Il valico di Forca di
Presta risulta essere l’ ingresso più semplice e diretto verso il Parco
Nazionale dei Monti Sibillini dalla vallata del Tronto e da Montegallo. E’ un
passo molto frequentato da turisti, fotografi ed escursionisti perché si accede
direttamente alle meraviglie di Castelluccio di Norcia e del Piano Grande. Ma è
pure la base di partenza e di arrivo di tanti sentieri del parco, primo dei
quali è sicuramente la salita alla Sella delle Ciaule, con la possibilità di proseguire
per il Monte Vettore, per la Cima del Redentore o scendere nella famosa valle
del Lago di Pilato. Oltre a queste faticose ed emozionanti salite panoramiche
ce ne sono molte altre, meno impegnative ma egualmente soddisfacenti, come la
possibilità di fare un lungo trekking sugli erbosi e rotondeggianti rilievi che
contornano e chiudono il Piano Grande, sul versante meridionale. Questo è un
percorso di confine che permette di godere delle bellezze delle vette dei
Sibillini, dei suoi verdi piani e delle altre cime appenniniche che li
contornano, con la possibilità di arrivare fino ai Pantani di Accumoli, nel
Lazio.
Il percorso è lungo,
non troppo impegnativo, ma bisogna mettere in conto di impegnare una giornata
di camminata tranquilla. Altrimenti bisogna portare alcune automobili a fine
percorso a Forca Canapine, prima dei Pantani. Parcheggiando nei pressi della
Forca di Presta, a 1536 metri di quota, ci si incammina in una carrareccia che,
dopo 300 metri, transita di fianco al Rifugio degli Alpini. Questo tragitto
rientra in un tratto della 9^ tappa del Grande Anello dei Sibillini, Colle di
Montegallo . Colle le Cese, con tabelle segnaletiche denominate GAS. L’ andamento
del trekking e arcuato ed interessa tre piccoli rilievi: i monti Forciglietta,
Pellicciara e Macchialta. L’ ampia carrareccia sale tranquilla sotto questi
rilievi, con il percorso GAS, ma è pure possibile l’ alternativa su queste
piccole montagnole, con un po’ più di fatica, ma con un ritorno panoramico sul
sottostante Piano Grande.
Scegliendo il percorso semplice è possibile effettuarlo anche
a cavallo o in mountain bike, visto i dislivelli non troppo impegnativi. Questo
passa sul versante meridionale dell’ ondulata cresta sovrastante ed è
affiancato da un tratto sistemato per l’ accompagnamento delle persone disabili
o bambini. Questo tratto è denominato Sentiero per Tutti e si protrae per circa
tre chilometri. Poi un camminamento su assi di legno si allunga perpendicolare
al percorso principale, portando gli escursionisti ad una piccola baita e ad un
belvedere.
Sulla piazzola
belvedere sono presenti due grossi pannelli fotografici il profilo dei monti
all’ orizzonte ed i loro rispettivi nomi. Sulla nostra sinistra giganteggia la
mole delle creste del Vettore e Redentore, il crinale dei rilievi che chiudono
il Piano Grande ed il percorso sulla carrareccia fatto per arrivare fin qui.
Sul fianco invece, i pendii che scendono verso la sottostante valle del Tronto
lasciano intravvedere i monti all’ orizzonte. Sulla sinistra si nota la
tormentata e selvaggia catena montuosa del Monte Ceresa, sulla destra i morbidi
rilievi che salgono alla Macera della Morte, con dietro le prime vette dei
Monti della Laga.
Salendo la carrareccia si trasforma in una comoda pista
erbosa e, dopo aver lasciato alle spalle il Monte Forciglietta ci si dirige
verso il Pellicciara. Il percorso, senza salire sulla vetta, lo aggira sulla
sinistra. Nei pressi un sentiero scende verso la vallata verso Arquata del
Tronto o Pescara del Tronto.
