Camminando sul Percorso Naturalistico " S. Giusto - S. Maria Maddalena " ( MC )
Dopo la visita approfondita alla
straordinaria Chiesa di San Giusto si continua il percorso con una breve salita
che porta ad una piccola sella con un incrocio. A lato di questo s’ innalza la
severa Chiesa di San Maroto, messa in sicurezza dopo gli eventi sismici degli
ultimi anni. Scendendo a sinistra si tornerebbe verso Pievebovigliana,
continuando dritti verso Collemese ed il Lago di Fiastra, mentre deviando a
sinistra s’ incomincia a salire verso il Sentiero Naturalistico “ San Maroto –
Santa Maria Maddalena “. Salendo sulla carrareccia il panorama s’ allarga ed
oltre alla sottostante frazione di San Giusto, il mosaico dei campi contornati
dai filari di alberi, s’ intravede il Lago di Polverina.
Il lago, pur essendo un bacino
artificiale, è contornato da un ambiente naturale di pregio, con salici bianchi
sulla riva sinistra e vegetazione forestale su quella destra. E’ denominato
Oasi di Protezione Faunistica di Polverina, grazie alla numerosa presenza di
fauna, specialmente aironi cinerini, svassi, cormorani ed altri. Grazie alle
sponde pianeggianti ed accessibili, alla pescosità delle sue acque e ai
percorsi naturalistici l’ area è molto frequentata. Dopo un paio di chilometri
la mulattiera fa una brusca curva, mentre una piccola deviazione scende nel
Fosso dello Sgamorato. Il percorso pietroso tende a salire ripido e lineare,
tra la bassa vegetazione ed il panorama che s’ allarga sui Sibillini all’
orizzonte.
Il tragitto risale la stretta e lunga
valle del fosso dello Sgamorato a metà rilievo, con una carrareccia parallela
utile per un ritorno veloce a valle e termina nella sella tra il Poggio della
Pagnotta ed il Monte Fiegni. Le specie botaniche presentate nelle tabelle sono
66 e la loro numerazione parte dal valico di Santa Maria Maddalena scendendo
verso San Maroto. Iniziando dall’ alto
dei prati pascoli, si passa al bosco e sottobosco, ai cespuglieti e si termina
nel contesto rurale del paesaggio agrario. Ogni specie ha nella sua tabella il
numero progressivo, il nome scientifico e volgare, le principali
caratteristiche, il periodo di fioritura, l’ area di distribuzione, l’ habitat
e le varie curiosità .
L’ ultima piazzola di sosta è di
fronte alla chiesetta di Santa Maria
Maddalena, alla fine del percorso naturalistico appena concluso. Il piccolo
edificio religioso è situato nella sella tra le arrotondate cime del Poggio
della Pagnotta e del Monte Fiegni, tra grandi distese di prati pascoli. E’
raggiungibile dalle carrarecce che vi salgono dal lago di Caccamo, sul versante
orientale e da quelle del versante occidentale di Portola e San Maroto. Diversi
sono pure i sentieri che attraversano questi prati e grazie alle bellezze
ambientali, panoramiche e naturali l’ area di Santa Maria Maddalena è
frequentata da escursionisti, ciclisti, cavalieri e turisti in cerca di relax.
Pur non altissimo e dalle normali
forme arrotondate, con una calotta sommitale a mandorla, il Monte Fiegni ha
dalla sua il vasto affaccio a 360 gradi sui monti nord occidentali delle Marche,
sulla catena dei Monti Sibillini verso sud e sul vasto mare di colline che
degradano verso il mare. E’ possibile, grazie alle mulattiere d’ accesso ai
pascoli, fare il giro del monte e salire pure alla vetta, ma è più emozionante
salire verticalmente sulle sue erte pendici. Salendo il panorama s’ allarga e,
dopo essere arrivati in vetta, è un’ emozione vedere innalzarsi i Sibillini di
fronte ai propri occhi, con l’ altopiano erboso
dei Piani di Ragnolo e le sue cime. Restano da immaginarsi invece le
meraviglie rappresentare dal Lago di Fiastra e le Lame Rosse sottostanti la
nostra vetta. Ridiscesi alla chiesetta, per il ritorno si può optare per la
carrareccia che costeggia parallela il Percorso Naturalistico “ San Maroto –
Santa Maria Maddalena “.
di William Tallevi
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