Sulla cresta montuosa tra il Valico di Castelluccio e Castelluccio di Norcia ( PG )
Il Piano Grande di Castelluccio di Norcia è il gigantesco
cuore verde del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, sul versante Umbro. Si
tratta di un gigantesco altopiano erboso, collegato ad altri due piani, Grande
e Perduto, che era il bacino di un antico lago. E’ circondato da una
ininterrotta serie di creste: sul versante orientale da quella del Redentore,
su quella meridionale dallo spartiacque con la valle del fiume Tronto, su
quella occidentale con la cresta che lo separa dal Piano di S. Scolastica di
Norcia e da quello settentrionale con la Strada Imperiale che da Castelluccio
sale a Palazzo Borghese. E’ possibile fare una grande escursione a tappe che le
percorra tutte, ammirando il vasto altopiano da tutte le angolazioni.
Salendo sulle arrotondate vette della cresta si riesce a
vedere il vasto Piano di Santa Scolastica sul versante di Norcia. E’ questo un
altopiano gemello a quello del Piano Grande, ma risulta più fertile, coltivato
e pieno delle varie attività artigianali ed industriali attorno a Norcia. La
camminata di cresta permette la visione contemporanea dei due piani paralleli
ed una suggestione unica. Quello di Castelluccio risulta 600 metri più basso di
altezza, a causa dello sprofondamento geologico nel corso del tempo. Da Santa
Scolastica una lunga strada con molti tornanti collega i due piani, attraverso
il Valico di Castelluccio.
Il vasto ambiente dell’ altopiano ha cambiato aspetto con l’
intervento dell’ uomo, sono state ricavate le immense praterie odierne e le
ordinate file di campi per le varie coltivazioni abbattendo le faggete
originarie. Le poche rimaste sono rimaste abbarbicate sui rilievi e negli
angoli più nascosti dei vari piani. Superata al sella tra i monti Valle Sirica
e Fusconi, il percorso del Grande Anello dei Sibillini piega a sinistra verso
il non lontano Monte delle Rose, mentre il nostro compie una curva verso il piano
e verso Poggio di Croce.
Gli ultimi due rilievi prima dell’ arrivo a Castelluccio di Norcia, Poggio di Croce e Monte Veletta, sono aggirati dalla carrareccia sul lato meridionale. Lo sguardo, come in tutto il percorso, abbraccia lo spettacolare Piano Grande. Scendendo sulla comoda carrareccia si incontra anche una postazione di partenza per parapendio e volo libero, sport molto praticato qui ed in altre ’ interno dell’ altopiano. I versanti morbidi ed erbosi favoriscono le correnti di risalita, permettendo la pratica di questo spettacolare sport. Ma in tutto questo vario territorio sono praticati molti altri sport come escursionismo, mountain bike equitazione e molto altro.
La
tranquilla discesa permette di ammirare al meglio l’ intero Piano Grande, tutta
la cresta del Redentore, il lungo percorso fatto per arrivare fino a questo
punto e l’ abitato di Castelluccio di Norcia. L’ impressionate bordo orientale
s’ innalza bruscamente con un ripido versante, e nominato Coste del Vettore, per
1200 metri circa fino alla Cima del Redentore. Uno straordinario sentiero di
cresta collega Forca di Presta con Forca Viola e quindi Castelluccio, passando
per queste vette. Dall’ alto s’ intuisce l’ impoverimento arboreo della grande
distesa dell’ antico lago per lo sfruttamento a pascolo e agricolo. Quest’
ultimo è relegato a pochissime coltivazioni, data la pochissima fertilità del
terreno e tra queste primeggia la caratteristica lenticchia di Castelluccio. Una
netta divisione separa i terreni predisposti a coltivazioni e quelli per l’
allevamento. Nel periodo delle fioriture estive delle lenticchie e dei vari
fiori spontanei il piano si riempie di colori, di turisti e fotografi attirati
da questo spettacolo della natura.
Questi
altopiani sono stati per secoli terre di confine tra le varie comunità ed
interessate da aspre contese territoriali. Ed ecco Castelluccio di Norcia sul
suo rilievo a 1452 metri d’ altezza, uno dei centri abitati più elevati del
centro Italia. La sua origine certificata è del 1200 circa, ma fu edificato su
un insediamento più antico. La sua posizione è stata sempre strategica peer
presidiare confini, comunicazioni e difendere pascoli e terreni. L’ economia
del paese è sempre stata legata all’ agricoltura ed all’ allevamento e solo
ultimamente è stata scoperta dal flusso turistico. Purtroppo l’ ultimo terremoto
da distrutto il paese e le strade di accesso ai piani e la ricostruzione sarÃ
lunga e difficile, ma i moltissimi amanti dei Sibillini si augurano il
contrario.
di William Tallevi
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