Sefro ( MC ), paese delle acque, dei boschi e dei monti
Il paese di Sefro ( MC ) è completamente immerso in un ricco ambiente naturale fatto di limpide acque, verdi boschi ed un corollario di monti. Risulta quasi nascosto e lo si trova all' improvviso risalendo la valle del fiume Scarzito, affluente del Potenza, deviando dal fondovalle a Pioraco. Fin dalle sue origini Sefro è stato legato alle acque ed al loro creativo lavorio, fatto di sorgenti, cascatelle e grotte. Oggigiorno le limpide acque dello Scarzito, che attraversa vorticoso il paese tagliandolo in due, sono utilizzate per l' allevamento delle trote fario, diventate simbolo cittadino. Con questa visuale dalla vetta del Monte Linguaro si evince chiaramente come il paese sia letteralmente incastonato tra i versanti dei monti sovrastanti.
Oltre le acque questo straordinario territorio è stato, fin dall' antichità , lavorato ed adattato alle esigenze dalle sue tenaci popolazioni. Così, oltre allo sfruttamento del fiume, pascoli e boschi hanno rappresentato i settori che hanno permesso un' economia di sopravvivenza. Questa valle è stata anche via di transito per mercanti, condottieri con i loro eserciti, santi predicatori ed ha accolto, negli angoli più remoti, vari eremiti. L' uomo ed il suo lavoro si sono integrati bene nel territorio di Sefro vivendo in un' armonia naturale. Questo oggi si presenta come un pacifico borgo montano, dove si vive a contatto con la natura a ritmi tranquilli.
Il territorio comunale di Sefro è stato abitato fin dall' antichità ; risalgono all' Età del Ferro le prime tracce umane. In tempi più moderni sono stati trovati pure allineamenti di megaliti ed una miniera di minerali ferrosi, che ha rafforzato l' ipotesi di una presenza fenicia nel VIII secolo a. C.. Il termine moderno del paese potrebbe derivare dalla parola " sefer ", dalla parola semitica " iscrizione ", per indicare il luogo con la presenza della miniera. In seguito è certa la presenza romana a Sefro e dintorni dati alcuni resti ed i toponimi tipici di alcuni luoghi, che sicuramente derivano dai termini usati dai legionari agrimensori. Con la caduta dell' impero romano iniziò un periodo di decadenza per Sefro, che venne superato solo con l' arrivo dei Benedettini. Questi crearono due piccoli eremi: il Santo Sepolcro alla Bocchetta della Scurosa e quello della Romita alle falde del Monte Linguaro. Questi ultimi utilizzarono il salto della cascata dello Scarzito, nella fotografia, per far funzionare un mulino e nella fabbricazione della calce, risultando le prime proto industrie della vallata.
A difendere queste attività base dell' iniziale economia del posto fu edificato il Castrum Sefranum ed il villaggio si sviluppò attorno alle sue mura. Nello stesso periodo sorse l' antica Pieve di Santa Maria, sulle cui fondamenta, in epoche successive fu edificata l' attuale chiesa parrocchiale. Nel medio evo la storia di Sefro e le due sue attuali frazioni di Sorti e Agolla, è legata a quella della vicina e potente Camerino e viene più volte coinvolta nelle lotte tra guelfi e ghibellini. Le cose migliorarono nel rinascimento con i fecondi periodi sotto i Da Varano di Camerino, in cui Sefro riuscì ad ottenere degli statuti liberali, che favorirono lo sviluppo di un' economia autosufficiente e un' evoluzione sociale.
L' età moderna vide l' Italia centrale passare dalle signorie ai principati; quella di Camerino fu divisa in tre Vicariati. Sefro fu assegnata a quello denominato Montagna, sotto il quale il borgo continuò a godere di una certa proficua autonomia. Nell' età contemporanea ci fu la riunione di Sefro con Agolla e Sorti, fino ad allora costantemente in tensione tra loro per motivi di pascoli, taglio dei boschi e sentieri. La divisione era anche a livello di diocesi e solo nel 1984 i tre paesi si sono ritrovati sotto la giurisdizione del Vescovo di Camerino.
Due sono gli importanti monumenti storico religiosi di Sefro: il vecchio castello e la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. Questi si fronteggiano a poca distanza l' uno dall' altro e sono separati sollo dallo Scarzito. Il castello si presenta sue due corpi di fabbrica collegati da una doppia rampa di scale, con un Museo della Civiltà Contadina al suo interno. L' odierna chiesa è stata ricostruita, alla fine del 1800, sui resti di un edificio religioso più antico, con diverse opere d' arte passate al nuovo. E' composto da una pianta a croce latina ad unica navata, con quattro altari. Pregevoli risultano la balaustra del presbiterio ed il coro il legno dei secoli XVI - XVII, mentre è di epoca moderna l' Incoronazione dell' Assunta della lunetta.
Nel centro storico di Sefro sono presenti altri due edifici di culto, la Chiesa di Sant' Albertino e quella diruta di San Pietro, mentre appena fuori dal paese è presente la Chiesa dei Calcinai del XIV secolo. La prima si trova a dominare la parte alta del borgo, con il suo slanciato campanile, ma risulta inagibile a causa dell' ultimo evento sismico. San Pietro invece sorge a fianco delle sponde dello Scarzito e poco prima dell' antico mulino. Questa è una delle costruzioni più antica del comune di Sefro, a pari della vecchia Pieve di S. Maria Assunta, con documenti storici che la citano già al 1333. Purtroppo il soffitto a capriate è stato abbattuto per sicurezza nel 1700 ed ora rimane solo il perimetro delle mura e la parte absidale. Arrivando a Sefro dalla provinciale di Pioraco s' incontra la piccola ed antica Chiesa dei Calcinai, anche questa del XIV secolo. Era impreziosita da innumerevoli pitture votive, molte delle quali sono andate perdute a causa dell' umidità dovuta alla posizione dell' edificio.
