscritti vari sono presenti pure due lettere di Federico II.
Con poche altre centinaia di metri si entra nella stretta e lunga Piazza Spontini, ultimo slargo nel centro murato jesino. Qui sono presenti diversi bei palazzi: tra questi il Palazzo del Comune che ospitava l' antica Magistratura Cittadina, Palazzo Ricci dalla bella facciata a bugnato e l' Arco del Magistrato, antica Porta della Rocca. Attraversata questa si sbuca in Piazza della Repubblica, concludendo il giro a Jesi. Questa è una dinamica città che, oltre a vantare antiche origini e splendidi monumenti, può vantare essere la patria di grandi artisti e sportivi a livello internazionale. Vive sono le tradizioni con il Palio di S. Floriano e il già citato Festival Pergolesi Spontini, mentre gli amanti della natura troveranno la possibilità di visitare le bellezze naturalistiche della non lontana Riserva Naturale di Ripa Bianca.


                                                                   di William Tallevi


                                                             




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