Aggirato il Monte Pellicciara si scende nella sella con l’
attiguo Macchialta e ci si trova di fronte allo spettacolo degli immensi piani
carsici di Castelluccio, denominati Grande, Piccolo e Perduto. Essi sono chiusi
e protetti dalla cresta montuosa del Redentore ad oriente e da quelli in
direzione di Norcia verso occidente. Sotto di noi la verde e naturale Macchia
Cavaliera, straordinario lembo di faggeta ad alto fusto salvatosi dal taglio
sistematico nel corso dei secoli. Diverse specie animali trovano rifugio in
questo paradiso arboreo, compreso il lupo. I vari altopiani ed il piccolo
centro di Castelluccio sono sempre stati frequentati da turisti, escursionisti,
amanti della fotografia, degli sport in genere e da coltivatori ed allevatori,
anche se i danni causati dall’ ultimo terremoto hanno portato ad una drastica
frequentazione.
Anche il Monte
Macchialta può essere aggirato sul versante interno al Piano Grande o dal lato
meridionale sul versante del Tronto, seguendo la segnaletica del GAS. Tutto il
percorso è a vista, data la mancanza di alberi in cresta e di zone rocciose e
si cammina tra grandi distese di praterie, sotto l’ azzurra volta del cielo,
ammirando le vaste panoramiche montane. Prima di scendere verso la sella del
Colle del Lupo, a ricordo della presenza del re di queste antiche foreste, si
nota verso sud ovest una cresta montuosa che si distacca dalla nostra. E’
quella dei monti Serra, Salaiole e dei Signori, sotto i quali si sviluppano
estesi pascoli ed i famosi laghetti dei Pantani di Accumoli, in territorio
laziale.
Altra nobile
frequentatrice di questi enormi spazi verdi è l’ aquila reale, presente all’
interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini in diverse coppie. Durante i
mesi invernali, nel periodo riproduttivo, è frequente notare in cielo i loro
festosi corteggiamenti fatti di rapide picchiate e risolute risalite. Dopo la
ripida discesa al Colle del Lupo, il percorso si mantiene tranquillo e
leggermente ondulato e si ricominciano a vedere arbusti ed isolotti arborei. Il
Rifugio Le Cese ed i suoi impianti è la prossima tappa e lo si raggiunge in
breve. Questa è una praticata zona turistica e sono presenti, oltre all’ ex
rifugio Città di Ascoli, altre strutture turistiche di accoglienza, locali e
seconde case. Con una piccola discesa si scende alla provinciale che sale da
Arquata del Tronto e conduce a Forca Canapine. Qui termina il nostro itinerario
delle creste erbose che chiudono il Piano Grande sul versante meridionale, ma
se si hanno forze e tempo a disposizione si può salire a visitare i non
lontanissimi Pantani di Accumoli.
Come Forca di Presta
anche Forca Canapine è un ingresso al Piano Grande, ma dal versante di Norcia ed è un punto di
arrivo e partenza per tanti sentieri. E’ al limite del Parco Nazionale dei
Monti Sibillini e dei confini di tre regioni: Marche, Lazio ed Umbria. Diversi
sono i rifugi che accolgono turisti ed escursionisti nelle loro uscite e tra
queste la più frequentata è la salita ai Pantani di Accumoli. Si tratta di
seguire il tratto di Sentiero Italia che sale alla Forca dei Pantani, sotto il
Monte dei Signori e scendere ai sottostanti laghetti, in un ambiente di alto
valore naturalistico. Questi piccoli specchi d’ acqua, circondati da
staccionate perché fangosi, sono frequentati da mucche e cavalli al pascolo.
Aumentano e diminuiscono di livello a seconda della stagione, grazie anche ad
un inghiottitoio ed hanno la particolarità , quando si verificano tutte le
condizioni giuste, di diventare rossi grazie ad una specifica tipo di alga
presente nell’ acqua. Le grandi distese dei pascoli, i tranquilli laghetti e lo
sfondo del massiccio dei Monti Sibillini rendono questo posto magico e l’
escursione assolutamente unica.
di William Tallevi
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