Senigallia è un centro
turistico balneare molto conosciuto in Italia ed all’ estero, con una lunga
esperienza nell’ accoglienza turistica. Ogni anno accoglie un milione e mezzo
di visitatori nei suoi 80 alberghi, con oltre 6.000 posti letto, grazie
soprattutto ai tredici chilometri del suo straordinario litorale, molto ampio e
di sabbia finissima, meritandosi il titolo di Spiaggia di Velluto. Esercizi
commerciali, locali vari, attrezzature turistiche di svago, giardini, oltre
manifestazioni sportive, artistiche e culturali completano l’ offerta
senigalliese. La predisposizione turistica di lunga data ha fatto sempre
guadagnare la Bandiera Blu a Senigallia. Ma non c’ è solo spiaggia e mare nella
bella cittadina anconetana; essa può contare anche su uno straordinario centro
storico ricco di monumenti, chiese, palazzi e musei, dove la storia ha
accumulato molti tesori artistici. Un ragionato percorso urbano può portare
alla scoperta delle bellezze e delle ricchezze di centro storico e zona
balneare.
La partenza del nostro
itinerario può partire dalla stazione ferroviaria, recentemente ristrutturata
in modo artistico, che fa da cerniera tra la moderna zona mare e l’ antico
centro storico. Di fronte a questa è presente la massiccia Rocca Roveresca, dai
possenti torrioni cilindrici, dal lungo ponte d’ ingresso e dall’ enorme zona a
fossato che la isola. Una visita al suo interno è doverosa per comprendere la
sua lunga storia ed ammirare i suoi tesori. Anticamente era una fortificazione
romana, diventata una grossa torre medievale per diventare definitivamente una
munita rocca sotto la famiglia Della Rovere, che ha guidato la città per oltre
160 anni. Dalla parte opposta alla Stazione Ferroviaria è l’ accesso alla
rocca, di fronte alla spaziosa Piazza del Duca. Questa è stata restaurata in
modo egregio ed essenziale, dando molto spazio agli edifici storici di fronte e
a fianco della rocca.
La Piazza del Duca è rettangolare ed ha sul lato lungo
Palazzo del Duca, mentre su quello corto è presente il Palazzetto Baviera. Il
primo di questi è il palazzo di rappresentanza della Signoria Della Rovere, ma
anche luogo che ospitava i signori, la corte e gli ospiti di passaggio. Risale
a metà del Cinquecento e fu fatto costruire sotto l’ ordine di Guidobaldo II.
Gli interni del palazzo sono raffinati e con arredi di pregio, come nella Sala
del Trono. Al suo fianco, arricchito dalla presenza della splendida Fontana
delle Anatre del 1599, c’ è il piccolo ma elegante Palazzetto Baviera, dallo
stile simile a quello del Duca. L’ antico proprietario, Gian Giacomo Baviera,
era il luogotenente del Duca, con un’innata propensione al bello. Gli interni
del suo palazzetto rivaleggiano per sontuosità con quelli del Duca.
Dirigendosi verso nord
si passa dalla Piazza del Duca al Foro Annonario, passando di fronte alla sede
dell’ Ufficio Turistico. Il Foro è una piazza circolare chiusa per tre quarti
da un colonnato a portico, di mattoni chiari e luminosi. La progettazione è
dell’ architetto locale Pietro Ghinelli che lo edificò nel 1834 in stile
neoclassico. Lo scopo era di ampliare gli spazi commerciali, funzione che è
tutt’ ora in opera con il mercato del pesce e della frutta. E’ aperto in
direzione del fiume Misa, per accogliere le merci dall’ entroterra e dal mare.
Un moderno restauro ha per mezzo di rendere fruibile anche gli spazi del
sottotetto, dove hanno trovato spazio la Biblioteca Antonelliana e l’ Archivio
Comunale. Il Foro Annonario si presta pure all’ accoglienza per eventi e
manifestazione varie.
