La bella cittadina di
Montecarotto si eleva, a 388 metri d’ altezza, tra una serie di ondulate
colline tra le vallate dei fiumi Misa ed Esino. La sua posizione è centrale
nella provincia anconetana, quasi equidistante tra costa adriatica e rilievi
appenninici. Grazie a queste circostanze il borgo gode di spaziosi panorami ed
aria salubre. Il territorio comunale non è grande, solo 24 kmq., ma è molto
vario e grazie ai suoi pendii riparati, assolati e con un terreno adatto è
predisposto da tempo alla coltivazione dell’ uva. Infatti Montecarotto rientra
a pieno titolo tra i Castelli del Verdicchio di Jesi, come qualità e quantitÃ
di produzione. Confina con i comuni di Ostra e Belvedere Ostrense a nord, con
Poggio San Marcello a sud e con Serra de’ Conti, Rosora ed Arcevia ad est. Le
caratteristiche colline si sono formate per innalzamento, collegato ai rilievi
montuosi, agli inizi del periodo terziario.
Il centro abitato di Montecarotto è stretto ed allungato su
un crinale, sulla Strada Provinciale dei Castelli, che da Serra dè Conti scende
verso Jesi ed è diviso in due realtà . La prima è il vecchio castello che si è
trasformato, con il tempo, in un caratteristico borgo fortificato marchigiano.
L’ altra è la collinetta, poche centinaia di metri in direzione Poggio San
Marcello, dove svetta la Chiesa Conventuale di san Francesco, il Polo sanitario
ed un nucleo di nuove vie ed abitazioni. Il nucleo cittadino di Montecarotto si
offre al visitatore con la sua bella e scenografica Piazza della Vittoria, dove
prospettano importanti edifici cittadini. Tra questi spicca l’ alta Torre
Civica, con orologio incorporato, affiancata da una bella loggia sulla scarpata
della cinta muraria. Questa, persa l’ antica funzione difensiva, è diventata,
grazie alla sua eleganza e caratteristiche, un simbolo identificativo di
Montecarotto. Inoltre è considerata una delle più belle torri della provincia
anconetana.
A fianco della Torre Civica, all’ ingresso in centro storico,
è posizionato il Teatro Comunale. Anticamente la sede del teatro di
Montecarotto era nel Palazzo Priorale, andato perduto, mentre l’ attuale è
della seconda metà dell’ Ottocento ad opera dell’ architetto jesino Raffaele
Grilli. Un lungo periodo di chiusura è stato superato grazie ai lavori di
restauro ultimati nel settembre 2001. Di fronte a questi due edifici è presente
la bella Fontana dell’ Unità dei Popoli, a smistare il traffico come artistica
rotatoria. La sua inaugurazione risale al giugno 2011 e risulta particolarmente
suggestiva la sera, quando i suoi zampilli sono sapientemente illuminati da un
intenso gioco di luci.
Nella stretta ed
allungata Piazza Vittoria, di fronte al borgo murato di Montecarotto, sono
presenti due edifici religiosi. La prima, più piccola, è la Chiesa del
Crocefisso che è situata quasi di fronte alla Fontana dell’ Unità dei Popoli,
mentre, più defilata in direzione Jesi, sorge la Chiesa di San Filippo,
anticamente denominata Santa Maria delle Grazie. Infatti venne innalzata nel
periodo della grossa pestilenza del 1456 che colpì Jesi e dintorni. In seguito,
quasi un secolo, dopo venne affidata ai sacerdoti della Congregazione
Oratoriana, che la dedicarono a San Filippo Neri. La forma attuale è a pianta
circolare e risale agli inizi del Settecento. Al suo interno sono presenti tre
altari ed un pregevole organo del 1830 realizzato dal maestro Sebastiano Vici.
Tre sono gli assi
viari del centro storico di Montecarotto, oltre a diversi vicoli di
collegamento tra loro, tre le piazze, due terrazze panoramiche e due porte
secondarie. Due sono gli edifici di culto presenti all’ interno delle mura: la
piccola Chiesa di Santa Maria del Popolo, in Via Guglielmo Marconi e la Chiesa
Collegiata della Santissima Annunziata, che svetta sul punto più alto dell’
abitato. Prima di salire a visitarla è consigliabile prendere l’ accesso verso
nord e, dopo il portico colonnato dietro la Torre Civica, salire per il
vicoletto. Questo porta alla lunga loggetta sulla cerchia di mura, dove è
possibile gettare uno sguardo alla sottostante Piazza della Vittoria. Ritornati
sul percorso principale si arriva in breve a due slarghi vicini, sebbene su
piani sfalsati, Piazza Mercato e Largo Racancelli. Seguendo questo in discesa
si arriva ad una caratteristica porta d’ accesso pedonale, con una bella
gradinata. La Collegiata è lineare e slanciata, affiancata ad un alto campanile
e prospetta su una lunga e panoramica terrazza balconata, da cui si gode la
vista sulla dirimpettaia collina con la Chiesa Conventuale di San Francesco. La
sua fondazione risale al 1779 per opera dell’ architetto Pietro Belli, che la
realizzò in stile neoclassico all’ esterno, con diversi elementi barocchi all’
interno. La parte più interessante della Collegiata è la parte absidale, con un
maestoso altare maggiore, un bel coro ligneo e una tela dell’ Annunciazione
della Vergine. Sono presenti molte tele importanti, un antico organo e una
cripta con molte statue e reliquie.