In direzione di Montelago è presente un sentiero che conduce in breve in una grotta nel M. Crestaio, dove trovò rifugio il Beato Bernardo da Quintavalle, uno dei primi seguaci si San Francesco. Sefro è anche la base di partenza per la selvaggia Valle Scurosa, ricca di biodiversità vegetale ed animale, il sovrastante altopiano carsico di Montelago, fondale di un antico lago e i pascoli di quota tra i monti Linguaro e Vermenone. Non manca in paese un piccolo bosco dedicato agli gnomi, con camminamenti e tabelle per conoscere ed apprezzare il loro fantastico mondo, che risulta molto apprezzato dai più piccoli.
Sefro, oltre che di boschi e monti, è paese di acque. E' attraversato dalle acque spumeggianti del torrente Scarzito, che raccoglie le acque della Valle Scurosa e di Montelago, utilizzate in passato per varie attività artigianali. Oggigiorno vengono utilizzate in grandi vasche per l' allevamento delle trote fario, una specie di alta qualità abituata ad ambienti naturali. Sefro ha voluto omaggiare questo prezioso pesce autodefinendosi " Il paese delle trote ". Il ricco ambiente naturale richiama molti turisti ed amanti della natura, che possono godere pure dei cibi genuini locali e delle tradizionali feste, fra le quali spicca ovviamente la Sagra della Trota del 15 agosto.
di William Tallevi
A difendere queste attività base dell' iniziale economia del posto fu edificato il Castrum Sefranum ed il villaggio si sviluppò attorno alle sue mura. Nello stesso periodo sorse l' antica Pieve di Santa Maria, sulle cui fondamenta, in epoche successive fu edificata l' attuale chiesa parrocchiale. Nel medio evo la storia di Sefro e le due sue attuali frazioni di Sorti e Agolla, è legata a quella della vicina e potente Camerino e viene più volte coinvolta nelle lotte tra guelfi e ghibellini. Le cose migliorarono nel rinascimento con i fecondi periodi sotto i Da Varano di Camerino, in cui Sefro riuscì ad ottenere degli statuti liberali, che favorirono lo sviluppo di un' economia autosufficiente e un' evoluzione sociale.
L' età moderna vide l' Italia centrale passare dalle signorie ai principati; quella di Camerino fu divisa in tre Vicariati. Sefro fu assegnata a quello denominato Montagna, sotto il quale il borgo continuò a godere di una certa proficua autonomia. Nell' età contemporanea ci fu la riunione di Sefro con Agolla e Sorti, fino ad allora costantemente in tensione tra loro per motivi di pascoli, taglio dei boschi e sentieri. La divisione era anche a livello di diocesi e solo nel 1984 i tre paesi si sono ritrovati sotto la giurisdizione del Vescovo di Camerino.
Due sono gli importanti monumenti storico religiosi di Sefro: il vecchio castello e la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. Questi si fronteggiano a poca distanza l' uno dall' altro e sono separati sollo dallo Scarzito. Il castello si presenta sue due corpi di fabbrica collegati da una doppia rampa di scale, con un Museo della Civiltà Contadina al suo interno. L' odierna chiesa è stata ricostruita, alla fine del 1800, sui resti di un edificio religioso più antico, con diverse opere d' arte passate al nuovo. E' composto da una pianta a croce latina ad unica navata, con quattro altari. Pregevoli risultano la balaustra del presbiterio ed il coro il legno dei secoli XVI - XVII, mentre è di epoca moderna l' Incoronazione dell' Assunta della lunetta.
Nel centro storico di Sefro sono presenti altri due edifici di culto, la Chiesa di Sant' Albertino e quella diruta di San Pietro, mentre appena fuori dal paese è presente la Chiesa dei Calcinai del XIV secolo. La prima si trova a dominare la parte alta del borgo, con il suo slanciato campanile, ma risulta inagibile a causa dell' ultimo evento sismico. San Pietro invece sorge a fianco delle sponde dello Scarzito e poco prima dell' antico mulino. Questa è una delle costruzioni più antica del comune di Sefro, a pari della vecchia Pieve di S. Maria Assunta, con documenti storici che la citano già al 1333. Purtroppo il soffitto a capriate è stato abbattuto per sicurezza nel 1700 ed ora rimane solo il perimetro delle mura e la parte absidale. Arrivando a Sefro dalla provinciale di Pioraco s' incontra la piccola ed antica Chiesa dei Calcinai, anche questa del XIV secolo. Era impreziosita da innumerevoli pitture votive, molte delle quali sono andate perdute a causa dell' umidità dovuta alla posizione dell' edificio.
Sefro, oltre che di boschi e monti, è paese di acque. E' attraversato dalle acque spumeggianti del torrente Scarzito, che raccoglie le acque della Valle Scurosa e di Montelago, utilizzate in passato per varie attività artigianali. Oggigiorno vengono utilizzate in grandi vasche per l' allevamento delle trote fario, una specie di alta qualità abituata ad ambienti naturali. Sefro ha voluto omaggiare questo prezioso pesce autodefinendosi " Il paese delle trote ". Il ricco ambiente naturale richiama molti turisti ed amanti della natura, che possono godere pure dei cibi genuini locali e delle tradizionali feste, fra le quali spicca ovviamente la Sagra della Trota del 15 agosto.
di William Tallevi
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