Di fronte al Foro Annonario, delimitato da alti muraglioni,
scorre il fiume Misa, il cui corso contorna metà del centro storico. Questa
presenza è sempre stata in passato una possibilità di scambio merci su barconi,
mentre oggi risulta problematica per eventuali improvvise piene. Una buona
porzione del lato nord del centro storico di Senigallia, affiancato al Misa, è
occupato dai Portici Ercolani. Come il Foro Annonario anche questo edificio
singolare è caratteristico di Senigallia ed è l’ immagine con cui si presenta
la città al visitatore che arrivi dal nord. Impagabile è la visione notturna
dei portici, con le loro luci e forme, che si riflettono nelle acque del Misa.
I Portici Ercolani furono fatti costruire dal Cardinale
Giuseppe Ercolani per avere più spazi commerciali per la famosa Fiera di
Senigallia. Sotto questa lunga infilata di portici vennero costruite case,
botteghe e negozi per svolgere le varie attività commerciali ed artigianali. Si
tratta di ben centoventisei arcata in pietra d’ Istria costruite a metà
Settecento, costituendo un antico centro commerciale coperto. In questo periodo
la “ Fiera Franca “ di Senigallia era all’ apice della sua importanza,
attirando commercianti e clienti da tutto lo Stato Pontificio e dal resto d’
Italia. Oggigiorno gli esercizi commerciali sotto i Portici Ercolani sono molto
diminuiti e si animano il giovedì con un discreto mercato ambulante.
Perpendicolare ai Portici
Ercolani è Corso 2 Giugno, la principale arteria cittadina di Senigallia,
mentre con il ponte omonimo si supera il Misa e si arriva in Via Carducci.
Esternamente al centro storico è presente questo antico ampliamento
settecentesco della città; il suo fulcro è un ampio viale alberato che termina
di fronte alla candida Porta Lambertina. Si tratta di un arco monumentale
costruito nel 1751 in pietra d’ Istria e dedicato a Papa Benedetto XIV, che di
cognome faceva Lambertini. Questa zona è pedonale e viene usata, specialmente
in estate, per spettacoli ed eventi vari, oltre ad un piccolo mercato serale.
Anche in questa zona è vivo il ricordo di quando la grande Fiera di Senigallia
attirava commercianti e clienti anche dal Levante, con il ricordo passato al nome
di varie vie: Corfù ,Smirne, Cefalonia, Corinto.
Prima di continuare il
percorso cittadino e terminare la visita di Senigallia con la zona a mare si
può fare una deviazione facoltativa di un paio di chilometri per salire sulla
prima collina del Misa e visitare la Chiesa di S. Maria delle Grazie. Bisogna risalire
il lungo Misa con Via Rossini per l’ Ospedale cittadino e prendere Via
Camposanto Vecchio. L’ edificio religioso comprende chiesa e convento è attiguo
al cimitero urbano ed è situato in posizione panoramica. Fu costruito come ex
voto da Giovanni della Rovere dopo la nascita del tanto aspettato figlio
maschio. Ai lavori fu chiamato il famoso architetto Baccio Pontelli; nel suo
progetto il convento doveva ospitare i frati francescani e le tombe della
famiglia Della Rovere. La morte improvvisa del Duca rallentò i lavori, che
furono completati solo due secoli dopo con diversi cambiamenti di progetto. La
chiesa si presenta con un prospetto semplice e lineare, l’ interno è a navata
unica molto luminosa. Per secoli ha custodito la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca prima
che, per motivi di sicurezza, venne spostata al Palazzo Ducale di Urbino.
Nel complesso di S. Maria delle Grazie è ordinato il Museo
Storia della Mezzadria “ Sergio Anselmi “. L’ ingresso è attraverso lo
straordinario chiostro rinascimentale, che ricorda quello di Urbino. E’ stato
inaugurato nel 1978 , espone oltre 2.000 oggetti di vita quotidiana e ed è uno
dei musei demoantropologici più completi d’ Italia. Le stanze del museo sono
tematiche e presentano diversi percorsi della vita contadina marchigiana in
mezzadria. Sono presenti i percorsi dell’ olio, del vino, gli strumenti da
lavoro, della vita quotidiana e tutte le altre attività del mezzadro. Grandi
tabelle esplicative e fotografie varie completano il percorso di visita.
Sono inoltre presenti le fotografie a
tema del grande fotografo senigalliese Mario Giacomelli degli anni sessanta e
settanta e poi donate al museo.
di William Tallevi
Post a Comment