Proseguendo la visita al centro storico di Montecarotto si
può continuare in Via Castello ed arrivare a Piazza Latieri. Qui si scende in
Via Vaccarile per arrivare nel bel Giardino della Liberazione, dove è possibile
ammirare le colline ed i rilievi montuosi del territorio. Tornando indietro
verso l’ ingresso cittadino principale si passa di fronte alla piccola Chiesa di Santa Maria del Popolo. Subito dopo l’
edificio che ospita il Teatro Comunale si scende a destra, contornando le mura
del Borgo. Proseguendo dritti sulla piccola strada tortuosa in discesa si può
accedere al Parco del Trabocco, meraviglioso percorso immerso nella natura. Nel
vertice sud ovest della cinta muraria è posizionato l’ ingresso al Museo della
Mail Art e Museo Civico.
Questi musei, dopo
alcune sedi precedenti provvisorie e dopo un lungo periodo di chiusura, hanno
trovato spazi nei locali sottostanti il Teatro Comunale. Il Museo della Mail
Art è unico nel suo genere in Italia; si tratta dell’ arte che, attraverso
opere di piccolo formato e i canali postali, promuove disegni, dischi, piccole
sculture ed altro di importanti artisti. Continuando l’ itinerario di visita si
può continuare a passeggiare attorno alle mura di Montecarotto. Queste hanno
uno sviluppo di oltre seicento metri, racchiudono il borgo con una pianta a
quadrilatero trapezoidale. La cinta muraria attuale risale al 1509 e fu
realizzata su disegno dell’ architetto Albertino di Giacomo da Cremona. Con il
tempo ha perso alcuni elementi difensivi, ma rimangono alcuni torrioni e due
porte d’ ingresso, seppure rimaneggiate. E’ possibile fare il giro completo del
borgo fortificato anconetano e notare, come in molte altre realtà simili, che
le mura sono state rialzate, in tempi più moderni, da abitazioni civili e
palazzi.
Le più lontane notizie
storiche su Montecarotto risalgono al XIII, ma queste richiamano a vicende più
antiche, tra queste diverse riguardano la Pieve, che fanno comprendere come
questa era sicuramente precedente al castello e poi borgo. Fin da questo
periodo rientra tra il numero dei castelli di Jesi e ne segue le vicende fino
ai tempi moderni. Diverse sono le ipotesi sul nome del borgo e la più
accreditata è Mons Arcis Ruptae , Monte della Rocca Distrutta, rimandando ad un
negativo conflitto precedente. Dal XIX
secolo il paese era nominato Monte Carotto e solo in epoca napoleonica questo
divenne unificato nell’ attuale Montecarotto. Per concludere si può andare a
visitare la collina vicina, distante poche centinaia di metri, su cui è
edificata la Chiesa Conventuale di San Francesco. Una scenografica gradinata
doppia, con al centro il Monumento ai Caduti, permette l’ ascesa verso l’
edificio religioso. Dal suo verde vertice si
gode un ampio panorama sul centro storico murato.
Avendo tempo a disposizione, vale la pena visitare il
paradiso naturalistico del Parco del Trabocco. Questo è situato tra i comuni di
Montecarotto e Poggio San Marcello, di cui era l’ antica via di collegamento.
Si tratta di un ambiente naturale di grande pregio dal punto di vista
bionaturale e storico, con percorsi pedonali, ponticelli, punti di sosta e
varie tabelle informative. Il percorso fluviale dei due corsi d’ acqua, che qui
si uniscono a “ Y “ è stato modificato anticamente con canalizzazioni e
cascatella artificiale, che si unisce a quelle naturali, per far funzionare un
mulino, ora in rovina. Diversi sono gli
eventi, nell’ arco dell’ anno, che caratterizzano Montecarotto e che spingono
alla visita, prima tra tutti “ Verdicchio in festa “, mostra mercato sui vivi
marchigiani. Poi ci sono “ Un assaggio … a maggio “, passeggiata
enogastronomica sulle colline attorno al paese, “ La pasquella “ rassegna di
canti rituali di questua e tanti altri legati alle tradizioni e feste stagionali.
di William Tallevi
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